CAPITOLO 3

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"Allora Eveleen quanti anni hai?" Mi chiese il signor. Styles appena entrati in cucina "16 e lei, se posso chiedere, quanti anni ha?" "Ti prego non darmi del lei mi fai sentire vecchio" ridacchio "comunque ne ho 25" disse versando un po di acqua nei due bicchieri dopo avermene dato uno. "Se giovane, come mai già nel mondo del lavoro?" "Appena ho finito gli studi mio padre è morto e nel testamento ha scritto che la sua grande azienda voleva che fosse data a me. Non mi dispiace, per carità, solo che non volevo finisse così la mia vita. Mi stavo laureando in medicina e sinceramente di questo campo non ci capisco praticamente niente" e sorrise. "Ma adesso parlami di te." Disse guardandomi negli occhi "come mai sei qua in questo covo di vecchi?" Risi alla sua domanda "mio padre è convinto che io continui con la sua grandissima azienda di vestiti e tutte quelle cose li quindi mi costringe a venire." "Una bella ragazza come te è sprecata a stare qua. Perché invece di qui non esci col tuo ragazzo?" "Non ho una ragazzo" dissi guardandomi le scarpe che sono diventate improvvisamente interessati. Posso giurare di aver sentito un ghigno da parte sua. Sarà una mia impressione. "Ehy Eveleen pensavo fossi mor... Scusami non pensavo fossi in compagnia" disse Niall entrando nella stanza. "No no sto arrivando. Signor. Styles è stato un piacere parlare con lei" "il piacere è tutto mio signorina Evans" e come la prima volta che ci siamo visti mi baciò la mano e se ne andò nell'altra stanza intento a parlare con il padre di Niall.

Stockholm SyndromeWhere stories live. Discover now