Capitolo 15

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"Ci aspetta una lunga serata." Sussurra al mio orecchio, e a quelle parole, dette in modo così seducente, il mio corpo si copre di brividi.

Entro in auto, ed Harry fa lo stesso.

Durante il viaggio nessuno dei due parla, è tutto silenzioso, ma non un silenzio imbarazzante.

Sento ogni tanto i suoi occhi su di me, scrutarmi da testa a piedi, come spesso faceva.

Appoggia una mano sulla mia gamba accarezzandomela con il pollice.

"Siamo quasi arrivati." Dice guardando concentrato la strada.

Annuisco guardando fuori dal finestrino.

Ancora non riesco a credere di essere qui con lui, anche se non so esattamente cosa siamo.

Forse amici, i più che amici, questa situazione è ancora da sistemare, ma per adesso preferisco godermi la serata.

Dopo qualche minuto, arriviamo, mi guardo intorno ed era un posto abbastanza carino, non troppo elegante, per fortuna, perché mi sarei sentita fin troppo a disagio.

Esco dall'auto e lo aspetto fuori.
Uscito anche lui, si posiziona di fianco a me e mi prende per mano intrecciando le nostre dita, e come al solito, il mio corpo si riempie di brividi.

"Hai fame?" Sorride dolcemente.

"Si, abbastanza." Accenno una risata.

"Menomale allora." Ridacchia e comincia a camminare verso l'entrata del piccolo locale.

"Qui vicino c'è una piccola discoteca, ci potremmo andare subito dopo mangiato, che dici?" Sorride guardandomi.

Annuisco poco convinta. "Si, va bene."

Ha sempre saputo quanto odiassi quei tipi di posti, la musica ad alto voluto, l'alcol, il fumo, la gente che mi andava addosso.
Non capivo perché volesse portarmi proprio in un posto così.

Camminiamo verso un tavolo libero e ci sediamo.
Prendo il menù e comincio a guardare bene le cose da mangiare, per scegliere cosa ordinare.

Finiamo di mangiare, e continua ad insistere per andare in quella discoteca.

Dopo varie suppliche accetto.

"Ci divertiremo, vedrai." Dice sorridendo e prendendomi per mano.

"Immagino." sussurro un po' scazzata.

"Dai Jess, non fare così." Mi sorride dolcemente e mi accarezza il palmo della mano col pollice.

Arriviamo davanti al locale.
La musica si sente fin da fuori.
Gente che barcolla, altri che si baciano, altri ancora litigano.
Non voglio immaginarmi il bordello che ci sarà dentro.

Harry mi tiene stretta a lui per non perdermi in mezzo alla folla, mi tira con lui per entrare e raggiungere il bancone e prendere qualcosa da bere.

"C'è più gente del solito." Dice lui guardandosi intorno per poi sedersi su uno sgabello davanti al bancone.

"Cosa vuoi da bere?" Mi guarda.

Faccio spallucce. "Non lo so, cosa mi consigli?"

"Io prendo un Long Island, ti consiglio un Malibù Coca, è leggero."

Annuisco senza capire. "Va bene, prenderò quello."

Harry ordina i nostri drink e dopo neanche cinque minuti sono già pronti per noi.

"Grazie." Ringrazio il barista sorridendo educatamente.

"Di niente." Mi fa l'occhiolino e torna a fare drink per gli altri.

"Ci stava provando con te." Dice Harry stringendo il bicchiere in mano e fissando il barista abbastanza irritato.

"Geloso." Ridacchio.

"Io? Mai." Fa spallucce cercando di sembrare convincente.

"Oh mio dio Harry." Urla una voce alle nostre spalle.

Harry si gira verso la ragazza sfoderando uno dei suoi fantastici sorrisi.

"Katerine, quanto tempo." La guarda dall'alto al basso, se la sta praticamente scopando con gli occhi come se niente fosse.

La ragazza si precipita fra le sue braccia abbracciandolo e stringendolo forte a se.

È bella, molto, lo ammetto.

Capelli biondi, abbastanza lunghi, le cadono lisci lungo la schiena, un vestito nero aderente mette in risalto il suo fantastico fisico, e poi due occhi azzurri che avrebbero fatto cadere chiunque ai suoi piedi.

"Lei è Jessica, una mia amica." Mi risveglia Harry dai miei pensieri.

Amica.

"Piacere di conoscerti." Sorride la ragazza.

"Piacere." Sorrido.

Non so perché, ma mi mette a disagio la presenza di questa ragazza.

Lei ed Harry continuano a parlare, e sembra si conoscano da anni.

Il fatto che mi abbia presentata solo come un'amica mi faceva alterare il sistema nervoso.

Cos'ero per lui?

"Scusate, io vado un attimo in bagno." sorrido alzandomi.

"Va bene, ti aspetto qui." Mi sorride Harry per poi riportare l'attenzione su Katerine.

Entro in bagno e per mia fortuna non c'è nessuno, mi appoggio al lavandomi guardandomi allo specchio.

Non sono mai stata una ragazza con l'autostima alle stelle, ma per una volta che mi sento bene e a mio agio con me stessa ci deve essere qualcosa a rovinare tutto.

Mi rinfresco velocemente il viso stando attenta a non sbavare tutto il trucco.

Mi asciugo mani e viso ed esco appena un gruppetto di ragazze mezze nude entra in bagno.

Cammino tranquilla verso il bancone ma Harry e la sua amica non ci sono più.

Mi guardo intorno abbastanza preoccupata, poi decido di chiedere al barista se li aveva visti.

"Ehi scusami." Gli sorrido educatamente. "Hai per caso visto dove sono andati il ragazzo riccio e la buondina che erano con me?"

"Ehi." Sorride. "Si, gli ho visti uscire pochi secondi fa."

"Grazie mille." Sorrido e mi dirigo velocemente verso l'uscita cercando di evitare spinte dalla folla di gente.

Faccio un respiro profondo felice di inalare finalmente dell'aria fresca e pulita, mi guardo intorno ma di Katerine ed Harry nemmeno l'ombra.

Cammino verso il parcheggio per controllare se l'auto era ancora lì, è appena li vedo quasi non urlo.

Katerine contro l'auto di Harry.
Lui davanti a lei con le mani sui suoi fianchi, le mani di lei attorno al suo collo, le loro labbra attaccate e il mio cuore spezzato.

Ferma, immobile, non riesco ne a muovermi ne a fiatare.

D'altronde io e lui non siamo nulla, ma fa male.
Fa male sapere che è tutta una presa per il culo.
E con il tempo, le persone si rivelano per quello che sono.
Ed Harry era, e sempre sarà uno stronzo.

Faccio qualche passo indietro, scontrandomi contro un auto, facendo un po' di rumore.
Si gira di scatto, e in pochi secondi i suoi occhi erano puntati su di me, e sarei potuta affogare dentro quel verde.

The shadow. |H.S|Where stories live. Discover now