XII

3.8K 152 4
                                    

Era una sera tranquilla e Beatrice, Tiziano, Simone e Gaia si erano riuniti in giardino per aggiornarsi a vicenda sugli ultimi gossip in casetta.

<<Ma li avete visti Marisol e Petit come si guardano invece?>> Gaia introdusse l'argomento, avendo notato una particolare vicinanza tra i due ragazzi.
<<Salvatore è perso completamente>> disse Tiziano, che dopo l'ultima puntata aveva prestato particolare attenzione agli atteggiamenti dell'amico nei confronti della ragazza.

Beatrice ovviamente era già a conoscenza di quest'interesse, essendo stata tormetata per giorni dal cantante stesso, quindi le venne da sorridere.

Spostarono poi il discorso su Mew e Matthew, una delle prime coppiette formatasi in casetta, per poi finire a parlare di Holy e Sarah, la cui situazione era un pò più complessa.

Mentre parlavano Ezio entrò dal cancelletto ed occupò il posto libero accanto alla ballerina della Celentano.
Lei notò sul suo volto una strana espressione, così decise di chiedergli se fosse tutto ok.

<<Tutto ok, ho parlato con Anna e le sue parole mi hanno fatto un pò riflettere>>
<<Ne vuoi parlare o...>> lo incitò a continuare la ragazza, che non voleva però risultare invadente.
<<In sostanza mi ha detto che devo lasciarmi un pò più andare, sia in casetta sia sul palco>>

<<È quello che ti ho detto anche io stamattina: hai bisogno di un pò di spensieratezza>> annuì la ballerina.
Sin dai primi giorni aveva notato quanto il ragazzo facesse fatica a viversi quella situazione con serenità e durante i suoi sfoghi gli aveva più volte provato a dare qualche consiglio.
<<E io ti ringrazio per quello che mi hai detto, perché sia tu che Anna mi avete aperto molto gli occhi. Ceh io sento di avere una grande negatività, soprattutto in questo periodo, ma spero che buttandola fuori vada via>>

<<Ma tu lo sai qual è il motivo di questa negatività?>>
<<Diciamo che io vengo da un contesto molto particolare. Poco tempo fa ho perso mio padre, ma la cosa che più mi ha distrutto penso sia stato assistere alla sua malattia per due anni.>>
A quella confidenza, Beatrice e i compagni restarono in silenzio per timore di dire qualcosa di sbagliato o banale.

Tiziano gli poggiò una mano sulla spalla, sentendo nella sua voce il dolore che aveva provato.

<<Quando mio padre è scomparso ho tra virgolette tirato un sospiro di sollievo, perché non ce la facevo più a vederlo soffrire. Ceh io in quei due anni son passato da vedere mio padre star bene a vedermelo morire tra le braccia.>>
Beatrice lo osservava, capendo più di chiunque tra i presenti ciò che provava.

Per lei aver perso sua nonna era stato come perdere una madre, ma non osò immaginare quanto avesse potuto far male assistere ad una scena simile.
Pensava fosse una di quelle cose che ti segnava in maniera permanente e che non potevi gestire. Per quanto saresti riuscito a rialzarti ed andare avanti, una parte di te sarebbe sparita per sempre insieme a quella persona.

Continuò a confidarsi con i suoi compagni, raccontando di quanto nel periodo successivo alla morte del padre si fosse chiuso in se stesso e concentrato solo sulla sua musica.
Beatrice lo ascoltava con attenzione, ammirando la forza che aveva nel parlarne in quel modo.

<<Ceh la sua mancanza è una cosa che mi logora dentro. Anche quando io sto bene, è come se ci fosse una voce che mi dice "è inutile che sorridi tanto, perché io ti ricordo che tuo padre comunque non c'è">>
Tiziano poggiò la testa sulla sua spalla e così fece anche l'altra ballerina, trasmettendogli il loro supporto.

<<Non pensà che non puoi esse felice, quella voce mandala a fanculo>> disse il più piccolo, che finora non aveva aperto bocca.
<<Ci vuole tempo però>> sussurrò Bea.

Mentre Ezio continuava a condividere la sua storia, Gaia scoppiò in un pianto silenzioso.
Cercò di non farsi notare, non volendo spostare l'attenzione su sé stessa, ma gli altri ragazzi non tardarono ad accorgersene, sapendo quanto la ragazza fosse sensibile.

<<Oi>> la richiamò il cantante.
<<Eh>>
<<Dai Gà, non te lo volevo fa piangere>>
<<Nono, sto bene>> si asciugò velocemente le ultime lacrime, ricomponendosi.

<<Comunque raga, ci tengo a dirlo mo a voi quattro che vi siete rivelati davvero fantastici, per me siete le prime perone qui con cui sono riuscito a sentirmi a casa>>
I quattro non gli concessero il tempo di terminare il suo discorso e dopo essersi scambiati uno sguardo sorridente, lo circondarono in un caloroso abbraccio.

Quella conversazione scatenò in Beatrice un senso di malinconia che la travolse completamente.

Sentiva di aver bisogno di calore umano e, senza nemmeno rendersene conto, il suo corpo si diresse verso la stanza blu alla ricerca della persona che più di tutti in casetta le trasmetteva fiducia.

Quando entrò nella camera lo trovò fortunatamente solo, intento nel mettere in ordine un pò di cose.
Accortosi però della ragazza, smise di fare ciò che stava facendo e si voltò verso di lei.

<<Ti serve qualcosa Bè?>>
Lei non rispose e gli si avvicinò, stringendo le esili braccia attorno al busto del ragazzo.
Istantaneamente Joseph ricambiò la stretta, anche se un pò sorpreso da quel gesto, e prede ad accarezzarle piano la testa.
<<Vuoi parlà?>> chiese piano, avendo intuito che sicuramente non fosse tutto ok.
Lei scosse piano la testa, che teneva poggiata sul suo petto.

Non aveva bisogno di parlare, le bastava quel contatto.
Si stupì per quanto le facesse bene e le piacesse stare lì, stretta tra quelle braccia.

Spazio autrice

Questo capitolo non mi convince ma, anche se tardi, non volevo lasciarvi senza una dose di Jo e Bea.
Fatemi sapere cosa ne pensate
Love you, M

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora