Capitolo 25

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Il Conclave è arrivato!! James mi prende la mano e mi trascina verso una porta dietro alla casa e quando la apriamo ci ritroviamo in cucina.
-Mamma, papà - urla James - il Conclave è qui!!-
I due genitori corrono subito in cucina.
-Prendete i vostri zaini e uscite dal retro- dice la madre di James- adesso!-
Corriamo in soggiorno e prendiamo tutta la nostra roba.
-James- dice suo padre dietro di noi- buona fortuna -
La sua voce è tenera e dolce.
-Ciao papà - dice e corriamo verso la porta della cucina .
Prendo James per il braccio e ci nascondiamo dietro un cespuglio. La mamma di James sta facendo entrare il Conclave in casa. James si alza e inizia a camminare verso casa sua.
-James!! - dico a bassa voce e lo trattengo
-Lasciami - prova a liberarsi
- No- gli stringo ancora di più il braccio- l'hanno fatto per te, per permetterti di scappare. E adesso vieni-
- Non li posso lasciare qui- urla
- È la nostra unica possibilità - cerco di farlo ragionare
- La tua unica possibilità - ribatte - loro sono i miei genitori e io rischio di perderli.... per colpa tua. Non riesco ancora a capire perché non ti ho lasciato da sola a salvare la tua famiglia. Ora la mia è in pericolo. Hanno bisogno di me. -
- Loro vorrebbero che tu scapassi - dico con le lacrime agli occhi
-No è quello che vuoi tu. - dice - sei una persona egoista Samantha -
Non riesco più a resistere. Gli dó uno schiaffo sulla guancia sinistra.
-É inutile che ti domandi perché non mi hai già lasciato, non ti voglio più vicino a me. Salverò da sola la mia famiglia. Sei un bastardo James Carstairs. Vai , salva la tua famiglia. Se il Conclave ti prende sarò felicissima- prendo dallo zaino di James lo stilo e lo metto nel mio, scavalco il portone di ingresso della villa e vado verso la moto. Non so guidare ma ho visto tantissime volte persone che le guidano. Faccio la runa e parto. Più volte mi giro per vedere se James ha cambiato idea. No. Non cambia affatto idea anzi rientra in casa sua. Mi allontano di poco e mi nascondo per vedere la scena. Niente di quello che ho detto a James è vero. Non voglio che viene catturato. Ho bisogno di lui per salvare la mia famiglia, da sola sarà impossibile. Dalla casa escono due Shadowhunters che trattengono James. Vorrei andare da lui e salvarlo. Ci penso più volte ma decido di lasciarlo andare. Lui mi ha voluto abbandonare e io faccio altrettanto. Dopo compare, dietro a James e i due Shadowhunters , il Console. I due fanno inginocchiare James davanti al Console.
-Dov'è lei?- chiede la donna
-Lei chi?- domanda James
-Dov'è Samantha Herondale? - chiede di nuovo con una voce più irritata
-Non lo so- risponde James
-Tu menti- urla la donna- siete scappati insieme-
-Lei non è venuta con me- ringhia James
Mi sta proteggendo. Non capisco prima dice che prova qualcosa per me, poi mi odia perché sono egoista poi mi difende davanti al Console. Perché lo fa?
-Vedremo - dice il Console e James viene portato via dalla casa dei suoi.
Non voglio consegnarlo al Conclave in questo modo ma allo stesso tempo non voglio che Kaius uccida i miei genitori. Riuscirò a salvare tutti e due, posso farcela. Prima i miei poi James. Almeno lui non rischia di essere ucciso, gli Shadowhunters non uccidono altri Shadowhunters ( o almeno credo ). Cerco nel mio zaino il telefono per usarlo come navigatore. Vado su Google Maps e cerco una strada piuttosto isolata così sarà difficile trovarmi e attirare attenzione. Metto il telefono davanti al vetro e parto ( se sbaglio strada è finita ). Non sono una persona che riesce ad orientarsi facilmente. Il telefono mi indica di prendere varie stradine così, anche se ci metterò mezz'ora in più, riuscirò a nascondermi. Prima era più facile nascondersi perché c'era anche James ma adesso cercano solo me. Nessuno riesce a sfuggire a un gruppo così numeroso di persone ( tutto ciò è talmente assurdo che neanche nei film dei supereroi e fantasy succede, solo a me capitano queste cose). Non so se arriverò a Roma, sto soltanto guardano il telefono e la strada ( per carcere di non sbattere contro qualcosa o peggio ancora qualcuno ). Le strade sono molto piccole e non c'è quasi nessuno ( meglio così ). Per evitare di guardare due cose metto l'audio al navigatore, tanto non c'è nessuno che mi guarda storto. Dopo due ore abbondanti di viaggio riesco ad arrivare a destinazione ( senza sbagliare strada). Roma. Parcheggio la moto e sempre con il telefono alla mano vado verso il Colosseo. Non so dove sia l'indizio ma non sarà di sicuro al Colosseo o in un museo, sarebbe troppo ripetitivo. Inizio a girare a vuoto il centro storico. Controllo soprattutto le fontane (non si sa mai). Niente. Neanche un foglio di carta accartocciato a terra. Bidoni della carta svuotati. In una sola parola: niente. È quasi sera e dovrei riposare. Qui la sorveglianza è di altissima qualità. Non conviene dormire in musei, garage, o cose simili. Cerco un vialetto al buio per dormire. Ma per trovarlo mi allontano con la moto verso la provincia. Mentre attraverso le varie stradine trovo un vialetto dietro un bar tipo quelli dei piccoli quartieri. È buio e spero con tutto il cuore che non arrivi il Conclave perché ho un sonno tremendo. Domani continuerò a cercare. Chiudo gli occhi e cerco di dormire. Il mio sonno non dura molto perché vengo interrotta da una suoneria. Il telefono che ho rubato squilla. Controllo il display. È il cellulare di mia mamma.
-Pronto?- dico
Non sento niente solo urla e vetri che si rompono. Quelle urla sono di mia madre, di mio padre e di mia sorella.
-Mamma!!- urlo
-Sara è qui- urla la voce di mia madre -non venire a cercarci-
Sento le urla di mia sorella.
-Rossella!!- grido il suo nome
-Non mi toccare,bastardo - urla mia madre e silenzio.
-Samantha, Samantha - dice una voce che riuscirei a riconoscere da kilometri. Kaius.
-Li hai uccisi tutti?- urlo tra le lacrime -Si e se vuoi rivedere il tuo amichetto- dice Kaius, sta parlando di James ma lui è dal Conclave come è possibile ?- torna a casa tua se no ucciderò anche lui-
-Sam- dice la sua voce, la voce di James- non lo fare -
-Zitto- urla Kaius- pezzo di merda-
E sento un urlo acuto di James.
-Non fargli del male- dico ad alta voce- ti prego-
-Prometti- dice Kaius - anzi giura che verrai-
Sento come sottofondo James che cerca di urlare e che mi dice di rifiutare e lasciarlo morire. No non posso farlo. La mia famiglia non c'è più e non posso perdere anche lui.
-Verrò - dico a Kaius - lo giuro sull'Angelo-
Ho ufficialmente firmato un patto con la morte.

Angelo per metàWhere stories live. Discover now