55. La domanda a fine serata

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Chris

Apro la porta del ristorante, facendo passare poi Elisabetta davanti a me, e lei mi sorride accomodandosi all'interno. La osservo mentre completamente a suo agio saluta i camerieri all'ingresso e io poi faccio lo stesso.

Sono passati pochi giorni da quando io e lei ci siamo conosciuti al bar delle ragazze, abbiamo parlato un po' su Instagram prima di vederci, anche perché ho aspettato oggi per essere completamente libero per una cena in santa pace, dato che abbiamo giocato questo pomeriggio alle 15, e devo dire che ci siamo trovati bene anche per messaggio.

Abbiamo stabilito subito una buona connessione, riprendendo a flirtare e scherzare come era successo quando ci siamo scontrati, e questo mi ha convinto maggiormente che organizzare questa cena fosse la cosa migliore. Così ho cercato un bel posto carino a Milano, che fosse un po' riservato perché non ho voglia di mettere già in giro delle voci su una mia nuova frequentazione, e l'ho invitata, ottenendo immediatamente un sì.

Poso la mano sulla sua schiena, conducendola verso il tavolo che ci indica il giovane cameriere, appena gli comunico di aver prenotato a mia nome, dopodiché le sposto la sedia per farla accomodare e lei mi ringrazia, mentre il ragazzo si allontana dicendoci che tornerà a portarci i menù tra poco.

"Mi piace molto questo posto." Elisabetta si toglie il giubbotto e lo posa sullo schienale della sua sedia, osservando l'interno del ristorante prima di posare lo sguardo su di me "Quante ragazze ci hai portato prima di me?" me lo chiede ironizzando, ma scorgo in lei un pizzico di curiosità.

"In realtà nessuna, non sono uscito con tante ragazze da quando sono qua. Quando sono arrivato ho conosciuto una ragazza, ci siamo frequentati un po' ma non andavamo d'accordo e ci siamo lasciati di comune accordo. Sono uscito sporadicamente con una o due, ma roba di un solo appuntamento. Poi mi sono fidanzato e sono rimasto con lei, finché abbiamo rotto." mi si secca la gola a ridurre la relazione con Nora a queste poche parole, ma non saprei cos'altro dire. Non mi sembra il caso di raccontare durante il primo appuntamento che ho tradito la mia ultima donna e che è per questo che ci siamo mollati, credo che Elisabetta scaperebbe a gambe levate, e io non la biasimerei.

"Quando parli dell'ultima ragazza intendi Nora quella che vive con te?" mi meraviglia che si ricordi il suo nome, ma comunque annuisco semplicemente, senza darlo a vedere. "Da quando avete rotto?"

Fingo di pensarci su, anche se in realtà lo so benissimo. Non c'è un solo giorno che non pensi a quel maledetto momento. "Qualche mese fa."

"E tu non hai avuto nessun'altra per tutto questo periodo?" sembra incredula e quasi mi viene da ridere per questo. "Non che io pensi che tu vada a letto con tutte, ma sei Christian Pulisic, chissà quante ragazze farebbero pazzie per stare con te." lo ammetto, le proposte non mi mancano, non mi sono mai mancate, ma nessuna è stata di mio interesse... per me c'era solo Nora e il dolore che provavo per lei.

"Nessuna, non avevo voglia di conoscere qualcun'altra. Io e Nora siamo fatti tanto male, e avevo bisogno di riprendermi." e poi mi veniva la nausea anche solo a immaginare un profumo non suo addosso a me, ma questo dettaglio lo tengo per me.

"E nonostante tutto questo male di cui parli, le stai dando una mano." non è un tono di rimprovero, sembra davvero colpita e ammirata, come se prima d'ora non le fosse mai capitato niente di simile.

Faccio per risponderle ma il cameriere ci interrompe per portarci i menù e chiederci cosa vogliamo da bere, allontanandosi poco dopo con la nostra ordinazione per una bottiglia d'acqua e una di vino bianco.

Passo il pollice nel fascicolo rilegato in pelle verde scuro, come perso nei miei pensieri, poi alzo lo sguardo sulla mora e sorrido appena. "Sì è così, ma è una storia complicata, e io non voglio passare la serata a parlare della mia ex." ancora una volta ignoro quella fastidiosa fitta che mi colpisce ogni volta, non posso sentire questa sensazione dentro ogni volta che viene fuori l'argomento Nora o ogni volta che cerco di non menzionarla. Sono qua con un'altra donna, è chiaro e normale che non debba parlare di lei, per cui basta sentirsi in colpa se voglio accantonarla per un attimo. "Parlami di te piuttosto, di qualunque cosa vuoi. So solo che fai la modella e che studi economia, dimmi di più."

Una nuova vita||Christian PulisicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora