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Jungkook’s pov

Mi svegliai con la morbida luce del mattino che filtrava attraverso le tende.
Dahyun giaceva ancora addormentata accanto a me, e guardandola, sorrisi pensando a quanto avessimo condiviso la notte precedente.
Decisi di alzarmi lentamente, cercando di non disturbarla. Mi avvicinai alla scrivania, e lì, sulla carta insieme alla chitarra, trovai le basi della canzone che non riuscivo a finire.
Prendendo la chitarra, iniziai a suonare una melodia delicata, accompagnata dalla sua voce ancora sonnolenta. Dahyun si svegliò lentamente, con uno sguardo sognante negli occhi.
«Buongiorno, bella dormigliona» dissi con un sorriso.
«Oh, Jungkook, cosa stai facendo?» chiese, strofinandosi gli occhi.
«Ho avuto un'ispirazione questa mattina. Ho già messo giù alcune parole, e la melodia è fantastica. Penso che possiamo finire questa canzone insieme» risposi.
La sua espressione si illuminò mentre si rendeva conto di cosa stava succedendo. Sedette sul letto, ascoltando attentamente la melodia che avevo composto, e iniziò a cantare le parole che aveva scritto. Le note danzarono nell'aria, e insieme creammo qualcosa di nuovo, un riflesso della nostra intimità e della nostra connessione.

Quella mattina divenne il punto di partenza per una nuova canzone, un capitolo musicale che avevamo scritto insieme nella quiete dell'alba.

Quella tua soave voce che mi ha sfiorato
Per favore, dici il mio nome ancora una volta
Sono fermo sotto il tramonto ghiacciato, ma
Voglio camminare verso di te, passo dopo passo
Ancora con te
Una stanza buia, senza luce
Non dovrei abituarmi
Ma ci sono abituato di nuovo
Il suono acuto di questo condizionatore d’aria
Se non avessi almeno questo, potrei semplicemente cadere a pezzi
Ridiamo insieme, piangiamo insieme
Immagino che questi semplici sentimenti fossero tutto per me
Quando sarà?
Se dovessi affrontarti di nuovo
Guardandoti negli occhi
Dirò “Mi manchi”
In un ricordo estatico
Piove anche quando ballo da solo
Quando questa nebbia si schiarisce
Con i piedi bagnati, corro da te
Abbracciami allora
Perché quella luna sembrava solitaria
Perché sembrava che stesse piangendo vivacemente nel cielo notturno
Anche se sapevo che un giorno sarebbe arrivata la mattina
Come una stella, volevo indugiare nel tuo cielo
Un giorno, quel momento
Se avessi saputo che sarebbe successo
Ne avrei imbottigliati in più
Quando sarà?
Se dovessi affrontarti di nuovo
Guardandoti negli occhi
Dirò “Mi manchi”
In un ricordo estatico
Piove anche quando ballo da solo
Quando questa nebbia si schiarisce
Con i piedi bagnati, corro da te
Tienimi allora
Dietro il debole sorriso che mi guardava
Disegnerò una bellissima tonalità viola
I nostri passi potrebbero non corrispondere tra loro
Ma voglio percorrere questa strada con te
Ancora con te.

