Capitolo 19: "Finalmente una bella notizia."

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tratto dal capitolo precendente:
Ero così felice.
Promisi a me stesso che avrei fatto tutto il possibile per rendere anche lei felice.
Uscimmo da quel luogo triste e andammo a casa nostra.
Sarebbe iniziata una nuova vita per lei, sarebbe stata davvero felice.

Emily's pov
Erano quasi le otto, perciò mamma sarebbe arrivata a momenti.
Finii di apparecchiare e aspettai che tornasse prima di impiattare la carne.
Sentii la serratura aprirsi e mi ritrovai mio padre davanti.
Sbiancai immediatamente.
Perchè aveva ancora quelle fottute chiavi di casa?
Ma soprattutto: cosa cazzo voleva da me?
Sta volta non avevo nessuno a proteggermi. Ne Lucas, ne la mamma, e nemmeno qualsiasi sconosciuto.
Avrei dovuto affrontarlo.
"Ciao." mi disse con il suo tono serio.
Non risposi, avevo troppa paura.
"Ti sono mancato eh?" mi chiese retoricamente.
"No." risposi con un tono forse un po' troppo alto.
"Cosa vuoi da me?" chiesi cercando di restare il più calma possibile.
"Cosa voglio? Ma tu lo sai benissimo." mi rispose.
"No, io non lo so. Non capisco perchè continui a venire qui." sta volta il mio tono era troppo basso.
Avevo troppa paura di lui. Troppa.
"Bene,allora te lo ripeto. Voglio tornare ad essere la famiglia felice che eravamo prima." mi rispose finalmente.
"Noi non eravamo una famiglia felice.
Facevamo solo finta di esserlo, per autoconvincerci che non c'era nessun "problema", se così si deve chiamare.."dissi.
Sapeva benissimo a cosa mi stavo riferendo.
"Io sono tuo padre,cazzo. Tu hai parte di me, nel tuo corpo. Non puoi scopare con la prima troia che ti capita. A te non dovrebbero piacere. Non devono piacerti.
Sei una ragazza, femmina. Non puoi innamorarti di una come te. Perchè non ti piace, che ne so, quel tuo amico coglione?" iniziò ad urlare.
"Non parlare così di Lucas.
Sarai anche mio padre, è vero, ma per me non lo sei più." dissi.
Stavo per piangere. Ero così fragile, ma riuscii a resistere.
Mi aveva fatto soffrire per troppo tempo.
"Sono tuo padre. Portami rispetto. Devi portarmelo." urlò ancora di più.
"Esci da qui. Vattene. Non sei più il benvenuto." disse mia madre che era appena entrata.
"Certo, sempre la mammina a salvarti eh." disse.
"Ero tua moglie. Non puoi parlare così di me. Non puoi parlare così di nessuna donna. Tranne di quella troietta che ti scopi,da quando tornavi tardi dal lavoro, vero?" non avevo mai sentito mia madre così arrabbiata.
"Ma.." disse mio padre.
"Pensavi che non lo sapessi? Pensavi che non mi fossi mai accorta di come tornavi. Dell'odore di fumo che avevi addosso. Dell'alcool.
Non ti ho mai detto niente,perché volevo convincermi che non c'era nessun problema.
Non ti ho mai detto niente, per nostra figlia. Ma ora non c'è più un noi. Ora non c'è più niente.
Esci fuori da casa mia, non farti più vedere, lurido bastardo.
Vai a puttane,fai quello che vuoi, ma non parlare più con me e la mia famiglia. Non puoi parlare più con mia figlia, e i suoi amici. O con qualunque altra persona noi abbiamo un contatto.
La prossima volta che ti vedo qui vicino, chiamo la polizia. E allora ci finisci in prigione. Marcirai la dentro per molto tempo.
Vattene." disse, con sbalzi di voce, ma mantenendo sempre un tono abbastanza calmo.
Non disse nulla.
Silenzio più assoluto.
Uscì.

"Mamma.." le sussurai abbracciandola.
"È tutto okay amore, è tutto okay" sembrava lo dicesse più per convincere se stessa che me.
Per tutta la cena non parlammo.
Sarebbe stato abbastanza inutile.
Prima di andare a dormire,le diedi un bacio sulla guancia.
Non avrei mai immaginato che quell'uomo tradisse mia madre.
Ma soprattutto non avrei mai immaginato che mia madre, con tono calmo, glielo rinfacciasse dopo anni.
Mi addormentai con questi pensieri.

Lucas' pov
"Vieni?" chiesi a Giulia davanti al portone di casa.
Mi diede la mano ed entrammo.
Era davvero una bambina adorabile.
"Wow.." la sentii sussurrare mentre guardava le stanze.
Sembrava come se non avesse mai visto niente del genere.
"Questa sarà la tua stanza, poi la potrai arredare come vorrai" disse mia madre, molto emozionata.
Era una stanza abbastanza semplice, con un letto al centro, una scrivania con qualche libro che usavo quando io ero piccolo e un armadio grande.
"È bellissima questa stanza, grazie" disse abbracciando i miei genitori.
"Che ne dici se ora mangiamo e poi sistemiamo le tue cose?" disse mio padre.
"Si, che bella cosa." esclamò.
Andammo nella sala da pranzo, dove mia madre aveva già sistemato tutto e iniziammo a mangiare.
La cena passò in fretta e quindi, finito,aiutai la piccola Giulia a sistemare tutto.
Era adorabile, davvero moltissimo.
Verso le dieci si addormentò, così decisi di chiamare Emily e raccontarle tutto.
Purtroppo non rispondeva, perciò decisi che avrei aspettato di vederla a scuola.

non andartene.Where stories live. Discover now