Capitolo 30

0 0 0
                                    

Gabriel

Non riesco ad accettarlo.

Non riesco ad immaginarlo, metabolizzarlo.

Lei è ancora viva. E io, non lo sapevo.

Mi balena in testa un'idea irrazionale ma, ora come ora, non riesco a ragionare. E do ascolto ad essa.

Mi sono svegliato da poco, e sono andato ad osservare le onde che si spaccano, come calmante.
Ma so, che da qui a poco nulla servirà a questo scopo.

Afferro il telefono e digito il suo numero.

Nel frattempo, una figura mi si affianca. È Sophia, è arrivata da poco, ma le ho fatto un sunto della situazione, poco chiara, e lei sta dando di matto. È sempre stata impaziente, ma questo supera i limiti.
Non la biasimo.

<<Lo stai chiamando?>>, chiede.
Annuisco, in preda ad una furia incontenibile. Qualcosa mi dice che lui sa. Sa eccome.

Passa uno, due, tre, quattro, cinque squilli. Ma non risponde.
Lancio il telefono sul tavolino di fronte a me, accompagnandolo con un'imprecazione.
Mi copro la bocca con una mano e incomincio a torturarmi la pelle vicino alla mia mandobila serrata, tirandomela.

In quel momento, parte la segreteria telefonica.
E non mi do limiti, mi sfogo dando voce a tutta la mia rabbia.

Esordisce con qualche insulto, poi continuo <<Ma che razza di padre sei?! Te la do io la risposta: solo un bugiardo. Perchè hai finto la morte di nostra madre, dando la colpa al cancro, -cosa anche irrispettoso tra l'altro, rispetto i malati veri- mettendo in scena un patetico ed umiliante teatrino! Hai finto tutto alla perfezione per ingannarci, mentre è viva e vegeta. E si è anche rifatta una vita. In dieci anni di vita, la hai sempre data per morta, mentre non lo era. La hai solo cacciata di casa per farti altre donne, schifoso bastardo!>>, faccio una pausa per prendere fiato. <<Poi parli rimproveri me, ma ti rendi conto di che cazzo hai fatto? Tutta la vita mia e di Sophia è stata un gioco, una farsa, manovrato a tuo, e quello di mamma, piacimento! Ti rendi conto della gravità?!>> << Sembra proprio si stiano invertendo i ruoli...>>, rifletto ad alta voce.
<<patetico.>>, sussurro prima di riagganciare.

Sarò pure stato troppo pesante, ma non mi interessa.

Mi sento affievolito di un peso.

<<Sei stato troppo duro con papà...>>, sembra ritrovare immediatamente un barlume di ragione e calma, per difenderlo.

Come non detto.

Mi alzo con uno scatto dalla sedia, come se scottasse.
<<Ma che cazzo, Sophia?! Hanno manovrato la nostra vita a loro piacimento, come se fosse una partita di scacchi, nascondendoci la vita di nostra madre, nostra madre, capisci?! Non è normale una cosa del genere!>>

Abbassa il capo,<<A quanto mi hai detto, ancora non sappiamo le loro ragioni, giusto?>>

Già.

<<E se lo avessero fatto per non farci soffrire, insomma riflettici...>>

<<Sophia, tra poco verrà qui porpio per spiegarci tutto e rispondere ai nostri dubbi. Ti ho fatta venire per questo motivo, ricordi?>>
<<Non farmi esaurire prima che arrivi, altrimenti non ce la farò a reggere tutto questo...>>

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 24 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

𝓨𝓸𝓾 𝓼𝓪𝓿𝓮𝓭 𝓶𝓮Where stories live. Discover now