Capitolo 11

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Facemmo una piccola corretta nel bosco.
Erano due ragazzi agili e veloci, ma mi dispiace, io ero più svelta.
Il demone non mi aveva dato solo lati negativi.
-T: Aspettate, sono sfinito. Cavolo, la smetti di essere così dannatamente veloce?!
-J: Si infatti, non riesco quasi a starti dietro.
-I: Guardate che senza il demone non avrei battuto proprio nessuno, di mio non sono molto veloce.
-J: A proposito, come va? Le lacrime di che colore sono?
-I: In questo momento sono bianche, ma tendenti al grigio.
-T: Quindi, fatemi capire. Se prova emozioni molto forti di felicità il mostro si indebolisce, se invece prova emozioni di tristezza il demone si rafforza?
-I: Esatto.
Eravamo tutti quanti sdraiati sotto un albero.
-I: Ma voi al mio arrivo vi sareste mai immaginati di stare insieme, tutti e tre e di parlare come buoni amici?
-T: No per niente. All'inizio non ti sopportavo.
-J: Nemmeno io me lo immaginavo. Tu all'inizio mi facevi piuttosto paura.
-I: Hahah oddio muoio, ma sei serio?
-J: Serissimo.
-I: E avresti mai immaginato di fidanzarti con... Me?
-J: Più o meno, all'inizio non pensavo in nulla di concreto.
-T: Se ci pensate però suona strano il pensiero che una umana stia in una casa con due killer.
-I: Guarda Toby che in questo momento sono strana quanto voi.
-T: Beh, in effetti ora si.
Ci godemmo il crepuscolo sotto le fronde di quell'albero.
Tornammo a casa e dopo avere cena andammo a dormire, eravamo tutti stanchi morti.
Era abbastanza strano dormire sola con Jeff, da quando Toby aveva una camera solo sua eravamo rimasti solo noi due.
Però lui era tutt'altro che "pazzo pervertito".
Era semplicemente molto dolce.
Mi stesi sul letto e mi misi a guardare il soffitto, quel candido soffitto bianco.
Jeff entrò in camera, aveva una canotta bianca con dei pantaloncini neri.
I capelli erano raccolti in una piccola coda, era dannatamente tenero.
-I: Ma come siamo carini con la coda!
Lui arrossì leggermente e si avvicinò per darmi un bacio, che provocò uno schiocco.
Io avevo una maglia nera che arrivava fino a sopra il ginocchio rubata a Jeff.
Sì, lui era parecchio più alto di me.
Tutti erano parecchio più alti di me.
A Jeff arrivavo poco sopra alla spalla, a Toby al naso.
L'unico alto più o meno come me era Ben.
Non parliamo poi di Laughing ed Eyeless. Due pertiche.
Arrivavo ad entrambi sotto la spalla.
Mi sentivo parecchio un tappo.
-J: Tu invece sei in mutande!
Fece un piccolo sorrisetto da maniaco.
Ritiro quello che ho detto.
-I: Pirla, ho i pantaloncini! E poi non ci posso fare niente se sei dannatamente alto e le tue maglie mi fanno da vestiti.
Si mise a ridere, mi uccide sempre quella risata.
Si stese di fianco a me e mi intrappolò in un tenero abbraccio, la mia testa era appoggiata al suo petto, sentivo i battiti del suo cuore.
Mi addormenta in quella posizione.
La mattina mi risvegliai ritrovandomi nello stesso modo. Jeff non era ancora sveglio.
Alla vista era piuttosto inquietante, le palpebre mezze bruciate non gli coprivano del tutto gli occhi.
Sicuramente una ragazza normale al posto mio sarebbe fuggita.
Ma io non sono una ragazza normale.
Poco dopo il principino si svegliò sbadigliando sonoramente.
-I: Buongiorno leone!
-J: Ciao tigre!
Ci alzammo, Toby non si era ancora alzato.
Io e Jeff ci scambiammo uno sguardo di intesa.
Aprimmo la porta della camera di Toby, lui stava ancora dormendo beato.
Io e il mio complice ci lanciammo letteralmente sul suo letto facendolo svegliare e lanciare un urlo poco virile.
-T: MA SIETE DEFICIENTI?!
-I: Forse un pochino.
Ci alzammo e alla mia vista Toby arrossì.
Jeff invece lo fulminava.
-I: Toby, guarda che non sono in mutande, ho dei fottutissimi pantaloncini. MA VI DIVERTITE A RICORDARMI CHE SONO BASSA?! Ho semplicemente una maglia lunga!
-T: Effettivamente sei proprio bassina.
-I: ...
-J: Davvero, mi devo sempre abbassare per baciarti.
-I: Voi non avete idea di quanti insulti a voi dedicati stiano volando nella mia testa. Vi lascio immaginare.
Scendemmo in cucina.
-T: Ah, tra l'altro, oggi vengono Masky e Hoodie.
-J: Anche loro stanno facendo il nostro stesso progetto?
