Capitolo 17

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Entrai nella mia camera chiudendo la porta alle mie spalle.
Mi avvicinai al letto sedendomi affianco al Principe, ma senza dire nulla.
Fissavo fuori dalla grande finestra mentre accanto a me il mio sposo stava con la testa china e le mani a sorreggerla.

"So cos'hai sognato stanotte." Disse interrompendo il silenzio che aleggiava intorno a noi.

"Come..."

"Vorrei poter rimandare questa conversazione, ma evidentemente i ricordi cominciano a riaffiorare nella tua mente." Sospirò e io aspettai che ricominciasse a parlare.

"Avevo sedici anni quando sei arrivata qui e sapevo già chi fossi.
Alla festa del tuo sesto compleanno i tuoi genitori organizzarono una festa nel loro palazzo e io ti vidi da lontano."

Lo guardavo negli occhi, ma non capivo ancora nulla.
Io vivevo in un castello?

"Eri una bambina graziosa, con dei genitori che ti amavano tantissimo.
Arrivasti un mese dopo qui, con tua madre che implorava di proteggerti.
Stavo scendendo nelle cucine per prendere del pane e mi ritrovai ad assistere a quella scena.
Abigail è sempre stata una donna di buon cuore e ha sempre voluto una figlia.
Ti ha cresciuta come tale, ma tu non sei figlia di una serva.
Non dissi nulla ad Abigail quella notte ne i giorni successivi, ma tu avresti potuto essere importante e così pensai ad un piano."

Smise di parlare per qualche istante distogliendo lo sguardo dai miei occhi.

"Non ti fermare...ti prego"

Sospirò e riprese a parlare.
"Tornai nei piani della servitù per parlare con Abigail due settimane dopo il tuo arrivo.
Ti avrebbe insegnato a servirmi fino a che non avessi compito la maggiore età. Dopodiché ti avrei sposato."

"Perché volevi sposarmi?"

"Perché tu Christine, al contrario di ciò che pensi, sei l'ultima erede al trono d'Irlanda."

"No...io...non può essere.."

"Nessuno è a conoscenza della verità tranne me ed Abigail.
Il tuo popolo ti crede morta come il resto della tua famiglia, ma tu potrai tornare a regnare al mio fianco, se lo desideri."

"Vi chiedo perdono mio signore" dissi poco prima di correre fuori dalla stanza.
Non lo ascoltai quando mi chiese di fermarmi e continuai a correre fino a ritrovarmi nei giardini del palazzo, nella parte riservata alla servitù.
Come potevo essere una principessa? Come potevo ritornare in Irlanda e pretendere di essere riconosciuta come la regina?
No, non poteva essere vero.
Io non sono una principessa, io sono la serva del Principe.
Mi ha sposata per andare contro il volere dei sovrani, ma io non sono una regina.
Iniziò a girarmi la testa e in pochi istanti mi ritrovai stesa a terra priva di sensi.

Buonasera a tutti!
Ecco qui il capitolo del quale non sono affatto soddisfatta.
Volevo fare alcune precisazioni.
Questa storia non si basa su fatti o personaggi realmente accaduti, al contrario non ho utilizzato nessun punto di riferimento temporale.
Se avete domande sarò lieta di spiegarmi meglio, spero comunque che non sia troppo confuso.
PROSSIMO AGGIORNAMENTO A 100 VOTI!
Un bacio.

Per compiacerlo.Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt