XLVI

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Il giorno seguente, come promesso, Joseph e Beatrice si recarono insieme agli studi.
Entrati in sala, la ballerina mostrò al cantante ciò che aveva creato e lui restò ammaliato dal suo corpo che danzava al ritmo della sua canzone.

<<É stupenda, Beba>> si complimentò con lei, dopo averle fatto un piccolo applauso.
La ballerina lo ringraziò, sorridente, e gli si avvicinò.
<<Dopo devo darti una cosa>> annunciò, mentre le mani del ragazzo scivolarono sui suoi fianchi.
Lesse l'espressione confusa e curiosa sul suo volto, circondandogli il collo con un braccio.
<<Ti ho scritto qualche riga>> spiegò.
<<Devo preparà i fazzoletti?>> alzò un sopracciglio, prendendola in giro e ricevendo un dito medio in risposta.

La sera predente la produzione li aveva informati che quel giorno avrebbero organizzato per loro un pranzo di Natale e aveva chiesto ai ragazzi di scrivere delle lettere, per qualcuno a loro scelta tra i compagni, che avrebbero avuto modo di leggere al termine di questo. Beatrice non seppe scegliere un solo destinatario e aveva dunque scritto a coloro con cui aveva più legato in casetta e con cui trascorreva la maggior parte del suo tempo. Aveva riservato diverse righe anche al romano, ma già solo all'idea di leggerle davanti a tutti si sentiva pietrificare dall'imbarazzo.

<<Anche io te devo da na cosa, t'ho fatto un pensierino pe Natale>>
<<Davvero? E cos'é?>> chiese, togliendosi subito quel finto broncio dal viso, in preda alla curiosità.
<<Lo scoprirai quando te lo darò. Mo andiamo che c'aspettano>>
<<Dai, non mi puoi lasciare con la suspence!>>
Joseph si allontanò dal suo corpo, ignorando la tempesta di domande che la mora iniziò a porgli e ridacchiando sotto i baffi.

Così, tra un tentativo di estorcergli informazioni e l'altro, tornarono in casetta.
Rientrando, trovarono tutti che li attendevano e la tavola imbandita da numerose pietanze.

Si accomodarono a tavola e tra una risata e l'altra pranzarono tutti insieme, per la prima volta dopo tanto tempo. Misero da parte le piccole incomprensioni e le antipatie, godendosi quel tempo insieme con la più assoluta spensieratezza.

Quando ebbero finito di pranzare, venne il tempo di ascoltare ciò che avevano scritto.
La prima a leggere la propria lettera fu Gaia, che riservò tante belle parole a Nicholas che si affrettò a ringraziarla con un abbraccio.

Dopo di lei prese parola Angela che, dopo una prima parte dedicata a Gaia si voltò verso la ballerina di classico.
<<Voglio dedicare anche un pensiero speciale a Beatrice: la mia motivatrice, la mia psicologa e la mia compagna di stanza sin dal primo giorno.
In questi mesi mi hai supportata tanto, standomi sempre accanto nonostante il pessimo carattere che mi ritrovo. Sei stata una delle prime persone con cui ho legato qui dentro e a cui mi sono aggrappata con tutte le forze, perché ho da subito sentito che di quella ragazza dagli occhi verdi e gentili mi potevo fidare.
Ti voglio bene e spero che anche fuori di qui avrai ancora la pazienza di sopportarmi.>>
Terminate le sue parole, le due ragazze la strinsero in un forte abbraccio, ignorando le sue lamentele.

Mano a mano che procedevano con la lettura delle lettere, gli occhi dei ragazzi si facevano sempre più lucidi.
Quando venne il suo turno, Beatrice lesse ciò che aveva scritto per Tiziano, Angela e Gaia e venne poi sommersa dal loro affetto. I tre la strinsero in un forte abbraccio, arrivando quasi a soffocarla e Tiziano addirittura si commosse per le sue parole, sensibile com'era.

Fu poi il turno di quest'ultimo, che aveva scritto proprio alla mora.
<<Cara Bea, non so se te l'ho mai detto ma sei una delle persone più belle, sia dentro che fuori, che io abba mai conosciuto.
Ti stimo veramente tanto, dapprima come artista e poi come persona. Nonostante la tua grande riservatezza ci sei sempre per me e per tutti, nei momenti belli ma soprattutto in quelli brutti.
Con quella delicatezza che ti contraddistingue ti prendi cura di tutti noi, un pò come farebbe una madre, e credo di parlare a nome di tutti nel dirti che senza di te qui dentro saremmo persi.
Ti ringrazio per tutte le volte in cui mi ascolti, ma soprattutto per le volte in cui ti lasci ascoltare e mi lasci conoscere nuove parti di te.
Ti voglio bene, Tiz>>

Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, che riuscì a trattenere a stento, mentre corse a stringere l'amico tra le sue braccia. Tra di loro era nato un rapporto quasi fraterno e il bene che si volevano era immenso.

<<Un applauso a mamma Bea>> urlò Christian, facendo partire un applauso per la ballerina.
Era riuscita ad entrare nel cuore di tutti, senza rendersene conto.

Tornò poi al suo posto e venne il turno di Joseph, al suo fianco, che si alzò in piedi mentre stringeva il foglietto tra le mani.

<<Penso abbiate capito che non so un tipo di tante parole quindi vi chiedo di apprezzare questo pensiero, seppur breve>> iniziò, per poi rivolgersi ad Elia, Tiziano e Christian.

<<Infine volevo ringraziare te, Beatrice, per ciò che abbiamo condiviso in questi quattro mesi.
Grazie per tutte le volte in cui riesci a farmi ragionare, perché so bene quanto sia difficile avere a che fare con un testardo come me; le volte in cui mi hai asciugato le lacrime, facendomi sentire libero di mostrare le mie debolezze; le volte in cui hai ascoltato e accettato il caos che ho in testa. Grazie per tutte le sere passate in giardino a farmi compagnia mentre fumavo, nonostante le temperature gelide, e per tutti i racconti su Parigi con cui mi intrattenevi. Grazie per esserti lasciata andare, perché so quanto per te sia difficile.
Ti chiedo una sola cosa: non cambiare mai, per niente al mondo. Perché sei speciale, sei pura, e di anime come la tua non ne fanno più.
Ti voglio bene, Jojo>>

Questa volta non riuscì a trattenersi e qualche lacrima solitaria sfuggì al suo controllo, bagnandole le guance tempestate di lentiggini.
Si alzò in piedi e si tuffò tra le braccia del cantante, che la strinse forte a sé come solo lui sapeva fare.
Avrebbe voluto dirgli tante, forse troppe, cose ma si limitò a ringraziarlo, non riuscendo a dir altro.

Tornarono a sedersi, sempre uno accanto all'altra, e l'attenzione dei compagni si spostò altrove.
Joseph cercò di seguire il discorso di Matthew, ma sentiva uno sguardo puntato addosso. Si voltò verso quegli occhi verdi che gli sorridevano, perdendocisi dentro.
Gli venne spontaneo avvicinarsi e far unire le loro labbra in un bacio dolce, noncurante del fatto che non fossero soli. Non gli importava, voleva solo risentire il sapore delle sue labbra sulle sue.

Nella confusione, Tiziano e Gaia furono gli unici a notare quel gesto, scambiandosi uno sguardo sconvolto.
Quella sera la ballerina avrebbe dovuto fornir loro una spiegazione, senza dubbio.

Spazio autrice

Spero che questo capitolo vi piaccia, perché personalmente credo sia carino.
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi aspetto nei commenti.
Love you, M
💘

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora