Capitolo 15

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La mattina successiva mi svegliai, rendendomi conto di essere tornata normale.
Il pomeriggio feci le valigie e rientrai a casa.
Toby e Jeff avrebbero dormito di nascosto in camera mia.
I miei genitori non erano a casa.
-T: Quindi tu abiti qui?
Era davanti al cancello che racchiudeva il giardino e fissava la casa con sguardo sognante.
Jeff aveva il cappuccio in testa per non farsi riconoscere.
-J: È una bella casa.
-I: Grazie! Entriamo, i miei non ci sono.
Abbassai la maniglia e misi piede in casa, esattamente come la ricordavo.
Appena entri il salotto e la cucina, in un open space.
Poi il bagno e la camera dei miei genitori.
Io dormivo nel piano di sopra.
Salimmo le scale e vidi con gioia la mia camera.
Avevo anche un mio bagno e un salottino personale.
Il secondo piano era totalmente in mio possesso.
La mia stanza era lilla, tappezzata di quadri e di disegni sulle Creepypasta.
Avrebbero dormito con me nel mio letto a due piazze, come ai vecchi tempi.
-J: La tua camera è... Wow.
-T: Ci sono un sacco di disegni su di noi!
Toby era a dir poco euforico..
-I: I miei non devono sapere della vostra presenza, okay?
-J: Ricevuto!
Da sotto si sentì una porta aprirsi, erano arrivati.
-Mamma: Tesoro! Siamo a casa!
-I: Ciao.
Feci segno ai ragazzi di fare silenzio e scesi di sotto.
-Papà: Mi sei mancata tanto!
-I: Anche voi.
Avevo un tono freddo e preoccupato.
Mi davano il nervoso. Loro erano spariti tre mesi per poi ricomparire così.
-Mamma: E quel piercing?!
-I: Me lo sono fatto nelle vacanze.
-Papà : Ma hai solo 14 anni!
-I: 15 Papà, dopodomani 15.
Già, Toby era un anno più grande di me e Jeff due.
-I: Io vado su. Mangio sopra.
Presi qualche schifezza dalla dispensa e salii le scale.
Loro erano sdraiati sul letto.
-I: Ho preso del cibo!
-J: Meno male! Ho una fame!
Appoggiai tutto sul letto e aprii l'armadio.
-I: Avete bisogno di vestiti, domani andiamo a fare shopping.
-T: Ehm, okay.
-I: Io che mi metto invece?
-T: Cosa ne so, non sono Trendorman.
-J: Mettiti quei jeans e quella felpa.
Aveva indicato dei jeans neri e una felpa azzurrina con sopra disegnato Finn di Adventure Time ( Ho davvero quella felpa e la amo troppo ❤️).
-I: Okay, voi domani mettete questo.
Avevo molte felpe da uomo e dei jeans unisex.
Passai a Jeff dei jeans neri tagliati sul ginocchio destro, una maglia bianca della Vans e una felpa nera con la zip, anche quella della Vans.
Per Toby invece presi dei jeans chiari strappati su entrambe le ginocchia, una maglia nera e una camicia a quadri rossa da mettere sopra.
-I: Sarete due strafighi.
-J: Ma io lo sono già :D
-T: Credici Jeff, credici.
Mi preparai lo zaino, mi feci la doccia.
Quella notte dormimmo parecchio allo stretto.
La sveglia suonò alle sei e mezza.
Anche se avevo il pullman tra un'ora avevo bisogno di tempo per prepararmi.
Ero abbracciata a Jeff.
Ottimo modo di iniziare il primo giorno di seconda superiore.
Slenderman era riuscito ad iscrivere i due ragazzi alla mia scuola, così con la legge eravamo a posto.
-I: Svegliatevi!
Ricevetti come risposta solo dei rumori non ben definiti.
-I: Muovete il culo.
Scesi al piano di sotto, i miei erano già usciti.
Preparai la colazione a la portai di sopra per quelle due amebe.
Toby era già pronto, Jeff invece era in bagno.
Uscì truccato in modo da non farsi riconoscere, le ferite erano sparite.
-T: I pancake! Ma io ti sposo!
-J: Mi spiace ma è già prenotata.
Era dannatamente bello vestito in quel modo.
Mi cascò la mandibola e rimasi in quel modo per qualche secondo.
-J: Entrano le mosche, chiudi la bocca!
Erano le sette e pensandoci io ero ancora in pigiama.
Mi rinchiusi in bagno e uscii 15 minuti dopo truccata e pronta.
Jeff rimase a bocca aperta.
-I: Entrano le mosche! Chiudi la bocca!
Dissi cercando di imitare le sua voce.
Uscimmo di casa in orario con gli zaini sulla schiena.
Io ne avevo uno a fiori, nero della Vans, Jeff uno nero e Toby uno blu della Eastpak.
Salimmo sul pullman.
Il tragitto fu piuttosto breve.
Mancavano venti minuti alla prima campanella.
Andammo nel cortile della scuola quando incontrai la ragazza che speravo di non vedere più.
Lavinia.
Alta, bionda, occhi azzurri.
Quel tipo di ragazza che sarebbe capace di urlare entrando in classe "Bitch, i'm fabulous".
Un odio profondo verso di lei.
-L: Oh, ciao nullità. Chi sono questi strafighi? E come mai ti frequentano?
Si crede la più bella della scuola.
Iniziava a fare sorrisetti maliziosi ad entrambi.
-J: Jeffry, il suo ragazzo.
-T: Toby, il suo migliore amico.
Lavinia rimase a bocca aperta, non se lo aspettava.
Fottiti.
-I: Ora se non ti dispiace levati.
-L: Non ci credo che siete fidanzati!
Jeff mi prese le spalle e mi baciò nel modo più tenero e passionale del mondo.
-J: Ti è andata male. Sono occupato.
La bionda fece dietrofront e se ne andò via, visibilmente scossa e nervosa.
-T: Mio Dio, già non la sopporto.
La campanella suonò, ed entrammo in classe.
Io mi sedetti al fondo della classe a sinistra.
-Prof: Buongiorno ragazzi. Oggi avremo due nuovi compagni. Venite avanti.
-J: Ciao a tutti sono Jeffrey Woods e ho 17 anni.
-T: Io sono Toby Rogers e ho 16 anni.
Jeff si sedette a fianco a me.
Toby invece sistemò vicino ad Emma.
Una ragazza magrolina, mora e con gli occhi verdi.
Un tesoro di ragazza.
Fu una mattinata particolarmente noiosa
E stressante.
Tutte le ragazze facevano gli occhi dolci a Jeff ma con scarsi risultati.
Ad un certo punto durante l'intervallo si stufò.
-J: Sentite, io sono fidanzato con quella ragazza laggiù. Siete pregate di non scocciare, grazie.-
Ero completamente rossa.
-I: Potevi anche risparmiartela la rivelazione...
Lui sorrise, morivo tutte le volte che sorrideva.
Appena finì la scuola i precipitammo tutti e tre fuori.
In cortile c'era una ragazza dai capelli neri semi nascosta da un muro. Ci fissava.
Feci finta di nulla e andai avanti.
-J: Come primo giorno non è andato così male.
-T: Già, poi la mia compagna di banco è un tesoro.
Feci un sorrisetto.
Le piaceva.
-I: Ti piace?
-T: No! Ma che dici!
-J: Non sei capace a mentire. Rassegnati.
-T: Uffa.
Io però continuavo ad avere l'impressione di essere seguita.
Mi fermai davanti a casa.
-I: I miei sono dentro. Come si fa?
-J: Passiamo dalla finestra, tu sali e aprila.
Odiavo questa situazione. Non mi piaceva fare le cose di nascosto.
-Mamma: Ciao come è andata a scu...
-I: Si ciao mamma va bene.
L'ultima cosa a cui pensavo era fare una conversazione con i miei.
Aprii la finestra e, anche essendo al secondo piano, salirono con facilità.
-T: Non possiamo andare avanti in questo modo. Dobbiamo trovare una soluzione.
-J: Secondo me potremmo...
Jeff fu interrotto bruscamente da una porta che si apriva.
Mia mamma. Merda.
Appena li vide cacciò un urlo.
-I: Oh ma che fai?!
-Mamma: E questi chi sono?!
Jeff aveva tolto il trucco.
-I: Quello con i capelli marroni il mio migliore amico.
-Mamma: E l'altro?!
-I: Il mio ragazzo.
-Mamma: Quel mostro?!
Jeff si bloccò di colpo e rimase come pietrificato. Non doveva chiamarlo così.
-I: Ascoltami bene. Queste due persone sono le più importanti della mia vita, mi hanno fatta sorridere, mi hanno salvata. Cosa che voi non siete mai riusciti a fare. Chiamalo ancora una volta mostro e giuro su qualsiasi cosa che ti prendo a schiaffi.
Sono molto meno mostruosi di te.
Ti ricordo che siete spariti tre mesi e avete smollato una minorenne e la sua migliore amica da sole.-
Sputai, veleno.
Non c'è la facevo più.
Eravamo tutti in silenzio, Jeff tremava.
-Mamma: Io, non capisco.
-I: Non c'è nulla da capire. Ora usciamo. Staremo via fino a tardi. Si fermeranno a dormire.
Mia madre uscì e io mi sedetti sulla finestra, lasciando le gambe penzolare fuori.
Saltai giù.
-T: Ma che fai?!
-I: Guarda che sono sull'albero, ebete.
Di fianco alla finestra si ergeva una enorme quercia.
-I: Jeff, rifatti il trucco. Ti aspettiamo giù.
Anche Toby saltò giù.
Eravamo uno di fianco all'altro, sotto l'albero.
-T: Dovresti smetterla di trattenere le lacrime.
-I: Se piango cola il mascara.
-T: Tutto qui? Questa è la tua scusa?
-I: Mi sembra più che sufficiente.
Mi prese il viso tra le mani.
-T: Quando trattieni le lacrime ti diventano gli occhi rossi, questo mi fa star male.
-I: Mi spiace
-T: L'atteggiamento da stronza acida non ti si addice, trovane un altro.
-I: In questo momento sto morendo dentro, scusami.
Ci fu poi il silenzio.
Solo il rumore allegro degli uccellini e dei grilli.
-J: Eccomi, possiamo andare.
Mi vide triste.
Sia avvicinò, mi fissò negli occhi e mi baciò.
-J: Don't worry.
Sorrisi.

||Ticci Toby e Jeff the Killer|| Operazione CreepypastaWhere stories live. Discover now