61. Il ritorno di Elia

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Finalmente la giornata lavorativa è finita, non mi pesa mai stare qua a Milanello, anzi direi che la maggior parte delle volte mi aiuta a distrarmi, ma ho bisogno di staccare un po' dopo il discorso di Rafael di stamattina, ho bisogno di allontanarmi e capire come agire per aiutare lui e Christian. Penso che chiederò a Zoe e Jenni se hanno voglia di passare una serata con me, Luna e Bianca... potrebbe essere un bel metodo per non entrare in paranoia per ciò che ho accettato di fare.

"Nora..." mi giro di scatto sentendo una voce fin troppo familiare e incrocio così lo sguardo di Elia. Ha su un'espressione triste e colpevole, come qualcuno che è tormentato dal senso di colpa, ma questo non basta a calmarmi. Il mio respiro accelera notevolmente come i miei battiti cardiaci e, automaticamente, i miei piedi indietreggiano di qualche passo, per prendere le distanze da lui.

"Cosa ci fai qua?" mi guardo intorno leggermente e cerco di rilassarmi quando vedo che ci sono altre persone in giro, non siamo soli, non farà nulla, non può fare nulla. "Mi era sembrato chiaro che non dovessi più farti vedere dopo l'ultima volta." il ricordo di lui che mi parla in quel modo e di lui che mi dà uno schiaffo torna nitido come una fotografia, facendomi rabbrividire.

"Lo so... so anche che non ho scuse per quello che ti ho fatto, non ho giustificazione. So che sono un pezzo di merda... ma sto provando a rimediare." mi sento pervadere da un senso di nausea sentendo le sue parole, davvero crede ci possa essere modo di farlo? "Ho iniziato un percorso subito dopo quello che è successo, è un mese che frequento uno psicologo... sto diventando una persona migliore, e sono venuto a dirtelo, perché davvero provavo e provo qualcosa per te. Probabilmente mi odi, ed è giusto così, ma ho bisogno che tu sappia che non avevo niente contro di te, ero io ad avere un problema."

Sono sempre stata una che pensa che si possa cambiare, per questo l'altra volta ho provato a dargli un'altra possibilità, ma stavolta non lo penso, non più. Ciò che mi ha fatto è grave, anzi direi più che grave, e non potrò mai fidarmi ancora di qualcuno che è arrivato a fare una cosa del genere. Sono felice che abbia capito di aver bisogno di aiuto, che abbia deciso di intervenire sui suoi problemi, per se stesso e per chi gli sta e starà accanto, ma le nostre strade si sono divise più di un mese fa ed è giusto che restino tali.

"Hai fatto bene a intraprendere un percorso con uno specialista, ma noi non torneremo insieme." può sembrare che non abbia un cuore a dire questo a qualcuno che non sta bene, ma non posso pensare sempre e solo agli altri, devo proteggere me stessa. "Ma quello che mi hai fatto mi ha ferito tanto, inoltre non provo per te la stessa cosa che tu dici di provare per me." non voglio prenderlo in giro, non voglio creare false speranze, voglio che chiudiamo qua e ora una volta per tutte.

Elia annuisce più e più volte, schioccando la lingua sul palato, mentre un'espressione ancora più ferita gli appare sul volto. "So che ti ho fatto male, infatti non dovresti tornare con me ora. Farei di tutto per ricostruire piano piano ciò che avevamo... e non mi importa se non mi ami ora, potrei farti innamorare di me piano piano, aspetterei tutto il tempo necessario." quasi mi prega, avvicinandosi a me di qualche passo "So che meriti di essere trattata come una regina, sono in grado di farlo ora. Sono una persona diversa e migliore, Nora. Ti prego... non chiudermi tutte le porte."

Essere una ragazza empatica ha i suoi i pro e i suoi contro. Sono sempre stata in grado di percepire quando c'è qualcosa che non va, anche qualcosa nascosta, e questo ha impedito molte volte che le persone potessero giocare con me senza che mi accorgessi. Ma riuscire a sentire tutti i sentimenti degli altri, ti fa provare praticamente gli stessi a te... è come se entrassi nelle loro anime e assorbissi ciò che stanno provando, e ora è lo stesso. Mi sembra di toccare con mano il dolore di Elia, e questo mi fa stare male di conseguenza... ma non mi farò abbindolare solo per questo. L'ho già perdonato una volta, e forse già da lì non avrei dovuto farlo, figuriamoci se posso farlo ora. Per me è fuori discussione.

Una nuova vita||Christian PulisicWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu