Capitolo 23

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Gabriel

Non pensavo di poter vedere Valentine più felice di come era sulla pista di pattinaggio, oppure al suo compleanno, invece mi sbagliavo.

Pare che questa ragazza mi riservi ancora molte sorprese visto che mi ha svegliato alle cinque del mattino, come fa un padre ansioso, per finire le valigie e partire.

Sì, finalmente sono arrivate le vacanze di Natale e stiamo per prendere l'aereo per Roma.

Non la ho mai vista così felice, sembra all'apice, d'altronde i momenti in cui è più contenta sono quelli che le ricordano la sua infanzia e la sua famiglia.

E poi, ehi, adoro vedere la mia donna allegra.

Però oltre al suo stato d'umore, c'è un punto che mi disturba.

Sono sorpreso che la mia ragazza sia la persona più fastidiosa con cui viaggiare? No.

Io stavo in un dormi-veglia quando mi ha svegliato scalpitando, era eccitatissima e voleva arrivare in aeroporto in orario evidentemente.

Ho dovuto smontare e rimontare tre volte la valigia perchè "non era abbastanza ordinata" parole sue non mie, sì, è proprio una maniaca dell'ordine.

Mi sorprende anche che lei sia totalmente sveglia, pur essendosi svegliata prima di me, tanto da provocare nausea.

Non è nemmeno sorto il sole e già lei saltellava su è giù.

Ora sta beata avvinghiata sul mio petto mentre stiamo andando verso l'Italia.

L'arrivo è previsto nelle loro 16.

Io invece sono alquanto nervoso e penso che lo abbia notato.

Si allontana per guardarmi in viso.

<<Che hai?>>Domanda.

<<Potrei farti la stessa domanda.>>Dico con un sorriso.

<<Te lo ho chiesto prima io.>>

<<Non so, ho paura di non piacere ai tuoi genitori...>>Confesso.

<<Ma che dici! Gli ho sempre parlato di te e sono entusiasti, anche se mio padre è un po' geloso, mia madre mi ha spinto a fare il primo passo quando ancora ti detestavo.>> Si interrompe per qualche secondo.
<<E poi sono gente per bene, vogliono bene a chiunque io ne voglia, vedrai che ti adoreranno.>>

<<Mi racconti un po' di loro?>>

<<Sono gentili, anche se protettivi dopo quello che è successo, mi lasciano in pace, anche senza sentirmi al cellulare, mi concedono spesso quello che gli chiedo e sono anche degli amici per me, sono sempre stati dalla mia parte, al mio fianco. Non ci hanno comunque mai fatto macare nulla.>>

<<Nella mia infanzia quando io o mio fratello eravamo tristi facevamo la serata in famiglia: guardavamo film o serie TV fino a tardi, ridevamo, scherzavamo, mangiavamo e facevamo anche la battaglia die cuscini.>>Dice con un sorriso smagliante sul viso.

Batto il piede freneticamente sul tappetino celeste, irrequieto.

<<Stai tranquillo, tu gli piacerai, amano chi mi ama, piccola parentesi: non gli andava a genio Lucas.>>

𝓨𝓸𝓾 𝓼𝓪𝓿𝓮𝓭 𝓶𝓮Kde žijí příběhy. Začni objevovat