La voce sfumò in quella frase finale, lasciando nell’aria emozioni forti; nostalgia, amore, attesa...
«Jungkook veramente tutto questo è meraviglioso, è una canzone delicata, ma allo stesso tempo centra perfettamente quello che vuoi dire. La amo» mi disse.
«grazie Dahyun, sono felice che ti piaccia, ora dobbiamo portare queste canzoni a quel bastardo»
Ci vestimmo e scendemmo per fare colazione, lì trovammo i ragazzi che mangiavano tranquillamente.
«buongiorno», salutò lei.
«buongiorno a voi, ieri vi siete dati da fare, eh?» ridacchiò Jimin.
Io alzai un sopracciglio divertito e mi sedetti accanto a lui.
«Dahyun, forza, non sentirti in imbarazzo, sono cose normali» disse Jin, continuando a mangiucchiare dei cereali.
«a-avete sentito tutto?» chiese lei pietrificata e tutti, compreso Yoongi, scoppiarono in una risata.
«beh, le pareti non sono così sottili» spiegò Taehyung.
«ragazzi, non è divertente, è pallida come un cencio, ditele la verità» li ammonì Jin senza ricevere risposta «bene, allora lo dirò io, stavamo passando per portare a Jungkook un fascicolo, ma abbiamo sentito che era un po’ impegnato».
A quelle parole Dahyun sembrò tirare un sospiro di sollievo e io intenerito non potei fare a meno di sorridere.
«di che fascicolo parli?» chiesi poi.
«ricorda, Jungkookie, che siamo qui per un concerto, non solo per spassarcela, il fascicolo riguarda gli orari delle prove di domani, del soundcheck e infine del concerto e del fansign»
«no, ti prego, ci sarà il fansign a questo concerto?» si lamentò Jimin.
«si, comportatevi bene, per favore, io, Dahyun e Hoseok rimarremo in hotel» disse infine Jin.
«perché?» chiese lei.
«siamo i tecnici e il coreografo, i fan non sanno nemmeno che esistiamo» spiegò Jin.
Lei annuì e cominciò a mangiare la sua colazione.
In quel momento di apparente pace vedemmo arrivare il manager, che con un sorriso beffardo mi guardò.
«allora Jeon Jungkook, queste canzoni?»
«le ho composte, testo e musica, c’è tutto» ricambiai il sorriso di sfida.
Lui rimase interdetto.

Dahyun e io ci guardammo per un istante, poi entrammo nell'ampia sala conferenze dove gli altri membri della band erano riuniti. Il manager ci seguì, ancora con un'aria di scetticismo sul volto.
Mi posizionai davanti alla piccola folla di musicisti e collaboratori, il foglio con le nuove canzoni stretto tra le mani. Dahyun si sedette accanto a me, il suo sguardo rifletteva una miscela di emozione e preoccupazione. Era chiaro che questo momento era cruciale per entrambi.

«Ho scritto queste canzoni in pochi giorni» annunciai, cercando di nascondere l'agitazione sotto una maschera di sicurezza.

Il manager Ji-hoon incrociò le braccia, mentre gli altri membri della band sembravano intrigati. Era un momento di suspense, e io ero determinato a dimostrare che la nostra collaborazione aveva portato a qualcosa di eccezionale.

Iniziai a suonare la chitarra, e le melodie che avevo composto si diffusero nell'aria. Dahyun, concentrata sulla console delle registrazioni, era la mente dietro il suono impeccabile. La prima canzone, "Standing Next to You," raccontava di un legame profondo che resisteva al tempo. Poi, senza una pausa, ci immergemmo nelle altre composizioni: "Yes or No," che esprimeva l'emozione di innamorarsi; "Seven," un inno all'intensità dell'amore quotidiano; e infine "Closer to You," che evocava una sensazione di intimità e vicinanza.

La sala rimase in silenzio mentre suonavo, e l'emozione nell'aria era palpabile. Quando finii, guardai attorno, cercando reazioni. Il manager Ji-hoon sembrava profondamente assorto, mentre gli altri membri della band applaudivano. Dahyun, con orgoglio nei suoi occhi, aveva contribuito a trasformare la nostra musica in un'esperienza unica.

Il manager Ji-hoon, dopo un momento di riflessione, aprì la bocca. «Non male» ammise, sorprendentemente. «Mi aspettavo molto meno. Ma ci sono ancora questioni da risolvere»

Anche se le restrizioni non erano completamente cadute, il nostro successo musicale aveva aperto una porta. Era un piccolo passo, ma uno significativo. Ora, dovevamo affrontare le sfide successive, consapevoli che la nostra relazione e la nostra musica stavano intrecciandosi in un modo che nessuno di noi avrebbe mai immaginato.

JUST US ♡●Jungkook●♡Donde viven las historias. Descúbrelo ahora