LIV

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Era quasi ora di cena e ormai tutti i ragazzi avevano ormai fatto rientro.
Beatrice se ne stava comoda sul divano, con un libro tra le mani, quando vide Tiziano prender posto accanto ai suoi piedi.

Studiò i tratti del suo volto, notando l'assenza della solita allegria che lo caratterizzava.
Tiziano era una persona solare, che amava dispensare sorrisi e abbracci e che sarebbe stato in grado di intrattenere una conversazione anche con un muro, e starsene a fissare il vuoto in silenzio non era cosa da lui.
Era già da qualche giorno che aveva notato qualcosa di diverso nel suo amico, ma aveva pensato di essersi impressionata. Era una persona talmente attenta ai dettagli, che delle volte finiva per dare un senso a gesti del tutto insignificanti e, da una parte, sperava che quello fosse uno di quei casi.
In quel momento, osservando la sua espressione a tratti nostalgica, ebbe la certezza che qualcosa non andasse.

<<Cosa c'é di così tanto interessante nel pavimento?>> decise di chiedergli, chiudendo il libro che aveva tra le mani e sistemandosi meglio sul divano.
Il suono della sua voce sembrò risvegliare il ballerino da uno stato di trance momentaneo, facendolo voltare nella sua direzione.
<<Penso>> alzò le spalle, piegando leggermente il capo all'indietro e poggiandolo alla testiera del divano.
<<E che pensi?>>
<<Che, per quanto tu possa pensare di conoscere una persona, non é mai così>>

Quella frase fece riflettere la ballerina, che in fondo la pensava allo stesso modo ma che non si aspettava un punto di vista così cinico dal ragazzo, che era sempre stato un tipo sentimentale. Assunse un cipiglio confuso, domandandosi cosa lo avesse portato a un tale cambiamento di prospettiva.

<<É successo qualcosa con Alessia?>> chiese, riferendosi a quella che era la sua ragazza, arrivando alla conclusione che solo lei sarebbe stata in grado di mutare così tanto il suo umore.
Lo vide annuire, per poi parlare.
<<Ci siamo lasciati>> confessò, tenendo lo sguardo fisso sulle sue mani.
Beatrice inizialmente rimase spiazzata da quella confessione, avendolo ascoltato parlar di lei con amore fino a poco tempo prima.
<<Ceh, lei ha lasciato me, in realtà>>

<<Quando é successo?>> pose la prima domanda che le venne in mente, ignara di come ci si dovesse comportare in una situazione simile.
<<Settimana scorsa, a telefono. Non te ne ho parlato perché avevi già tanto a cui pensare, con la sfida e tutto il resto>>
<<Non era una cosa di cui avresti dovuto preoccuparti, me ne potevi parlare tranquillamente>>
D'istinto gli poggiò una mano sulla spalla, accarezzandogliela leggermente nel tentativo di confortarlo. Attirò così il suo sguardo su di sé, ricevendo un lieve sorriso in risposta.

<<Era già da un pò che la sentivo distante, ma non mi aspettavo di esser lasciato così di punto in bianco>>
<<Non ti ha dato una motivazione?>>
<<No, perché ha praticamente ignorato ogni mio tentativo di avere un confronto.
Forse non riesce più a reggere questo periodo di distanza, forse si é resa conto di non provare più le stesse cose, forse ha un altro...non so cosa pensare>> si passò una mano sul viso, facendo mille ipotesi. Nella sua testa, in quei giorni, regnava il caos.
<<Lasciale del tempo, magari é tutto ciò di cui ha bisogno. Mi hai sempre parlato di lei come una persona matura, quindi son sicura che capirà di doverti delle spiegazioni>>
Il riccio annuí alle sue parole, trovando conforto nelle sue iridi verdi.

Beatrice riconobbe nel suo sguardo una tacita richiesta e, conoscendolo ormai bene, non ebbe bisogno di sentirla uscire dalla sua bocca.
<<Stai per chiedermi un abbraccio, vero?>>
Sapeva bene quanto il ragazzo amasse il contatto fisico e quanto, in momenti di sconforto, gli fosse d'aiuto.
Tiziano annuì, sorridendo al fatto che fosse riuscita ad anticipare le sue mosse, leggendogli nel pensiero.

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora