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Clarke

Mi avvicino a Bellamy, che rimane in silenzio sul litorale, distante dagli altri. Posso sentire il peso del suo tormento nell'aria.

«Come stai?»

Chiedo, cercando di trovare un modo per confortarlo.

Bellamy si volta verso di me, i suoi occhi racconto una storia di dolore e rimorso.

«Sono arrabbiato con me stesso. Non riesco a proteggere Octavia, a proteggerti... e il nostro bambino».

Ammette.

Cerco di calmare la sua tempesta interiore.

«Non hai ucciso Lincoln».

Gli dico con fermezza, cercando di cancellare la colpa che pesa sulle sue spalle.

Le mie parole sembrano placare leggermente la sua angoscia.

«Non volevi che Lincoln morisse».

Ribatto, cercando di raggiungere il suo cuore.

«E so che, alla fine, Octavia ti perdonerà».

Bellamy mi guarda con una miscela di gratitudine e dolore.

«Il perdono è difficile per noi».

Sussurra.

Raggiungo la sua mano, cercando di trasmettergli conforto.

«Siamo forti, Bellamy. Sopravviveremo anche a questo».

Un lungo momento di silenzio cade tra di noi mentre lasciamo che le nostre parole si dissolvano nell'aria.

Poi, con una determinazione nuova, Bellamy mi guarda negli occhi.

«Non voglio più sentirmi così».

Dichiara con fermezza, la sua voce risuona con una promessa di cambiamento.

Mi trovo avvolta nelle braccia di Bellamy, un momento di calma e sicurezza in mezzo al caos. Ma la tranquillità viene spezzata quando dei subacquei emergono dall'acqua circostante e ci afferrano con ferocia, gettandoci a terra e puntandoci con le loro armi da arpionamento.

Mi sento impotente, intrappolata in una situazione che sembra peggiorare.

«Che cosa volete da noi?»

Il loro capo si avvicina, lo sguardo duro e determinato.

«Perché avete segnalato il fuoco?»

È Octavia a intervenire.

«Lincoln ci ha mandati. Stiamo cercando un passaggio sicuro».

Il nome di Lincoln sembra avere un effetto calmate sui subacquei. Con un cenno del capo, il loro leader ci porge dei flaconi di liquido misterioso.

«E cosa contengono questi flaconi?»

chiede Bellamy, guardandoli con sospetto.

«Un passaggio sicuro».

Risponde il capo, la sua voce ora meno ostile.

Octavia comprende immediatamente, una luce di fiducia nei suoi occhi mentre afferra uno dei flaconi e lo beve senza esitazione.

«Mi fido di Lincoln».

Dice con fermezza.

Il capo ci avverte che se non beviamo, andranno solo Octavia e Jasper. Ma né io e né Bellamy possiamo permetterci di essere separati dal nostro gruppo. Senza esitazione.

Il sonno ci avvolge come una coperta. Non so cosa ci aspetti al nostro risveglio.  

InsiemeWhere stories live. Discover now