Capitolo 7

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La volta scorsa era stata straziante, interminabile, dolorosa e sofferente, quella successiva tutto il contrario.
Per uno strano motivo mi era piaciuto, era stato dolce, lento, poco duraturo e questo mi faceva sentire come in colpa con me stessa.
Non potevo permettere di provare qualcosa per il ragazzo che mi aveva violentata e rubato la verginità.

Finito tutto, crollò sul letto accanto a me, con un braccio attorno alla mia vita e la testa sulla mia spalla.
C'era silenzio, si sentivano solamente i nostri cuori battere per quello che era successo, e li, tutto mi sembrò, tranne che un gioco.

Non facevo altro che pensare a quello che era successo il giorno precedente. Non facevo altro che pensare a lui.
Il ragazzo che mi aveva violentata.

Chiusi l'armadietto dirigendomi verso l'aula di chimica.
Se c'era una materia che odiavo, quella era la chimica.

"Jess aspetta." Sentì una voce chiamarmi e mi girai, era Kate.

"Jess, oggi faccio una piccola festa in stanza, potresti, Mh, non so, tipo sparire finché non finisce?"

"Ma dov.."non mi lasciò nemmeno finire che cominciò a parlare.

"Benissimo, grazie, ciao Jess." Mi diede un veloce bacio sulla guancia e corse via.

Non me ne sarei andata, alla fine era anche la mia stanza, non aveva il diritto di cacciarmi.

Sbuffai ed entrai in classe con ancora meno voglia.

Mi sedetti e subito dopo la professoressa cominciò a spiegare, ma era come se tutto ciò che dicesse mi entrasse da un orecchio ed uscisse dall'altro.
Tutto quello non mi era mai accaduto, ero sempre stata una ragazza attenta a qualsiasi lezione, anche alla più banale.

"House." Urlò la prof.

Alzai lo sguardo velocemente dal quaderno in cui stavo scarabocchiando.

"Mh.. Si?"

"Stai attenta" Scattò lei. "Abbiamo una verifica tra una settimana, non vorrai mica rovinare la tua media del 9 e mezzo, vero?"

"Scusi prof, sono un po' sotto pensiero in questo periodo.." Balbettai un po' spaventata e impaurita dalla prof.

"Non è problema mio, hai deciso di fare questo college e ti devi impegnare nonostante i tuoi problemi."

Abbassai lo sguardo, aveva ragione, dovevo impegnarmi e smetterla di pensare ad Harry.

Lei fece un sospiro profondo e tornò alla sua spiegazione.

Finalmente finirono le lezioni che avevo quel giorno, e decisi di andare a correre.

Prima che iniziasse il college ci andavo costantemente, era una delle mie ossessioni, o forse era solo uno sfogo.

Mi misi addosso dei pantaloncini, una canotta, scarpe sportive.
Presi il cellulare, uscii fuori e andai a correre.

Restai fuori a correre per circa due ore, tornai in stanza verso le sette di sera, era piena di decorazioni stile discoteca, una palla attaccata al soffitto e un tavolo coperto di alcolici. Alzai gli occhi al cielo irritata e andai a cercare Kate in giro per la stanza.

"Kate? Kate dove sei?" Urlai leggermente per farmi sentire.

"Sono qui." Sentii la sua voce provenire dal bagno, e la raggiunsi.

"Quando inizia la festa?" Mi appoggiai al muro con le braccia incrociate e la fissai mentre si truccava.

"Alle otto e mezza, quindi fai in modo di non esserci."

"Sempre tenera eh." Alzai gli occhi al cielo.

"Ovvio." Ridacchiò ed uscii dal bagno. "Lavati che puzzi."

"Si, va bene" Andai in camera a prendere i vestiti e tornai in bagno.

Decisi di fare una doccia calda, e intanto, senza nemmeno rendermene conto, cominciai a pensare ad Harry, a quello che era successo il giorno prima, a come mi ero sentita bene, a quanto mi era piaciuto, e a quanto mi mancava.

Si, alla fine, non sapevo neanche per quale strano motivo mi mancava. Volevo vederlo, sentire di nuovo le sue mani sul mio corpo, la sua bocca sulla mia, il suo profumo, i suoi ricci.

Uscii dalla doccia quando l'acqua diventò fredda, mi vestii velocemente, mi truccai leggermente e tornai in stanza.

"Kate io vado." Presi il cellulare e un libro.

"Okay, ciao Jess."

Uscii e mi guardai intorno cercando di capire dove sarei potuta andare.

Decisi di andare nel bar del college, a quell'ora non ci sarebbe stato nessuno, così non mi avrebbero disturbato.

Iniziai a leggere Cime Tempestose, quel libro lo avevo già letto tre volte, se non di più, e non mi stancava mai.

Amavo quella storia, nonostante fosse drammatica, complicata, intrigata e piena di imprevisti.

"Credo che in tutta l'Inghilterra non avrei mai potuto trovare un luogo così discosto da ogni rumore mondano. Un vero paradiso del perfetto misantropo: e il signor Heathcliff ed io siamo fatti apposta per dividerci tanta solitudine"

Quella era a tutti gli effetti la mia frase preferita, la amavo come amavo l'amore fra Catherine ed Heathcliff nonostante fosse finito male.

Lessi senza smettere per più di due ore, erano le undici di sera, in giro non c'era nessuno, si sentiva solo la musica dalle varie stanze in cui stavano facendo le feste.

Cominciai a camminare per i corridoi verso la mia stanza, e intanto pensavo, che forse Harry era simile ad Heathcliff.

Entrambi passavano la loro intera esistenza dominata da due passioni assolutamente contrapposte, amore per Catherine per quanto riguardava Heathcliff, ed attrazione per me per quanto riguardava Harry, ed odio verso tutti gli altri per quanto riguardava entrambi.

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Spero vi piaccia.
•Kami• 🌸

The shadow. |H.S|Where stories live. Discover now