16. Maybe

2.7K 138 6
                                    

16.

Mi sveglio improvvisamente alzandomi di scatto dal letto. Mi guardo intorno cercando di capire cosa sia successo ma mi rendo conto che è stato soltanto un brutto sogno. Giro la testa e, sbloccando il cellulare, vedo che sono le 6:17 del mattino.
Sbuffo realizzando di aver dormito soltanto cinque ore e mi ributto sul letto cercando di riaddormentarmi.
Giro il cuscino cercando la parte più fresca e appoggio la testa chiudendo gli occhi. Sento una molla del materasso premere contro l'osso del mio fianco e quindi mi sposto leggermente cercando una posizione comoda.
Dopo qualche minuto mi arrendo girandomi a pancia in su e decido di alzarmi dal letto visto che tanto non mi addormenterò più.
Mi infilo dei leggins neri e una felpa grigia e scendo le scale silenziosamente per non svegliare Samantha. Mi guardo allo specchio del corridoio notando con orrore che i miei capelli fanno veramente schifo così decido di legarli in una coda alta che, visto la poca lunghezza dei capelli, mi riesce soltanto dopo tre tentativi.
Soddisfatta vado verso la porta di casa ed esco cominciando a correre sul marciapiede senza una meta ben precisa.

Quando comincio a notare più persone per strada e le insegne dei negozi aperti, decido di fermarmi sedendomi sulla prima panchina che vedo libera.
Sospiro pesantemente in cerca d'aria per i miei poveri polmoni non più abituati a tutta questa attività fisica e comincio a pensare alla sera prima. È stato devastante. Dopo che ho realizzato di essermi comportata da perfetta idiota a non credere a Louis tempo fa, mi sono sentita in colpa per come l'ho trattato precedentemente.
Se avrei messo da parte le mie stupide idee e lo avrei ascoltato sin dall'inizio, magari ora sarebbe tutto completamente diverso.
Forse staremmo insieme come coppia e in questo momento saremmo abbracciati l'uno all'altra a dormire beatamente nel suo letto.
Ma questo non lo potrò mai sapere perché purtroppo non si può tornare indietro nel tempo per cambiare le cose, sicuramente se si potrebbe fare lo avrei già fatto e sarei tornata a quando, quel pomeriggio, entrai da Martha e lo trovai seduto al mio tavolo. La prova certa che era lui il ragazzo che mi aveva scritto per quasi due mesi.
E di certo non sarei scappata via come stupidamente ho fatto, lo avrei lasciato parlare, lo avrei fatto spiegare e poi forse gli sarei saltata in braccio abbracciandolo come non ho mai fatto in vita mia.
Ovviamente è tutto un forse. Queste cose non sono successe e probabilmente non succederanno mai.
Lui mi odia e non lo biasimo di certo. Mi sono comportata da stronza con lui e ora lui ha tutto il diritto di farlo con me.

"Hey Amy che ci fai qui a quest'ora?". Vengo riportata alla realtà da Zayn che si siede sorridente accanto a me con in mano il guinzaglio del cane che ora sta scodinzolando verso di me.

"Hey Zayn mi sono alzata presto e non sono più riuscita ad addormentarmi così ho deciso di fare una corsetta per distrarmi un pò". Dico scrollando le spalle.

"Tu invece? Vedo che il tuo nuovo amico ti tiene impegnato". Dico ridacchiando quando il cagnolino comincia ad agitarsi per aver visto un pallone da calcio.

"È venuto a svegliarmi alle sette e mezza appoggiandomi il guinzaglio sul materasso così sono stato obbligato a portarlo fuori". Dice sbuffando e io rido divertita alla scena di quel piccolo batuffolo di pelo che va a svegliare Zayn perché vuole uscire.

"Rebecca sta bene? Si è fermata da te a dormire alla fine?". Gli chiedo interessata e lui annuisce sogghignando.

"Sta benissimo e credo che la buona voglia di portare questa peste fuori così presto sia dovuta al fatto che non abbiamo soltanto dormito". Dice ridacchiando e io gli lascio una sberla sul braccio disgustata.

"Ora però ti prego di accompagnarmi a prendere un caffè altrimenti credo di non arrivare a casa sano e salvo". Dice tragicamente e io acconsento ridacchiando.

Quando entriamo nella caffetteria di Martha subito la donna mi viene incontro abbracciandomi e saluta Zayn calorosamente facendoci sedere al solito posto mentre Cody, così si chiama il cagnolino mattiniero, si sdraia sotto il tavolo accovacciandosi su sé stesso in mezzo ai miei piedi.

"Cosa vi porto ragazzi?". Ci chiede Martha sorridendo e Zayn subito ordina un caffè doppio e un cappuccino insieme ad una brioche da portar via.

"Tu tesoro? Il solito?". Mi chiede accarezzandomi una guancia e io annuisco ringraziandola.
Dopo che se ne va Zayn mi richiama e così sposto la mia attenzione su di lui.

"Ti vuole molto bene". Afferma sorridendomi dolcemente e io abbasso lo sguardo imbarazzata.

"Oh umh sì, è una cosa reciproca". Dico facendo un mezzo sorriso e lui annuisce. Fa per dire qualcos'altro ma veniamo interrotti da Martha che ci appoggia sul tavolo le nostre ordinazioni, un sacchetto contenente certamente la colazione di Rebecca, e un piatto pieno di biscotti al cioccolato, i miei preferiti. La ringraziamo entrambi e con un ampio sorriso la donna ritorna al suo lavoro.

"Ricordami che d'ora in poi per colazione dovrò venirci con te. Martha non mi ha mai portato i biscotti". Dice tristemente addentando un biscotto e io rido cominciando a girare il mio thè caldo per far sì che si sciolga lo zucchero.

"È stato un piacere incontrarti questa mattina Amy, almeno ho mangiato dei biscotti eccezionali". Dice ridacchiando Zayn e scoppio a ridere quando anche Cody abbaia come se fosse d'accordo.

"Beh salutami Rebecca, a presto Zayn". Gli faccio un cenno con la mano che lui ricambia e poi comincio a camminare verso casa.

Dopo dieci minuti mi ritrovo davanti alla porta di casa e, non appena la apro entrando, vedo Samantha uscire dalla cucina di corsa per poi venirmi ad abbracciare. Ricambio l'abbraccio confusa e lei si stacca guardandomi severa.

"Si può sapere dove eri finita?". Chiede guardandomi male.

"Sono uscita a correre e poi mi sono fermata a fare colazione". Dico tranquillamente e lei mi da una sberla sulla nuca facendomi abbastanza male.

"La prossima volta impari a farmi preoccupare così tanto idiota. Ora vai a lavarti perché puzzi". Mi dice mandandomi un bacio volante per poi girarsi e tornare in cucina. Molto simpatica la ragazza.

N/A
Scusate l'orario indecente, ancora.
In questo capitolo si scopre cosa pensa Amy per quanto riguarda la sera precedente e Louis e, alla fine, entrambi danno la colpa a loro stessi.
Votate, commentate e a presto xx

-iris

𝟹𝟼𝟻 • 𝚜𝚎𝚚𝚞𝚎𝚕 "𝟼𝟶 𝙳𝚊𝚢𝚜" [𝚕.𝚝]Where stories live. Discover now