Capitolo 22:"Sono lesbica e non posso farci niente."

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tratto dal capitolo precedente:
Tornai a casa e andai semplicemente a dormire.
Ero troppo stanca.

Come ogni mattina mi alzai e mi preparai per andare a scuola.
Arrivata alla fermata dell'autobus, come ogni mattina, incontrai Lucas e parlammo un po'.
Salimmo sull'autobus e arrivammo, come ogni mattina, dieci minuti prima del suojo della campanella.
Era tutto come ogni fottuta mattina, se non fosse che quando entrammo nel cortile della scuola vidi April venirmi incontro.
All'inizio pensavo che dietro di me ci fosse Francisco, o che comunque non stava camminando anche abbastanza velocemente per venire da me, ma quando si fermò per salutarmi, mi sentii strana.
"Ehy" mi disse.
"Ciao.." le risposi.
"Ciao" disse anche Lucas.
"Come state?" ci chiese.
Non capivo per quale motivo stesse parlando con me.
Magari aveva litigato con il suo fidanzato, ma era alquanto strano dato che il giorno prima si stavano quasi divorando la faccia.
"Bene, te?" le rispose Lucas.
"Bene.." dissi anche io.
"Tutto okay.."
Stava iniziando a perdere la sua sicurezza.
"Volevo parlare con te." mi disse.
"Da sola." aggiunse dopo qualche secondo di silenzio.
"Oh, okay.." disse Lucas.
Ci lasciò sole.
Non avevo idea di cosa volesse dirmi.
"So che è una cosa strana, non parliamo da qualche settimana quasi.." mi disse.
"Già.." sussurai.
"È solo che mi ci è voluto del tempo per beh, accettare tutto.." disse.
Non capivo cosa voleva dire.
"Cioè?" le chiesi.
"Non pensavo che potesse darti così fastidio." dissi.
Cercavo di essere il più distaccata possibile, perchè sapevo che altrimenti mi sarei sciolta e avrei fatto qualche cazzata come abbracciarla.
"No, non mi da fastidio.. Solo che mi sono sentita messa da parte. Pensavo che noi fossimo migliori amiche e che quindi potevamo dirci tutto." mi disse.
"Anche io lo pensavo, solo che non sapevo come dirtelo.." risposi.
Stavo cedendo. La sua voce mi aveva già sconfitta. Sarei tornata a sbavarle dietro e piangere per lei.
"Io mi fidavo di te e pensavo che anche tu lo facessi di me. Forse non era così difficile parlarmene. Ci sono state anche delle occasioni."
Ma una volta non si stava scusando? Non riuscivo a capire.
"Forse avrei dovuto dirtelo. Ma perché ora stai tornando da me?" le dissi.
Non volevo fare la parte della vittima, come sempre.
"Mi dispiaceva.. Avevamo un bel rapporto e l'abbiamo rovinato.." la sua sicurezza era quasi svanita.
A me sembrava così strano che volesse tornare a essere amiche.
Era tutto così surreale.
Forse c'era davvero qualcosa sotto.

La campanella suonò, e non sapevo se essere felice o meno.
"Potremo continuare a parlare? Ti va di incontraci oggi pomeriggio?" mi chiese.
"Oh.. poi ti faccio sapere" dissi.
In classe raccontai tutto a Lucas che mi disse che anche secondo lui tutto ciò era strano, ma mi invitò ad accettare di incontrarla, per chiarire davvero tutto.

Alla fine delle lezioni April venne verso di me e mi chiese "quindi possiamo vederci?.."
"Okay, alle quattro al parco vabbene?" le dissi.
"Si, a dopo" mi rispose sorridendo.
Il suo sorriso.
Quanto mi era mancato.
No, non potevo. Insomma lei mi piaceva, si, mi piaceva davvero tanto, ma se ne era andata.
Mentre aspettavo l'autobus vidi Alex che stava parlando con Megan.
Era così carina..
Cioè erano così carine insieme.
Salii sull'autobus e tornai a casa.
Come sempre più spesso, mia madre non c'era perciò decisi di andare a comprare la pizza.
Passai l'inizio del pomeriggio a vedere la televisione.
Poi quando erano quasi le quattro mi preparai.
Mi ricordai di quando, quasi tutti i pomeriggi, uscivamo io, Lucas e April.
Passavamo la maggior parte del tempo a scherzare come dei bambini, ed era proprio questa la cosa che amavo di più della nostra amicizia.

