Capitolo 13

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Leggete le note alla fine.

Mi ero spogliata posando l'abito sul letto ed ero corsa nella piccola vasca che avevo nella stanza.
Non volevo perdere tempo, strofina il mio corpo e poi uscii asciugandomi velocemente.
Indossai il corpetto bianco e la sottogonna per poi posizionarsi davanti allo specchio e sistemare i miei capelli.
Erano leggermente bagnati ma non ci diedi molto peso, si sarebbero asciugati in tempo.
Non riuscii a fare nessuna acconciatura esageratamente elaborata, ma fui contenta comunque.
Una treccia morbida ricadeva lungo la mia schiena e una piccola collanina era legata al mio collo.
Andai verso l'armadio cercando qualche vestito che fosse adatto al cospetto dei sovrani fin quando non ricordai del vestito nero che il Principe mi aveva regalato proprio quel giorno.
Controllai che non fosse spiegazzato per il modo in cui lo avevo posato sul letto e dopo aver visto che era praticamente perfetto lo indossai con calma.
Ero agitata, fin troppo agitata.
Legai il nastro dietro la mia schiena e poi infilai le scarpe.
Mi misi seduta accanto alla finestra aspettando che qualcuno mi venisse a chiamare, restando sola con i miei pensieri ancora una volta.
Non avevo avuto nessuna spiegazione da parte sua.
Non sapevo perché io tra tutte le principesse che poteva avere.
"Sai già quello che mi piace" non era una motivazione abbastanza convincente.
Mai sarei andata contro il suo volere, ma per la prima volta cominciavo a chiedermi davvero cosa volesse da me.
Perché aveva scelto me quella volta?
Perché non mi aveva punito per essere entrata in quella stanza anziché fare tutto questo?
Mi alzai non appena sentii la porta bussare e andai ad aprirla.
Una guardia mi si paró davanti.

"Mi segua" disse iniziando poi a camminare.

Uscii dalla stanza chiudendo la porta alle mie spalle e seguendolo.
Stavamo camminando lungo i corridoi in cui di solito non potevo andare finché non arrivammo davanti ad una porta e la guardia mi fece cenno di entrare.
Feci un lungo respiro prima di entrare e ritrovarmi davanti il re e la regina seduti su due sedie poste attorno ad una tavola rotonda.

"Padre, madre, questa è la donna di cui vi stavo parlando." Disse il Principe raggiungendomi poco dopo e prendendo la mia mano per scortare accanto alla sua sedia.

"Quindi figliolo, stai veramente dicendo di voler sposare una serva?" Disse il re.
"Solo perché è pulita e vestita bene non significa che sarà in grado di sedere sul trono quando giungerà il momento" finì la frase spostando lo sguardo su di me e squadrandomi.

"Hai poca fiducia in me, come spesso hai dimostrato.
Le ho conosciute le donne che tu volevi farmi sposare e nessuna di loro è in grado di governare un territorio vasto come il nostro." Rispose calmo e pacato.

"Cosa penserà il popolo di questo? Come pensi che reagiranno?"

"Vedranno che noi non siamo intoccabili, che ognuno di loro ha le stesse possibilità."

"No. Tu devi sposare una nobile e levarti dalla testa queste strane idee"

"Dovrai trovarti un altro erede allora, perché che a te piaccia o meno io sposerò questa donna." Disse prendendomi di nuovo la mano e uscendo dalla stanza con me dietro.

Camminammo per i vari corridoi fino a che non arrivammo al suo ufficio.
Si sedette sulla sua sedia e io rimasi in piedi accanto alla scrivania.
Restò in silenzio qualche istante e dopo mi guardò facendomi cenno di avvicinarmi.

"So che sei confusa" disse poi sospirando "chiedimi ciò che vuoi"

"Perché?" Mi uscì di getto, senza specificare nulla ma lui sembrò capirmi.

Quel perché racchiudeva tutti i dubbi dei mesi precedenti e non sarebbe potuto venire fuori in un momento migliore.

"Siediti se vuoi, ci sono un po' di cose che devo spiegarti." Disse indicando una sedia che spostai più vicina a lui.

"Non avrei voluto scegliere te, mai avrei pensato a te per ciò che avevo in mente. Il re, mio padre, è malato.
Non gli resta molto da vivere e mia madre non potrà governare da sola.
Mesi fa, ancora prima di trovare te, mi erano state presentate alcune principesse di regni vicini.
Tutte giovani graziose, ma troppo poco devote al popolo.
Io so che se sono in questo castello è solo perché sono figlio di un re, so che la gente muore di fame e che se non farò qualcosa ci sarà una rivolta.
Quando ti ho visto in quella stanza ho capito che saresti stata perfetta.
La tua curiosità ti ha spinto ad entrare e a non andartene quando te l'ho chiesto.
Sei forte, ti ho punito e non ti sei mai lamentata.
Sei devota a me e sei gentile con tutti gli altri.
Sei nata serva e non hai mai voluto cambiarlo.
Sei perfetta per governare un popolo e probabilmente non te ne rendi conto.
Sei perfetta per me.
Ho bisogno di te per poter cambiare le cose, sposando una semplice principessa non riuscirei ad ottenere la fiducia della mia gente.
Non potrò sposarti facendolo sapere a tutti, il re e la regina non me lo permetteranno.
Domani notte andremo a sposarci in una delle chiese fuori dal palazzo.
Devi promettere che resterai con me adesso.
Promettimelo Christine, e ti giuro che non ti sarà mai più fatto alcun male. "

I suoi occhi erano puntati nei miei, non aveva distolto lo sguardo per tutto il suo discorso.
'Sei perfetta per me'
Il mio amore nei suoi confronti mi accecava, qualsiasi cosa avrebbe voluto non avrei potuto negargliela.
Non avrei voluto negargliela.

"Sono sempre stata vostra mio Principe, se ora dovrò promettere di non andarmene lo farò. Sappiate che in qualsiasi circostanza non lo avrei fatto.
Lo prometto mio signore, prometto di non andarmene. Nè ora nè mai."

Buonasera.
Ecco qui questo nuovo capitolo molto più lungo del solito.
Voglio inanzitutto ringraziarvi perché senza di voi non sarei stata motivata a scrivere avanti, i vostri commenti sono fantastici e voglio ringraziarvi davvero per tutti i voti e i commenti che lasciate.
PROSSIMO AGGIORNAMENTO A 60 VOTI.
Vi adoro, un grazie di cuore per tutto ciò che fate.
Un bacio.

Per compiacerlo.Where stories live. Discover now