-T: Sì, ma da soli. Slend li ha ritenuti abbastanza responsabili. Con loro non c'è nessun umano.
-J: Okay, va bene.
-I: Wow, conoscerò anche loro due! Bello!
Mi sorrisero.
Andai in bagno a prepararmi, mi misi una maglia a maniche corte nera con sopra una scritta bianca.
"Normal people scare me"
Questo c'era scritto sopra.
La frase mi rappresentava al meglio.
Le persone normali mi spaventano, mi fanno paura.
Sono cento volte peggio di tutti i killer messi assieme.
Mi misi dei leggins neri, le superga bianche e lasciai i capelli sciolti.
Un filo di trucco ed ero pronta.
Quando uscii dal bagno gli invitati erano già in salotto.
Masky era un ragazzo anche lui alto, ma che cavolo!
Lo stesso Hoodie!
Ma porca....
Masky portava una maschera con tratti somatici simili a quelli di una donna.
Hoodie invece aveva il volto coperto dal cappuccio, ma si vedeva un passamontagna nero con sopra disegnato uno simile triste.
Entrambi mi guardarono appena arrivai.
-I: Piacere, Patrizia!
-M: Ciao.
-H: P..piacere.
La voce di Hoodie usciva come un sussurro.
-M: Bella maglia.
-I: Grazie, mi rappresenta. Quelli che mi fanno più paura sono gli umani.
-H: Ma tu non sei una umana...? O perlomeno non lo eri?
Effettivamente sembravo tutt'altro che umana.
Avevo le ali nascoste.
-M: Oltre la pelle grigia non vedo nulla di strano.
Tirai fuori le ali e sorrisi mostrando i miei denti a punta.
-M: Okay, ritiro tutto!
Mi scappò una piccola risatina, mi andai a sedere sul divano con gli altri.
Masky mi continuava a fissare.
Jeff se ne era accorto, infatti si avvicinò a me e mi strinse la mano.
-H: Quindi voi siete fidanzati?
-J: Sì, ormai da quasi un mese.
-I: Vado un secondo in bagno.
Mi alzai e iniziai a salire le scale, per poi rendermi conto di essere seguita da Masky.
Mi prese la spalla e mi girò verso di lui.
Poi si avvicinò a me, io indietreggiai per andare a sbattere contro il muro.
Mise le mani ai lati della mia testa.
-I: Ehi Maky, che ti prende!
Lui non disse nulla, si spostò leggermente la maschera fino a far scoprire le labbra.
Poi continuò ad avvicinarsi. Le nostre labbra stavano per scontrarsi.
-I: Ma sei diventato deficiente?! Cribbio mollami.
Lo fermai, mi misi a fissarli gli occhi. O perlomeno gli occhi della maschera.
-I: Non so che ti sia preso ma bloccati okay?
Lui continuava a fissarmi, non diceva nulla. Era snervante.
In quel momento salì Jeff, e nel vedere Masky andò su tutte le furie.
-J: Che stavi facendo?!
-M: Niente.
-J: NIENTE UN CAVOLO!
Jeff tirò un pugno all'altro ragazzo, in poco si stavano picchiando.
Io ero rimasta paralizzata.
Poco dopo salirono anche Toby e Hoodie.
Tentarono di dividerli ottenendo solo insulti.
Qualcosa saliva in me. Rabbia? Paura? Non saprei.
So solo che mi misi ad urlare con tutta la forza che avevo nei polmoni.
Probabilmente dovuto dal mio lato angelico, ma la mia voce emise un suono spaccatimpani.
Cento volte più forte di un normale urlo.
I vetri tremarono e tutti si fermarono, storditi per la potenza di quel suono.
-I: MA CHE CAZZO! FERMATEVI PORCA MISERIA!
-J: Che cosa ti è uscito dalla bocca, era un urlo disumano.
-I: Ti ricordo che io non sono più umana. Ora vorrei parlare un secondo con Masky, in privato.
-J: Ma, sei diventata scema?!
-I: Tranquillo.
Scesi le scale seguito dall'uomo mascherato e andammo in giardino.
Lui non diceva nulla, aveva lo sguardo puntato a terra.
-I: Masky, che cosa ti è preso?
-M: Te lo direi volentieri se lo sapessi.
Ci fu un secondo di silenzio
-M: Mi hai fatto uno strano effetto, così innocente ma allo stesso tempo così potente.
-I: Che intendi dire?
-M: Nel tuo corpo hai le due entità più forti di sempre.
-I: Ma perché prima ti sei avvicinato così, ehm... Pericolosamente?
-M: Non lo so, dire che mi piaci è assurdo, ma mi sembra l'unica spiegazione plausibile.
Lo abbracciai, sembrava avesse bisogno di molto affetto.
-I: Dai, torniamo dentro.
Jeff guardava Masky con aria accusatoria, ma poi vedendo la mia espressione rilassata si calmò.

||Ticci Toby e Jeff the Killer|| Operazione CreepypastaWhere stories live. Discover now