Ero arrivata al parco e vidi April seduta su una panchina.
Mi vide e si alzò.
La raggiunsi salutandola, cercando di essere cortese ma senza trasparire troppe emozioni.
Non avevo idea del perchè mi stessi comportando in quel modo, abbastanza da stronza, se devo dire la verità.
Non era da me.
Mi sorrise.
"Allora, vorrei spiegarti tutto. O almeno le cose più importanti.." mi disse.
"Okay, ti ascolto.." risposi abbastanza freddamente, anche se dentro stavo morendo.
"So di aver fatto una cazzata, noi eravamo migliori amiche, per questo pensavo di potermi fidare di te. Quando sono venuta a sapere che fossi lesbica mi ha dato fastidio che non me l'avessi detto, non che lo fossi. Penso che queste siano una specie di scuse, e vorrei davvero che tu le accettassi.
Non so se potremmo essere come prima,ma lo spero.." mi disse.
"Io mi fidavo di te, April, solo che nonostante questo avevo paura.. Non è una cosa facile da dire, anche se non ho mai avuto problemi ad accettarla. Il problema è farla accettare agli altri. Non volevo che ci allontanassimo." le risposi.
"Credo di averla presa male all'inizio perchè eravamo così amiche, e non me lo sarei aspettato.. cioè non sembri.." disse.
"Odio questo stereotipo che la ragazza lesbica debba essere un maschiaccio. Amo il colore rosa e i vestiti. Mettere le scarpe con il tacco e stare attenta alla dieta. Mi piace la danza classica e quando ero piccola giocare con le bambole. E comunque mi piacciono le ragazze. Anche per questo era strano dirtelo. Le persone sono convinte che se sei omosessuale devi comportarti come un maschiaccio, ma non é così. Sono lesbica, e non posso farci niente." le dissi, ero quasi incazzata.
"Non è che.. scusa.." mi disse a bassa voce.
"Non è colpa tua, ormai è così che la gente pensa di riconoscere le lesbiche, anche se sbagliano alcune o molte volte, dipende." le dissi.
Forse stavo diventando troppo acida.
"Volevo scusarmi con te.. e provare a tornare ad essere amiche, magari non come prima, ma ti chiedo almeno di perdonarmi.." mi sorrise.
"Beh.."
Non potevo dirle di no.
Forse avrei potuto dirle che mi piaceva, ma così avrei rovinato tutto di nuovo.
Ma magari non sarebbe più ricapitata un'occasione del genere.
Avevo però troppa paura perciò decisi di non dire niente.
"Okay.. penso che potrei perdonarti.." le dissi ancora non completamente convinta.
"Davvero?" era quasi sorpresa.
"Beh si, potrei.." dissi.
"Oh, okay.."
Restammo in silenzio per un po' poi mi disse "grazie per avermi almeno ascoltata, sei sempre stata un'ottima ascoltatrice."
Non sapevo cosa rispondere così cercai di sorridere.
"Questo significa che ora siamo di nuovo amiche?" mi chiese.
Sembrava una bambina piccola che poteva finalmente tornare a vedere la televisione.
"Non saprei.." le dissi.
Ero davvero indecisa.
Insomma, io ne sono innamorata.
Lei era la mia migliore amica.
Ma se ne è andata perchè non le avevo detto che era lesbica.
Ero confusa.
Troppo confusa.
"Che vuoi dire?" mi chiese perplessa.
"Te l'ho detto, io potrei perdonarti, ma come tu hai avuto bisogno di quasi quattro mesi per poter tornare a parlare con me, io ho bisogno di tempo per decidere. Ti voglio bene, davvero tanto, ma devo pensarci." le dissi chiaramente.
"Capisco.." mi rispose e non disse più nulla.
Si era creato un silenzio alquanto imbarazzante tra di noi.
"Io credo che andrò.." dissi dopo qualche minuto.
"Oh si, ciao" mi rispose.
Non sapevo se essere triste o meno.
Lei mi aveva chiesto scusa infondo, ma non aveva senso.
Era riuscita a restare senza di me per quattro mesi.
Perchè ora sarebbe dovuta tornare?

spazio autrice
okay okay okay, shock.
rido.
comunque.. avevo il capitolo pronto da quasi un mese, ma non ho aggiornato perché volevo iniziare almeno a scrivere quello dopo, scusate.
non mi abbandonate proprio ora.
non manca troppo alla fine perciò sarei davvero felice se continuate a leggere la mia storia.
non potete immaginare quanto mi renda felice tutto ciò.
detto questo basta credo.
vivogliobene
commentate, commentate dai, vi prego.
un bacio❤

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