CAPITOLO 20

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Harry andò a sedersi nel divano e mi fece segno di sedermi accanto a lui. "Vieni". Lentamente arrivai vicino a lui e mi sedetti guardandolo negli occhi...o almeno, cercavo di guardarlo negli occhi visto che aveva la testa bassa. "Bree era una ragazza fantastica..." Disse sorridendo sempre con la testa bassa. "Era questo il suo nome?" " si chiamava Breanna ma a lei non piaceva quindi tutti la chiamavamo Bree. Era il tipico prototipo di ragazza perfetta. Alta, capelli neri con due grandi occhi azzurri, fisico perfetto e carattere dolce. Amava aiutare gli altri, amava aiutare il prossimo e partecipava a tantissime campagne di beneficenza. Amava i bambini. Un giorno mi disse che da grande avrebbe voluto avere tantissimi marmocchi che giravano per casa." Sorrise a quel ricordo. Alzò lo sguardo e incatenò il suo al mio. "Era semplice, non era una di quelle che si dava tante arie. Era semplicemente lei. Tutti i ragazzi le sbavavano dietro ma per qualche motivo lei scelse me. Un giorno Chase aveva programmato una festicciola tra amici qua a casa sua e non potevo immaginare che quel giorno ci saremmo messi insieme. Dio Eve, eravamo così felici insieme." Alzò lo sguardo sorridendo amaramente e potei giurare che una lacrima scese dal suo occhio che lui prontamente tolse con la sua mano. "Progettavamo il nostro futuro, avevamo persino pensato di andare a vivere a Miami. Amava l'estate e i posti di sole. L'inverno le metteva tristezza, diceva. Ma poi un giorno, senza volerlo rimase incinta di me. Le urla e i salti di gioia non puoi neanche immaginarli. Per lei era come un sogno avere un bambino. L'amavo così tanto Eve, lei e il bambino. Erano le cose più care che avevo al mondo e avrei fatto di tutto per loro. Eravamo persino andati a vivere insieme in una villetta a schiera sul mare a Miami Beach. Dovevi solo vedere quanto era felice di stare li. Il suo più grande sogno si era realizzato e non passava giorno in cui non mi ringraziava. In quella città. Aveva fatto conoscenza con una ragazza: Harper. Al terzo mese di gravidanza decise insieme a lei di andare al centro commerciale a fare compere per il bambino. Avevo insistito per andare con lei ma non c'era stato verso di convincerla. Diceva che mi sarei annoiato. Non è più tornata a casa." Anche se cercava di sforzarsi a non far scendere neanche una lacrima, il suo intento era vano. Lacrime amare, lacrime di chi si sente in colpa scesero dalle sue guance. "Cos'è successo?" Chiesi prendendo la sua mano nella mia. "È stata investita Eve" disse con tristezza. Prese un gran respiro e continuò. "Se non te la senti di continuare non fa nulla. Mi hai già detto tanto." Come se non avessi detto niente riprese a parlare. Magari voleva sfogarsi con qualcuno. Per tutto questo tempo ha tenuto per se queste cose e parlare non può che fargli bene. "Tornai qua a Londra diedi la notizia a tutti e mi rintanai in casa senza più uscire per mesi. Tutti mi diedero la colpa di quello che è successo. Tutti tranne Chase. Lui mi ha aiutato ad andare avanti. Lui mi è stato sempre vicino e non saprò mai come ringraziarlo. Gli sono ancora debitore. Poi sei arrivata tu..." Disse puntando i suoi occhi verdi nei miei "...dio Eve... Non so cosa mi hai fatto ma non riesco a starti lontano. Pensavo che non mi sarai interessato a nessun altra ragazza dopo Bree ma poi ti ho conosciuto e non ho capito più niente. L'idea di non averti con me tutti i giorni e l'idea di avere anche solo una possibilità di riavere la mia vecchia vita normale, da comune ragazzo, mi stava divorando dentro. Il sequestro era solo una scusa per stare con te. Sai quanto mi interessa di quei soldi? Ne ho a palate non me ne può fregar di meno. Io volevo te. Volevo solo averti nella mia vita. Sempre. So che ho fatto un enorme cazzata ma ti prego di perdonarmi io..." Non lo lasciai continuare che lo baciai. Anche se fa la parte del duro, di quello che non ha sentimenti, ha sofferto. Ha patito le pene dell'inferno quando quella ragazza è morta. Breanna farà sempre parte del suo cuore, ha fatto parte della sua vita e non può dimenticarla e a me sta più che bene. Non mi interessa che era innamorato di lei. Adesso ci sono io e sono sicura che quella ragazza sia stata meravigliosa e non aiuterò Harry a dimenticarla. Fa parte del suo passato e mi sta bene. "Sappi che io ci sono sempre per te Harry. In qualsiasi momento" detto questo mi abbracciò sussurrandomi un semplice grazie e in risposta lo strinsi più forte a me.

Stockholm SyndromeTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang