Epilogo

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Clarke 

Abby continua a insistere, cercando di forzarmi a rivelare informazioni sensibili, ma io resto salda nella mia decisione di non cedere. Il solo pensiero di Bellamy coinvolto in questa situazione mi fa tremare.

«Clarke, perché stai facendo questo? Dobbiamo trovare una soluzione, insieme».

Supplica Abby.

Le mie mani si stringono intorno al dispositivo EMP mentre cerco di mantenere la calma.

«Lo sto facendo per proteggere tutti loro».

Rispondo, cercando di infondere un senso di sicurezza nel suo sguardo preoccupato.

Quando attivo l'EMP, sento un'ondata di sollievo invadere la stanza. Bellamy entra nella stanza e sembra pronto a reagire, ma gli lancio un'occhiata rassicurante.

«Non sparare, ho usato l'EMP».

Murphy solleva un'obiezione, chiedendosi se avessi dovuto usare l'EMP su Ontari.

«Ontari non è più una minaccia».

Rispondo con fermezza.

«Abbiamo bisogno di concentrarci su ciò che ci serve ora».

Mi rivolgo ad Abby, chiedendole il suo aiuto nella trasfusione di sangue con Ontari.

Anche se riluttante, so che dovrà accettare se vogliamo avere una possibilità di successo.

Bellamy si avvicina a mia madre con un'espressione preoccupata dipinta sul volto.

«La trasfusione sarò pericolosa per lei o per il nostro bimbo?»

Chiede, il tono della sua voce tradisce la sua ansia.

Mia madre lo guarda con determinazione.

«Non sarà facile, ma faremo tutto il possibile per garantire la sicurezza di entrambi».

Risponde, cercando di rassicurarlo.

La trasfusione è un'esperienza dolorosa e quando la fiamma viene inserita nel mio collo, il dolore diventa insopportabile. Sento le forze abbandonarmi e tutto diventa sfocato.

Quando riprendo conoscenza, sono determinata più che mai.

Devo andare nella Città della Luce.

Bellamy mi porge le chiavi, dimostrandomi la sua fiducia.

«Sarò qui ad aspettarti».

Dice con voce ferma, ma con gli occhi pieni di preoccupazione.

Prendo la chiave e mi sveglio nella Città della Luce. Le strade sembrano familiari ma al tempo stesso estranee mentre mi muovo attraverso di esse. Incontro Jasper, e la sua presenza sembra quasi irreale.

Seguo un segnale misterioso, guidata dalla determinazione a completare la mia missione.

Il mio naso inizia a sanguinare, segno che la fiamma sta combattendo il mio corpo.

La sensazione è straziante, ma non posso permettere che mi fermi.

Lexa appare all'improvviso, come un angelo custode in un momento di bisogno. Ci riuniamo, ma le sue parole mi avvertono che la nostra lotta è lontana dall'essere finita.

Mentre prepariamo le nostre difese, il giorno improvvisamente diventa notte, un segno che A.L.I.E.

sta giocando con la realtà stessa.

Torniamo alla realtà, dove il mio corpo rifiuta la Fiamma. Mia madre e Murphy sono in ansia, ma grazie al loro intervento, torno alla stabilità.

Mi sveglio nella Città della Luce, dove Lexa mi informa che la fiamma mi protegge meno.

Ma non possiamo permetterci d'indugiare, dobbiamo agire rapidamente.

Seguiamo la bambina verso il firewall, determinate a superare ogni ostacolo che A.L.I.E ci mette davanti.

Jasper cerca di fermarci, ma la nostra determinazione è inarrestabile.

Non ci arrenderemo facilmente, non stavolta.

In quel momento, Lexa si avvicina a me, la sua presenza è rassicurante.

«Siamo sorelle, Clarke».

Mi dice con calma, come se volesse farmi sentire meno sola in mezzo alla tempesta.

Le sue parole mi danno forza di andare avanti, nonostante le difficoltà che abbiamo di fronte.

Attraverso il portale, raggiungo finalmente l'interruttore.

A.L.I.E tenta disperatamente di convincermi che distruggerla non è la soluzione, ma so cosa devo fare. La mia decisione è irrevocabile, non posso permettere che il mondo rimanga sotto il suo controllo.

Distruggo A.L.I.E e la Città della Luce crolla intorno a noi.

Torno al mondo reale, grata per essere viva e per avere avuto la possibilità di porre fine alla tirannia.

Guardo Murphy con gratitudine, consapevole che senza il suo aiuto non sarei qui oggi.

Le persone intorno a me, i miei amici, la mia famiglia, sono la mia forza.

So che questa vittoria è solo l'inizio della nostra lunga lotta per un futuro migliore.

Bellamy nota la mia mancanza di gioia.

«Non abbiamo ancora vinto, Bellamy. La nostra battaglia è appena iniziata».

InsiemeDär berättelser lever. Upptäck nu