2 Capitolo.

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Andare a casa sua era stata una pessima idea.
Mi guardò confuso.
"Dove cazzo pensi di andare Jess?" Domandò ringhiando e posando una mano alla porta per non farmi passare.
"Sei uno stronzo Ian, che cazzo!" Urlai a mia volta cercando di non scoppiare a piangere.
Eravamo stati due stupidi a farlo quella notte senza preservativo.
"Hai detto cazzo" disse sorridendo.
Lo guardai male.
"Posso dirlo quanto mi pare" dissi sbuffando.
Lui sorrise annuendo.
"Lo so, ma puoi avere solo il mio" disse sarcastico.
Sbuffai.
Lo odiavo.
"Ti odio Ian" dissi tirandoli un pugno sul petto.
Lui mi prese il polso e mi guardò male.
"Non farlo mai più Jess" disse guardandomi male.
"Sei un coglione" dissi piangendo.
"Perché cazzo piangi adesso?" Sussurrò confuso.
"Perché ti odio, sei la persona più insopportabile del mondo intero" sbottai.
Le lacrime scendevano senza sosta.
Lui mi abbracciò sorprendendomi, non mi abbracciava quasi mai.
Aveva un carattere un pò difficile e lo sapevo da sempre.
Stavamo insieme da quasi due anni, mi aveva sempre tradita.
"Abortisci, vero?" Sgranai gli occhi spingendolo.
Lui mi guardò inarcando le sopracciglia, i suoi occhi verdi mi guardavano malissimo.
"Che cazzo hai Jess? È solo un fottuto errore e devi abortire!!" Urlò sbattendo un pugno alla porta.
Lo guardai male e sbottai:
"Non è tuo figlio tanto!!" Non era vero, lui era stato il primo con cui ero andata a letto.
Mi guardò sconvolto e poi scoppiò a ridere.
"Ma chi cazzo ti scopa stupida? Sono solo io che ti sono entrato nelle mutande!" Urlò sbuffando.
Gli tirai uno schiaffo disgustata.
"Ti sbagli Ian!!! Mi sono scopata un ragazzo e Dio, era stupendo!" Urlai.
Ian tirava fuori il peggio di me.
Mi faceva dire parolacce e mi faceva sclerare di brutto.
"Menomale!!! Almeno ti togli dalle palle!!" Urlò.
"Sei uno stronzo, a te non fotte una sega di niente e di nessuno" sbottai.
Stavo dicendo più parolacce in quel momento che in tutta la mia vita è in quel momento non me ne fregava un bel niente.
"Hai ragione Jess!!! A me non fotte un cazzo di te!! Volevo solo scoparti!" Urlò.
Lo guardai disgustata, non piangevo nemmeno.
Sapevo che per lui ero solo una delle tante.
"Vattene via da casa mia" disse sbuffando.
"Con piacere" dissi togliendomi la collana con il suo nome, ora capivo tutto.
La collana con il suo nome era un modo di dire che io ero sua.
La buttai a terra.
"Vaffanculo Ian" lui si spostò e uscii dalla sua camera sbattendo la porta.

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