Capitolo 2✨

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"Scusa, non volevo." Sussurrai e alzai lo sguardo per guardarlo.

Era un ragazzo alto, aveva più o meno 2 anni in piu di me, i capelli nerissimi e abbastanza lunghi da cadergli sulla fronte che facevano contrasto con gli occhi chiarissimi, erano cosi verdi, così belli e luminosi, sembravano tanto i miei.

Teneva le mani in tasca, l'aria da duro, e lo sguardo freddo, mi guardò dall'alto al basso e sorrise facendo notare una fossetta.

"Che ci fai in giro? Non dovresti essere a lezione?" La sua voce era roca, il suo sguardo penetrante.

"Ehm.. non trovo.. uhm.. non trovo l'aula di biologia.. sai dirmi dov'è?" Abbassai lo sguardo imbarazzata.

"Non so nemmeno cosa sia la biologia." Ridacchiò, mi diede un ultimo sguardo, poi se ne andò senza dire nulla.

Finalmente riuscii a trovare la classe, erano le nove e 10. Bussai ed entrai, alzai lo sguardo e guardai la professoressa che stava già facendo lezione.

Mi guardò con i suoi occhi intensi che mettevano soggezione.

Mi guardai intorno, tutti mi fissavano e in quel momento avrei voluto sprofondare.

"Ti sembra l'ora di arrivare?" Si tolse gli occhiali.

"Mi.. ehm.. mi scusi prof.. io.. ecco.. non trovavo la classe." Balbettai.

"Tu sei?" Si sedette alla cattedra.

"Jessica House." Mi fissavo le scarpe in ansia.

"Bene, siediti, e vedi di non arrivare più in ritardo." Tornò alla sua spiegazione.

La giornata era finita, tornai in camera, e mi ricordai che mi toccava ancora sistemare tutte le valige.

Mi misi qualcosa di comodo addosso e iniziai a sistemare tutte le cose.

Verso le sei arrivò Kate in stanza, si sdraiò sul letto senza nemmeno salutare, e mise della musica a palla, anzi, più che musica sembrava solo rumore.

"Potresti per favore abbassare il volume." La guardai.

"Certo." Mi sorrise alzando ancora di più il volume.

In quel momento qualcuno bussò alla porta, mi alzai di malavoglia e andai ad aprire.

Era il tipo di prima.

Quello che mi lasciò in corridoio spaesata senza darmi una risposta.

"Che ci fai qui?" Lo guardai cercando di usare un tono meno acido possibile.

"Non sono qui per te." Mi oltrepassò e andò da Kate, le diede un bacio sulla guancia e si sdraiò sul mio letto tutto tranquillo, come se fosse il proprietario della stanza.

Richiusi la porta e tornai a mettere apposto le mie cose cercando di ignorare Kate e il suo amichetto.

"Jessica." Urlò Kate sopra la musica.

La guardai senza dire nulla.

"Stasera c'è una festa, sono invitati tutti i ragazzi del college, è come un modo per conoscersi. Inizia alle otto, se vuoi venire dillo che ti accompagniamo noi." Abbassò il volume della musica.

Era la prima volta che mi invitavano ad una festa, non sapevo se andarci, dopotutto non conoscevo nessuno.

"Oh.. non lo so.. non sono mai stata ad una festa." Sussurrai fissando per terra.

"Povera sfigata." Ridacchiò il ragazzo senza nome.

Alzai gli occhi al cielo e guardai Kate. "Okay, vengo."

"Okay, alle otto pronta, mi raccomando." Rispose con tono autoritario.

"Hai davvero intenzione di venire?" disse il ragazzo alzando un sopracciglio.

"Si.." risposi poco convinta avvicinandomi all'armadio.

Fissai l'armadio cercando di trovare qualcosa di adatto ad una festa del college.

Presi una gonna a fiori, una canotta bianca, e andai in bagno a cambiarmi.

Mi vestii e restai li a guardarmi allo specchio.

"Cosa penseranno di me?"

"Come sarà la festa?"

"Riuscirò ad integrarmi?"

Scossi la testa cercando di eliminare tutte le domande dalla mia mente e rilassarmi. Feci un respiro profondo e uscii dal bagno.

Erano le sette e mezza, Kate ed il suo amico erano usciti, e sarebbero tornati a prendermi più tardi.

Continuavo ad andare avanti e indietro per la stanza, non c'era modo di farmi calmare, poi mi ricordai che mia madre mi aveva comprato uno spray anti stress.

Lo tirai fuori dal cassetto e me ne spuzzai un po' in bocca.

Sentii bussare alla porta, andai ad aprire un po' confusa non sapendo chi potesse essere.
Aprii la porta e c'era lui.

Lì.

Con il suo solito sguardo.

"Sei pronta?" Mi guardò dall'alto al basso.

"Ehm.. Si, sono pronta. Kate dov'è?" Sussurrai e presi velocemente la borsa dal letto.

"Ci sta aspettando in macchina, muoviti." Si girò e cominciò a camminare verso l'atrio con le mani in tasca.

Lo seguii fuori, stando dietro di lui fissando per terra, gli ansiolitici non erano serviti a nulla.

Arrivammo in macchina, Kate non c'era, mi sedetti nel posto del passeggero di fianco al ragazzo senza nome.

"Ma.. ehm.. Kate?" Chiesi di nuovo nervosa.

"E' già alla festa, mi ha appena mandato un messaggio." Rispose freddo senza guardarmi e accese la macchina.

Durante il viaggio non aprii bocca, io non guardavo lui, come lui non guardava me.

The shadow. |H.S|Where stories live. Discover now