Capitolo 22

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Gabriel

Stiamo dormendo, è notte fonda, e, con mio immenso dispiacere, siamo lontani, ognuno dalla propria parte. Dai due lati diversi.

Ma riesco comunque a capire quando la mia ragazza è nervosa, si gira e si rigira, prima stava su un fianco, come me, ed ora si è messa a pancia in giù, e di nuovo in posizione supina.

A dir la verità nemmeno io riesco a dormire, mia madre mi tormenta nella testa.

<<Non riesco a dormire, ti va se parliamo?>>Sussurra dal nulla.

Io acconsento con un cenno della testa, poi mi metto a sedere contro lo schienale del letto e Valentine mette la sua testa sul mio petto.

<<Scusa, ti ho svegliato?>>Chiede.
<<No, nemmeno io ho sonno.>> Mento.

Seguono alcuni secondi di silenzio.

I suoi capelli morbidi mi solleticano il mento.

<<Ok, non me la bevo, hai sempre sonno, ti conosco troppo bene, che ti succede?>>Domanda.

<<Stavo pensando a mamma...>>Confesso.

<<Oh, dai, parlamene.>>Mi incoraggia.

<<Ogni anno l'estate andavamo in Argentina, la terra di mia madre, dopo tutto quello che è successo sarà la prima volta che ci rimetto piede.>>

<<La rivedo molto in te, anche in mia sorella, mi manca.>>

<<Mi manca da ben sei anni, da quando sono stato costretto a stare con quel mostro di mio padre, lo odio.>>

<<Hai mai pensato che lui amasse tua madre?>>Chiede.

<<Sì, quando ero piccolo erano molto più felici. poi circa un anno prima di diagnosticare la malattia ha iniziato a picchiarla, tutto il mio mondo di rose e fiori si è ribaltato in un attimo.>>
<<Quando è morta o scomparsa, non so come definirla, però mi è sembrato sinceramente scosso.>>

<<Morta o scomparsa? Che intendi?>>Domanda.

<<I miei zii quella mattina mi avevano portato al parco e, quando sono tornato mio padre me lo ha detto ma, del corpo di mia madre, nè dei suoi oggetti, non ce n'era traccia.>>

<<Poi abbiamo fatto il funerale, ma era come rimpiangere la morte di qualcosa inesistente, perchè il corpo di mia madre non c'era e l'anima non si poteva vedere.>>

<<Mi è capitato avuto il dubbio che lei in realtà sia ancora viva, ma ho sempre scartato l'opzione visto che comunque era malata.>>Le confido.

<<Sono cresciuto proprio con i miei nonni e zii, visto che mio padre era sempre in giro per le partite di calcio oppure a fare autografi, bere, stare con le sue amanti e fan.>>Dico con disprezzo, cambiando argomento.

<<Quando parli di tua madre con lui come ti sembra?>> Chiede.

<<Agitato, nervoso, sà che è un pezzo di merda, di solito non ne parlo, la tiro fuori solo nei litigi e so che non dovrei, ma quando guardo mio padre è inevitabile non pensare anche a lei.>>Spiego.

𝓨𝓸𝓾 𝓼𝓪𝓿𝓮𝓭 𝓶𝓮Where stories live. Discover now