5. Beatris

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Stiles parcheggia la macchina davanti scuola.
Stranamente, siamo in netto anticipo.
Manca mezz'ora all'inizio delle lezioni.
Il motorino di Scott si ferma accanto alla Jeep, lui scende.
Appena lo vedo, trasalgo. Non ho alcuna intenzione di ucciderlo, come ha detto il mostro in sogno, ma mi sento comunque strana.
Non so perché, accanto a lui ho la strana sensazione che possa leggermi nel pensiero e capire quali problemi mi affliggono.
Forse dovrei parlare con loro delle mie visioni, ma come potrei? Li conosco mal appena.
Tenendo conto che, l'ultima volta che ci siamo visti è stato dodici anni fa.
Consultiamo le lezioni in comune.
Casualmente, sto ad ogni ora con Stiles e Mccall. A volte ci sono anche Allison e Lydia, ma non in tutte.
Entriamo dentro l'edificio scolastico.
Incontro queste ultime poco lontano dall'aula di matematica, nella quale si svolge la prima ora.
«Ciao» le saluto.
Ricambiano.
Ci passa davanti Scott, il quale guarda Allison come un cane bastonato.
«Scusa se te lo chiedo, so che non sono fatti miei, ma cos'è successo fra te e Scott?»
«Oh, nien...» non fa in tempo a rispondere che Lydia dice.
«Stavano insieme. Ed erano carinissimi. Poi lei un giorno l'ha lasciato e ora sta con Isaac.»
«È per questo che ieri si sono picchiati?»
Allison annuisce.
«Ma perché me lo chiedi?»
«Ti guarda in un modo strano, si capisce che ti ama ancora...»
«Mi ama è una parola grossa. Gli piaccio, al massimo.»
«No, fidati, ti ama proprio.»
Sospira e alza gli occhi al cielo, sono lucidi.
Mi chiede:
«Come fai ad esserne così sicura?»
«Gli occhi sono il riflesso dell'animo umano. I suoi lasciano trasparire che non vuole altro che il tuo bene, oltre che te.»
Si morde il labbro inferiore e annuisce debolmente.
Suona la campanella ed entriamo in classe.

Mi siedo all'ultimo banco, dietro a quello di Stiles.
La lezione inizia. Lydia viene chiamata alla lavagna per correggere un esercizio.
Sono stanca morta e la lezione non mi interessa granché.
Quindi le palpebre si fanno pesanti e mi addormento.

Sto correndo. Corro in un bosco. È pomeriggio. Saranno le 16:30, 17:00 al massimo.
Le chiome degli alberi filtrano una luce innaturale.
Corro. Scappo da qualcosa, non so cosa. Ma non ho paura, sono tranquilla.
E tutto sembra andare al rallentatore.
Una voce calda e lenta rimbomba nella foresta.
"Bea. Bea, svegliati."
Si mischia ai canti degli uccelli e al fruscio delle foglie mosse dal vento.

Torno alla realtà.
«Bea, svegliati.»
Stiles mi scuote, afferrandomi per un polso.
«Signorina Hills» dice la professoressa, «Ti senti bene? Hai bisogno di andarti a dare una rinfrescata?»
Annuisco, prendo la borsa ed esco dall'alula.

Mi sciacquo la faccia.
Poi alzo lo sguardo e inizio a fissarmi nello specchio. Dopo 10 minuti buoni, comincio a vedere una sagomandietro di me.
Mi giro. Non c'è nessuno. Deve essere stata un'allucinazione.
Mi siedo su una panca dello spogliatoio delle ragazze e comincio a guardare il vuoto.
Decido di non tornare più in classe, tanto la prossima ora abbiamo la corsa campestre della scuola.
Starò qui, in silenzio, ad aspettate Allison e Lydia.

Mi cambio. Mi metto i pantaloni della tuta grigi, una canottiera nera e una felpa del medesimo colore dei pantaloni.
Usciamo. La corsa si svelgerà nel bosco accanto non lontano dalla scuola.
Il coach ci da il via e cominciamo a correre.
Io sto accanto a Scott, Stiles e Lydia. Questi ultimi difficilmente riescono a reggere la nostra andatura.
Anzi, ci manca poco e neanche Mccall sarà abbastanza veloce.
Ad un certo punto, ho bisogno di deviare.
Sento qualcosa che mi attrae in una parte della foresta.
Afferro il polso di Stiles.
«Ho... Ho una sensazione.»
Gli dico. Lydia si gira verso di me, con gli occhi spiritati.
»L'hai sentito anche tu?»
Lascio che il gruppo prosegua avanti, mentre io, Lydia, Stiles, Scott, Isaac e Allison ci dirigiamo dove mi porta l'istinto.
Arrivata in un punto, sento il dovere di correrre.
Sfreccio, fino a ritrovarmi in una radura circolare ricoperta di foglie, circondata da alberi.
Al centro di essa si trova stesa una ragazza bionda.
Mi trema il respiro. Ho paura.
Mi avvicino a lei e mi inginocchio.
Gli altri mi raggiungono ansimanti.
«Erica!»
Urla Isaac.
Le prendo il polso, esitante. Non ha battito.
Lacrime silenziose mi rigano il viso.
Stiles mi si inginocchia accanto.
Mi giro verso di lui e gli sussurro:
«Che cosa sono?»

Beatris Constance Hills »A Teen Wolf fanfictionWhere stories live. Discover now