59. Insinuazioni

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È una giornata soleggiata, direi anche calda visto che è primavera inoltrata, e questo solitamente mi aiuta a sollevare un po' il mio umore, ma non oggi. Mi sono svegliata male per colpa dei maledetti sogni che non mi lasciano in pace, ultimamente è Christian il protagonista indiscusso delle mie notti. Lo vedo mentre mi dice che non vuole stare con me ma che preferisce un'altra, lo vedo mentre mi ignora e corre da Elisabetta, lo vedo mentre mi dice di farmi da parte. Vorrei che la mia mente decidesse di lasciarmi in pace almeno quando dormo, ma a quanto pare chiedo troppo.

Domenica ci sarà l'ultima partita di serie A, per questo la squadra si sta allenando tanto e di conseguenza anche noi giornalisti stiamo lavorando il doppio. Per avere la carica dei tifosi, la società ha deciso che oggi ci sarebbe stato allenamento a porte aperte, per cui il centro sportivo è colmo di tifosi milanisti che si sono recati qua per sostenere i calciatori ed è un fermento totale.

"Nora, anche tu qua?" mi giro sentendo una voce femminile richiamare la mia attenzione e mi ritrovo davanti Elisabetta. È davvero spettacolare, la gonna corta che porta mette in risalto le sue gambe lunghe e perfette e il suo top la fascia perfettamente mettendo in risalto le sue curve. Non è difficile capire perché tanti dei ragazzi che passano accanto a noi la guardino a bocca aperta, ma ciò che mi fa stringere lo stomaco è immaginare che Christian la vedrà e penserà a quanto sia bella, forse si chiederà perché abbia perso tempo con me quando poteva avere una come lei.

"Ehi, in realtà lavoro qua." indico il badge appeso al mio collo, trovando strano che Chris non glielo abbia detto. Certo, non penso che debbano parlare di me, non voglio mica essere l'argomento principale delle loro conversazioni, ma è possibile che non sia saltato fuori che io lavori nel suo stesso posto?

"Oh..." sembra leggermente interdetta, ma poi rimette su quel suo sorriso che mi sembra fintamente dolce "Io sono venuta a fare una sorpresa al mio ragazzo. Mi ha detto che c'erano gli allenamenti, per cui ho approfittato del fatto che oggi ho il pomeriggio libero per passare." ridacchia dopo averlo detto, come se trovasse geniale la sua stessa idea e ci tenesse a condividerla.

"Beh allora ti auguro buona visione." mi costringo a sorriderle, non mostrando la mia frustrazione "Io ora devo andare, è stato un piacere."

"Il piacere è sempre mio Nora." mi saluta con un cenno della mano e io mi allontano velocemente, raggiungendo la mia postazione e ignorando tutte le sensazioni che nascono in me.

Non capisco perché voglia per forza fare conversazione con me. Mi tratta come se volesse per forza che io fossi sua amica, e non ci sarebbe nulla di strano in questo, -non sono una di quelle che pensa che si debbano odiare le ex del proprio fidanzato solo perché sono state con lui- ma qualcosa in lei mi fa scattare diversi campanelli d'allarme. Solitamente il mio istinto ha sempre ragione, capisco quando qualcuno non è sincero come vuole mostrare, ho sviluppato questa potenzialità con il tempo e con le fregature che ho preso, ma comunque stavolta spero di essere solo un tantino gelosa e paranoica e quindi di starmi sbagliando.

Mi siedo nel mio posto, aprendo il computer che avevo posato poco fa, cercando poi di prestare attenzione a ciò che dicono i miei colleghi, concentrandomi su qualcosa che non sia Elisabetta, concentrandomi su qualcosa che non sia Christian, e nemmeno su qualcosa che sia Elisabetta e Christian insieme.

Devo assolutamente distrarmi e non farmi inghiottire dai miei pensieri. Non ho tempo per questo e non ha nemmeno senso... rischierei solo di stare male più di quanto già non stia, e non è ciò che di cui ho bisogno ora se voglio riprendermi da tutto questo.

Una nuova vita||Christian PulisicWhere stories live. Discover now