capitolo 15

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Ero sudata, la mia pelle ormai rossa fremere ad ogni stoccata di frusta ricevuta.
Un colpo seguito da una carezza e poi ancora un altro colpo.
Dopo i 20 avevo perso il conto.
Non osai lamentarmi nemmeno una volta, al contrario speravo di non uscire mai da quella stanza.
Sentii un rumore di qualcosa che cadeva e poi il Principe avvicinarsi a me.
La frusta era stata gettata a terra e l'erezione dell'uomo accanto a me premeva sul mio fondo schiena.

"Oh Christine, oggi imparerai qualcosa di nuovo" sussurrò lascivo al mio orecchio per poi posare le sue mani sulle mie natiche e stringerle.
Avevo capito e nonostante il nodo alla gola che mi si era formato gemette al contatto delle sue mani sul mio corpo.
Le mie mani erano legate al soffitto e lì sarebbero rimaste.
Si tolse i pantaloni e la camicia restando nudo e mettendosi davanti a me.
Iniziò ad accarezzare le mie gambe sollevandomi da terra qualche istante dopo.
Istintivamente portai le mie gambe sui suoi fianchi incrociandole dietro la sua schiena.
Sentivo le sue mani giocare con la mia intimità ormai bagnata per l'eccitazione.
La sua bocca era attorno ad uno dei miei capezzoli e io mi sentivo sopraffatta dal piacere.
Sentivo le sue mani spostarsi dalla mia intimità sempre più indietro, verso il mio sedere.
Dalle mie labbra uscivano solamente dei sospiri di piacere, ero totalmente nelle sue mani.
Allargò le mie natiche e si posizionò meglio tra le mie gambe per poter avere quel lato di me che ancora non si era preso.

"Farà male" sussurrò prima di spingersi dentro di me.

Fu come se qualcosa si fosse strappato, nonostante lui fosse immobile faceva male.
Più delle frustate, degli schiaffi e d tutti gli altri colpi.
Non mi sarei mai mostrata debole o dolorante, non importava quanto facesse male.
Lui era il mio Principe e io l'unica in quel momento a potergli dare piacere.
Iniziò a muoversi, entrava ed usciva lentamente e il dolore iniziò ad affievolirsi.
Spinse sempre più velocemente affondando completamente e io gemevo per non fargli capire ciò che stavo provando.
Quando finalmente venne, rallentò e uscì dal mio corpo.
Continuò a sorreggermi mentre con una mano liberava i miei polsi dalle corde.
Non appena i miei polsi furono liberati mi aggrappai al suo collo e aspettai che decidesse lui dove andare.
Mi ritrovai distesa nel suo letto stretta a lui sotto alla coperta.
Non mi aveva rivestita e non lo aveva fatto nemmeno lui, ma non mi importava.
La mia testa era posata sul suo petto e lentamente mi addormentai ascoltando il ritmo del suo cuore.

Buongiorno
Chiedo immensamente scusa per il ritardo, ma non posso scrivere perché mi sento obbligata.
L'ho già fatto e sono rimasta delusa dalla piega che aveva preso la storia e visto che a questa sono parecchio affezionata vi chiedo di avere pazienza.
PROSSIMO AGGIORNAMENTO 50 VOTI (non pubblicherò subito vi avviso in anticipo)
Un bacio

Per compiacerlo.Where stories live. Discover now