44. Sguardi che parlano

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Sussulto appena arrivo davanti al mio palazzo e qualcuno mi tocca la spalla, ma mi calmo all'istante appena vedo chi è la persona dietro di me. I miei occhi si posano su Elia, non mi aspettavo di vederlo qua, ma non posso negare di essere felice della sua sorpresa. Sono stati giorni molto impegnativi e ricchi di lavoro, perciò non posso chiedere di meglio di qualche ora di relax e spensieratezza.

"Straniero, che ci fai qua?" mi fiondo tra le sue braccia e lo stringo forte, ma mi allontano quasi subito quando mi rendo conto che il suo corpo si è irrigidito e che non ha ricambiato la mia stretta. Mi acciglio, confusa dalla sua reazione, e aggancio il suo sguardo per cercare di capire cosa abbia. Vedo una luce strana nei suoi occhi, una luce non positiva, che non mi scalda dentro, direi più che mi fa raggelare in un attimo. "Che succede?"

"Sono venuto per parlarti, non mi andava di farlo tramite telefono." anche il suo tono è freddo e distaccato, cosa che mi confonde ancora di più. Non capisco cosa possa essere successo, fino a ieri notte andava tutto bene, abbiamo passato due ore in chiamata a ridere e chiacchierare, non c'era nulla che mi potesse far pensare che qualcosa non andasse... "Forse è meglio che saliamo al tuo appartamento, non mi piace fare show per strada e dare alle persone dei motivi per spettegolare e parlare."

Le sue parole non lasciano presagire nulla di buono... perché dovrebbe fare show se non perché è una cosa delicata quella di cui vuole parlare? Subito penso che l'unico motivo per tutta questa serietà e questa distanza sia il voler troncare con me. Magari ha conosciuto un'altra e vuole chiudere la relazione a distanza con me per avere la libertà di frequentarla... anche se ribadisco che fino a ieri non c'è stato nessun segno che potesse farmi pensare nulla di tutto questo.

"Certo, saliamo." mi giro di spalle e apro il portone del palazzo con le mani che tremano, cercando però di non mostrarlo. Non voglio che veda quanto già queste sue parole mi abbiano messo in ansia... so che può sembrare sciocco, ma a causa di tutto il mio passato basta poco per farmi spaventare in questo modo. Penso sempre al peggio. So che sbaglio, ma è una cosa che non riesco a controllare. La mente inizia a urlarmi le cose più brutte e a mostrarmi gli scenari peggiori nei quali si può concludere una determinata situazione e mi ritrovo aggrovigliata insieme ai miei pensieri senza che possa nemmeno rendermene conto.

Saliamo le scale in un silenzio assoluto, vorrei dire qualcosa, qualsiasi cosa pur di rompere il ghiaccio e mettere fine a questa agonia, ma non trovo nulla di giusto. Sembra tutto sciocco nella mia testa, so che se lo pronunciassi a voce alta dimostrerebbe solo che sono in preda al panico, perciò meglio che io stia zitta e non peggiori la situazione in nessun modo.

Per fortuna in pochi minuti raggiungiamo il mio appartamento, velocemente infilo la chiave nella serratura e apro così la porta, invitando subito il portiere ad entrare. Lui accetta immediatamente e si guarda intorno qualche secondo prima di posare lo sguardo su di me una volta che ho chiuso. Ha ancora lo stesso sentimento dentro agli occhi, anche se ora sembra infastidito e nervoso.

"Andrò dritto al punto perché non mi piacciono né i giochetti né i giri di parole." sospira piano, come per calmarsi, ma dalla sua postura rigida capisco che non ci sta riuscendo nemmeno un po'. "Ho visto il video stamattina, quello della tua intervista a Pulisic. Un mio compagno di squadra è venuto da me, mentre rideva, a chiedermi se quella che lo intervistava non fosse la ragazza che esce con me. Io ho detto di sì, anche se ero stranito da tutta la faccenda visto che non me ne hai parlato, e lui mi ha iniziato a dire che sarei dovuto stare attento -ovviamente lui lo diceva come sottoforma di battuta visto che non sa che siete stati insieme- perché nei commenti i suoi tifosi avevano iniziato a dire che insieme sareste stati bene, che lui non faceva altro che guardarti mentre parlava e che magari tra voi c'era del tenero. Tutti i commenti, o la maggior parte, sono così."

Una nuova vita||Christian PulisicWhere stories live. Discover now