Capitolo 21

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Vi volevo avvisare che quello che state per leggere sarà l'ultimo capitolo.
La storia non è durata molto, lo so, ma non volevo farla risultare forzata.
Le idee erano finite e penso che sia durata abbastanza per la trama che avevo in mente.
Infine mi scuso perché è un po' più corto.
Detto questo buona lettura :3
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Ero cambiata, in peggio.
Ero assetata di sangue, ma allo stesso tempo mi rifiutavo di andare avanti.
Mi sdraiai sul letto e pensai allo scippatore che avevo ucciso poco prima.
Poi un'idea illuminò la mia mente oscurata.
-I: SLENDERMAAAAN!
Lui si precipitò in camera, con il fiato corto.
-S: Dimmi, che cosa è successo?!
-I: Volevo chiederti di affidarmi come vittime solo criminali.
Lui sospirò, di certo si aspettava qualcosa di più allarmante.
Scomparì per poi ritornare poco dopo con una pila di cartelline gialle in mano.
Le posò sulla scrivania e se ne andò via.
Presi quella che si trovava in cima e iniziai a sfogliarla.
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Nome: Massimo
Anni: 35
Reato: Furto
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Sarei stata la nuova giustiziera.
Una risata quasi maniacale partì dalla mia bocca.
Jeff intanto stava entrando, e vedendomi così fece uno sguardo piuttosto interrogativo.
Lo abbracciai, respirai il suo profumo.
Sapeva di fresco unito all'odore ferroso del sangue, che ora non mi dava più fastidio.
-J: Vedo che ti sei un po' ripresa.
-I: Già, era solo un brutto periodo.
La sera successiva andai a compiere il mio dovere assieme a Jeff.
La casa della vittima era abbastanza modesta.
Entrammo scassinando la porta principale, ci trovammo in un salotto piuttosto spoglio.
Prima porta a destra, bagno.
Seconda porta, sgabuzzino
Terza porta, camera da letto.
Bingo.
Entrai di soppiatto mentre Jeff era rimasto ad aspettarmi sulla soglia della porta.
Dormiva così beato.
Con i miei artigli graffiai il vetro della finestra che si trovava vicino al letto.
La vittima si alzò di scatto.
-Massimo: Chi è?!
Mi scappò una risatina che lo fece sussultare ancora di più.
-I: Penso che non vivrai abbastanza per scoprirlo.
Un'altra risatina.
Il mio corpo era totalmente andato.
Gli bloccai la testa al muro, mi piaceva vederlo tremare.
Con un gesto veloce misi fine alla sua inutile vita basata sui furti.
-I: Forgive me.
Come al solito il mio cervello si riprendeva poco dopo e si scusava.
-J: Mi hai fatto venire i brividi, sei stata brava.
Con il liquido scarlatto scrissi sulla parete "we are all mad here".
Siamo tutti matti, esatto.
Un gruppo di pazzi, e anche io ne faccio parte.
E penso proprio che non ne potrò più uscire.

||Ticci Toby e Jeff the Killer|| Operazione CreepypastaWhere stories live. Discover now