Capitolo 24

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E meno male che questo viaggio doveva essere difficile. Kauis in geografia aveva 2 per incoraggiamento. Roma, la città eterna. Facile.
-Possiamo fermarci dai miei - propone James
-Ti ricordi la strada? - chiedo io
-Non proprio- risponde
-Molto bene- dico e James inizia a ridere, intanto ritorniamo alla moto e partiamo.
Spero che si ricorda la strada perché io non so come aiutarlo a ricordare. Sono ancora dell'idea che potrebbero cacciarmi di casa, i motivi sono due: per prima cosa sono ricercata dal Conclave e per secondo c'è l'assassino spietato Kaius Morgenstern che vuole tagliarmi la testolina e può comparire in qualsiasi momento anche a casa della famiglia Carstairs.
-Ci siamo quasi- dice James
-Già siamo arrivati?- chiedo e lui annuisce
Il viale che stiamo percorrendo è sterrato ed è delimitato da alberi della stessa lunghezza, davanti a noi ci sono colline verdi e molte casette piccole con un piccolo campo coltivato. È un paesaggio bellissimo.
-Vedi quella casa?- James indica una villa di due piani circondata da un bellissimo giardino fiorito - quella era la mia casa-
Perché ha detto era? In fondo è la sua casa anche dopo quello che gli hanno fatto i suoi genitori. Forse non è ancora convinto al 100% che rivedere i suoi sia una buona idea.
-Casa- dice quando arriviamo al portone.
-Secondo te ci sono?- chiedo
-Bhee- apre il cancello con la runa di apertura e mi prende la mano - scopriamolo insieme -
Non ho mai visto un giardino così . Ci sono fiori di tutti i tipi: rose, margherite, tulipani, primule, ortensie.... a mia mamma piacciono tanto.
-Belle vero?- chiede James, non mi sono neanche accorta che mi sono fermata proprio davanti alle ortensie.
-Stupende- rispondo - sei pronto? Intendo a rivedere i tuoi-
-Si- risponde e bussa alla porta
James inizia a sudore freddo, è molto nervoso. Chissà perchè? La porta si apre e dietro c'è una signora alta con dei bellissimi capelli mossi castani molto simili a quelli di James.
-Jessica- dice la signora a bocca aperta (lei conosce mia madre, ma...)
-No io.. - inizio a dire
-Scusami- dice - tu sei... Samantha , la figlia di Jessica e Francis ...... James?-
L

ei è la mamma di James. Dalla sua espressione sembra molto arrabbiata. Prende per un braccio a me e a James ci fa entrare e chiude presto la porta.
-Perché sei scappato? Ora il Conclave ti sta cercando compresa te signorina - mi indica
-Non è colpa sua - dico - è tutta colpa mia. Lui mi sta solo aiutando a cercare una persona-
- Lui non è tornato- ribatte la signora- non è possibile è scomparso tanti anni fa. I tuoi genitori dissero che era tornato ma nessuno gli volle credere.-
-È la verità - dice James
-Cos'è tutto questo baccano- chiede una voce maschile. Dalle scale compare un signore sulla trentina identico a James. Suo padre. Lui corre verso il figlio e inizia a sbattere la testa di James al muro.
-Perché sei tornato? - chiede il padre a James mentre continua a buttarlo verso il muro- Il Conclave ti cerca e noi ci stiamo nascondendo a causa tua. Questo non è il figlio che ho crescito, ti dovresti vergognare p....-
Non resisto e stacco James da suo padre e scaravento quest'ultimo a terra. Sua moglie corre verso di me e io la schivo. Iniziamo a combattere contro, (per avere una trentina d'anni è forte) però si stanca dopo un pó e riesco a stenderla a terra. James sanguina .
-Va tutto bene- dico e inizio a cercare disperatamente lo stilo ( mi chiedo perché quando le cose servono urgentemente non le trovi subito). Trovo lo stilo e cerco di capire da dove proviene il sangue. Dalla testa e il sangue esce ancora, è troppo. Inizio a disegnare dietro al collo la runa di guarigione che ho visto nei libri dell'accademia.
-James parla- supplico quasi piangendo
-Si- risponde con voce rauca- i miei genit...-
-Si stanno riprendendo - dico
-Li hai dato una bella lezione?- chiede
-Penso di si- rispondo
-Brava- e chiude gli occhi.
Per un attimo penso che è morto ma il suo cuore batte normalmente. È solo svenuto. Cerco di portarlo da qualche parte per farlo riposare.
-Faccio io - dice il padre di James mentre si alza.
Sfilo dal mio zaino la mia lama angelica e la punto verso di lui.
-Uguale a tuo padre- dice e prende James in braccio e lo poggia sul divano del salotto.
-Starà bene - dice
-Lo spero per lei- rispondo - qualche secondo fa ha cercato di ucciderlo non so se fidarmi-
-Ha lasciato l'accademia - dice alzando il tono della voce - é un irresponsabile, fa tutto quello che gli passa per la testa e non..-
- L'ha fatto per me- dico - sarò in debito con lui per sempre. È quasi morto per me. Gli devo la vita. Ora gli Herondale sono in debito con i Carstairs. -
-Devo dirti la verità - mi fa cenno di sedermi - mi pento ogni giorno della mia vita di non aver creduto a tuo padre, Samantha. Lui era il mio parabatai e Jessica quello di mia moglie. Eravamo amici inseparabili poi è arrivato Kaius Morgenstern. Lui voleva cambiare il mondo e il Conclave più volte ha provato a fermarlo. Ma solo i tuoi genitori riuscirono a trovarlo e poi niente. Lui scomparve.-
-So tutto- dico - James..-
-Ti ha detto tutto- finisce la frase.
In salotto torna la madre di James ancora un pó debole.
-Scusate per questa intrusione - dico - diciamo un pó violenta.-
-Non è niente- risponde la madre di James che intanto si sta sedendo su una sedia- Samantha raccontaci come sei arrivata qui -
Mi devo fidare di loro,sono i genitori di James. Inizio da quando Kaius è entrato nei miei sogni e ha iniziato a parlarmi, poi ho spiegato degli indizi che ci lasciava e dove siamo arrivati grazie a loro.
-...E adesso dobbiamo andare a Roma- concludo le spiegazioni
-Quindi è tornato - dice la signora Carstairs - oh Samantha sono così dispiaciuta per te. Hai tutta la nostra comprensione. Potete restare qui tutto il tempo che volete ma... non posso dirlo...-
-Cosa?- chiedo prima che finisce la frase e guardo entrambi
-Il Conclave sta ispezionando tutte le case degli Shadowhunters pur di trovarvi,ed è la prima volta che Conclave si comporta così. È praticamente inspiegabile - spiega il padre di James.
-In poche parole state dicendo che potrebbero arrivare da un momento all'altro - dico
-Si- dicono in coro
-Sam- la voce di James mi chiama. Mi avvicino al divano dove riposa
-Come ti senti?- chiedo
-Meglio - risponde
-Ti aiuto ad alzarti - prendo le sue braccia e delicatamente lo alzo dal divano.
-Riesco a camminare - dice
-Sicuro?- chiedo
-Sicuro - mi lascia la mano - guarda.-
Effettivamente cammina normalmente, sembra solo un pó stordito per le botte che ha preso.
-Ho preparato il pranzo volete mangiare?- chiede la madre di James
-Molto volentieri,mamma- dice James.
-Samantha se vuoi magari farti una doccia e cambiarti ti faccio vedere il bagno - propone la signora
-Si grazie- rispondo
Non faccio la doccia da un sacco di tempo, sembra quasi un eternità.
La signora Carstairs mi porta in un bagno molto grande sia con la doccia che con la vasca da bagno.
-Grazie - dico- per tutto quello che state facendo per me. -
-Tu l'avresti fatto per nostro figlio- dice la donna.
E se ne va. In fondo non sono così antipatici i genitori di James. Anzi sono molto comprensivi e disponibili.
Faccio una doccia che sembra durare un eternità. Mi serviva rilassarmi un pochino. Mi asciugo e prendo i vesti di ricambio che mi ero portata nello zaino ed esco.
- James!- urlo. Lui si trova dietro alla porta
-Sono venuto a chiamarti - si giustifica -non pensare quello che credo che tu stia pensando -
-Andiamo- dico e lo trascino al piano di sotto.
Scendiamo le scale e andiamo verso la sala da pranzo. I signori Carstairs sono già seduti a tavola dove ci sono quattro piatti di pasta.
-Vieni Samantha - dice il signore e io e James ci sediamo vicini di fronte ai suoi genitori.
-Come vi siete conosciuti?- chiede la signora Carstairs.
Io e James ci guardiamo.
-Kai Penhallow - dice James
-Il figlio di Oliver Penhallow? - chiede il padre di James
-Si- risponde il figlio
-Oliver Penhallow? - chiedo
- Una persona molto antipatica che ha corrotto mezzo Conclave - spiega il signor Carstairs
- Tale padre tale figlio - diciamo in coro io e James
- E cosa è successo con Kai?- chiede il padre
- Diciamo che ha fatto lo stronzo con Sam perché è cresciuta tra i mondani- spiega in poche parole James
-Tutto suo padre- conferma la madre di James- lui ha provato un sacco di volte a togliere la possibilità di essere Shadowhunters a quelli cresciuti dai mondani, crede che sono dei bambini che hanno bisogno di qualcuno che li accudisce ogni secondo -
Se io sono una bambina, Oliver è un bambino troppo cresciuto che fa i capricci. Io sono uguale a tutti i Shadowhunters e non sarà certo il padre di Kai a farmi pensare il contrario.
-Ma solo per curiosità - inizia il padre di James - voi due state insieme? Ho visto come ti sei dispiaciuta per James quando l'ho fertito-
Avevo immaginato questa domanda, ma non alla risposta. Noi non siamo proprio insieme, certo ci siamo baciati più di una volta ma...
-Papà! - esclama James
-Che c'è? - chiede il padre- è stata solo una mia impressione? -
-No- rispondo io, James mi guarda sbalordito- noi due stiamo insieme-
Ora la faccia di James è rossa. Forse l'ho detta grossa (non proprio forse).
-Davvero?- chiede la madre.
-Si - risponde James.
Finita la pasta non ho più fame( il mio stomaco si è rimpicciolito, di solito riuscivo a mangiare anche il secondo).
-Vuoi fare un giro fuori- mi chiede James e io annuisco.
Usciamo insieme in giardino e ci sediamo su una panchina davanti al roseto.
-Bello qui- dico
-Già - conferma James - posso farti una domanda?-
-So cosa vuoi chiedermi- rispondo
- Te lo chiederò lo stesso- dice - secondo te.... io e te... insomma... hai capito cosa voglio dire ....non fare quella faccia-
-È imbarazzante - dico -anche per me giuro, non sei l'unico-
- Tu mi piaci, anzi tanto - confessa
Io non sono mai stata una persona che confessa facilmente i suoi sentimenti... lui mi piace lo ammetto però non ho il coraggio di dirglielo. James è in attesa di una risposta ma io non trovo le parole. Sono nervosa ( neanche poco) . Lo guardo ma non mi escono le parole, apro la bocca ma la mia voce non esce. James inizia ad avvicinarsi a me ma veniamo interrotti dal campanello del portone.
-Aprite è il Conclave - urla il Console dietro al cancello

Angolo autrice
Sono tornata prima del previsto e il grande caldo mi ha aiutato a pensare. Questo è il capitolo più lungo che abbia mai fatto, proprio per farmi perdonare della mia assenza, spero vi piaccia. Che l'angelo sia con voi :*

Angelo per metàWhere stories live. Discover now