Capitolo 11

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Come nei miei piani, avevo il massimo dei voti in tutte le materie e tutti i professori si congratulavano con me per il comportamento.

"Jesss svegliati." Urlò Kate

"Dai dai." La sentii saltare sul letto tutta entusiasta.

Mi svegliai stiracchiandomi.

Finalmente l'ultimo giorno di scuola arrivò.

I mesi precedenti le passai ad annoiarmi e studiare.

Feci molta amicizia con Kate, e se non fosse per lei, molto probabilmente mi sarebbe caduto il mondo addosso.

Non avrei mai creduto di poter stringere amicizia con una ragazza così diversa da me, ma dopotutto gli opposti si attraggono.

Guardai l'ora sulla sveglia e sorrisi fra me e me.

Finalmente avrei rivisto Harry, ma avevo un po' paura su quello che mi avrebbe fatto.

Alla fine sì, ero innamorata di lui, ma odiavo quando cominciava a toccarmi ovunque per poi violentarmi.

Sentii il cellulare vibrare sotto il cuscino, lo presi e vidi sullo schermo un messaggio dallo stesso numero che ormai continuava a mandarmi messaggi da mesi.

"Tra meno di un'ora finalmente ci vediamo." Diceva il messaggio.

Harry. Era Harry. Doveva essere Harry. Ora tutti i messaggi precedenti avevano senso.

Mi alzai velocemente e andai verso l'armadio. Presi dei jeans neri strappati sul ginocchio, una canotta bianca e una semplice felpa nera che avrei lasciato aperta.

Mi truccai leggermente con del mascara e un po' di matita, presi il cellulare prima di uscire.

"Kate ti aspetto in palestra." Sorrisi.

"Va bene, a dopo, mi raccomando con Harry." Alzò le sopracciglia su e giù ritmicamente come spesso faceva e poi entrò in bagno ed io uscii.

La palestra era stracolma di gente, genitori e ragazzi radiosi, tutti sorridenti e orgogliosi.

Mi vibrò di nuovo il cellulare.

Lo sbloccai e lessi.

"Girati."

Mi girai, ma non lo vidi, c'erano troppi ragazzi, tutti con la stessa tunica da diplomatici, e mi fu molto difficile riuscire a trovarlo.

"Jessica, tesoro." Venni distratta da una voce dietro di me.

Mi girai e riconobbi la voce, era mio padre.

"Papà." Urlai per poi saltargli addosso e stringerlo forte a me.

I miei genitori erano separati, non vedevo mai mio padre perché vivevo con mia madre, e questo, spesso, mi faceva demoralizzare.

Mio padre era come un idolo per me, e non poterlo vedere, stare con lui, ed avere i suoi consigli da uomo maturo, non era per niente bello.

"Come stai?"

"Bene grazie, tu?" Sorrisi dolcemente.

"Bene, sono orgoglioso di te, ho parlato con alcuni professori, sei proprio brava." Mi sorride orgoglioso.

"Grazie mille."

"Beh, allora ti lascio andare che sta iniziando."

"Va bene, ci vediamo dopo." Gli diedi un bacio sulla guancia e andai a sedermi vicino a Kate che mi stava tenendo il posto.

Era ormai da mezz'ora che la preside parlava di cose che orami tutti sapevano, dato che ripeteva sempre le stesse.

Cioè che il college era una cosa importante, che dovevamo impegnarci e blablabla.

The shadow. |H.S|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora