capitolo quarantuno

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OUTFIT

Festeggiare il compleanno di Sarah sembrava la cosa più difficile al mondo

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Festeggiare il compleanno di Sarah sembrava la cosa più difficile al mondo.
Nemmeno lei era tanto felice visto che la mattina del suo compleanno Matthew e Mew avevano abbandonato definitivamente il programma.
Ma dovevamo essere forti per lei e dovevamo essere in grado di rendere il suo 18esimo compleanno il più bello di sempre.
Insieme a Martina, Sofia e Marisol avevamo addobbato le gradinate per la festa, al posto della torta lei aveva desiderato il gelato e così abbiamo chiesto alla produzione il gelato per tutti.
Ora Sarah era chiusa in camera sua con Maria in collegamento, io invece andai in cerca di Kumo.
"Dustin!" il ballerino mi venne in contro aprendo le braccia e ci sprofondai dentro
"stai bene?" gli domando, dopotutto Valentina era la sua compagna di stanza
"non tanto felice ora" rispose lui
"lo so, me too" lo abbracciai più forte di prima
"guarda un po' chi abbiamo qua" Tiziano sbuca da dietro la porta e fa pers avvicinarsi a noi, Dustin apre le braccia e lo include nel nostro abbraccio
"sei un cucciolone Dustin" commenta Kumo
"volete fare merenda? Dopo ho lezione" gli domando, i due annuiscono ed insieme ci dirigiamo verso la cucina.
Troviamo Giovanni, Mida e Martina intenti a bere le loro tisane, Dustin recupera le fette biscottate con la nutella e le prepara per noi tre.
Finita la merenda saluto tutti con un ciao generale e do un bacio a Kumo per poi dirigermi verso gli studi.











Entro in palestra dove trovo Giulia Stabile e Isobel, le quali mi stanno aiutando con il compito di Lorella.
"Ciao Nick!" dicono in contemporanea le due professioniste
"ciao raga" saluto con il sorriso, poggio tutte le cose di lato e mi lego i capelli in un tuppo disordinato e iniziamo a provare.





Dopo questa lezione mi sposto in sala 5 dove dopo aver perfezionato il mio nuovo inedito entra Rudy.
"Ciao Nicole" lui mi viene in contro e ci stringiamo in un abbraccio
"come va?" domando io a lui
"io tutto bene, a te come sta andando la settimana?" Rudy prende uno sgabello e si siede di fronte a me
"stringiamo i denti" rispondo
"eh lo so, è dura" lui risponde
"senti un po', volevo sentirti cantare, ti va?" mi chiede
"si certo, cosa canto?" mi alzo in piedi pronta con il microfono in mano
"ti va di farmi sentire Drivers licence?" lui azzarda
"cavoletti" esclamo facendolo ridere
"so che per te è difficile emotivamente per varie situazioni, ma ce la puoi fare benissimo incanalando le tue emozioni nella tua voce, non mi importa se sbaglierai una o due note ok?" Rudy mi rassicura, così prendo un respiro profondo e inizio a cantare.









Tornare a casa e sapere che uno dei tuoi migliori amici non è più lì ad aspettarti è triste, ma tornare a casa e trovare il tuo ragazzo e il tuo migliore amico in sfida è terribile.
La paura che sale dentro di me al solo pensiero di poter prendere uno dei due mi sta piano piano schiacciando e devo essere io abbastanza forte per entrambi.
"Giovi" lo trovo insieme a Nicholas
"ho saputo della sfida" mi avvicino a lui e ci abbracciamo
"ce la puoi fare benissimo, devi essere forte Gio" gli accarezzo i capelli
"si Nick, ne ho parlato con Kumo e ci siamo fatti forza a vicenda" mi risponde
"lui è sul retro, vai" detto questo mi allontano e quando arrivo sul retro mi siedo accanto al mio ragazzo.
Stiamo in silenzio per i primi dieci minuti, giro la testa verso di lui e lui mi imita facendo incontrare i nostri occhi
"hai paura?" Kumo mi domanda,
"dovrei chiedertelo io a te" mi scappa un sorriso
"io ne ho Nicole" ammette
"anche io" rispondo, lui appoggia la sua testa sulla mia spalla ed io gli lascio un bacio tra i capelli
"ho paura di allontanarmi da te" dice lui
"devi pensare prima al tuo percorso qui dentro, io sono con te sempre, che tu perda la sfida o meno" lo tranquillizzo
"ovviamente sarà difficile sentirci ma quello che provo per te non potrà mai cambiare o svanire Kù, sei il ragazzo che mi sta insegnando cosa significhi la parola amore e cosa vuol dire amare una persona. Non potrei mai, e dico mai, pensare di lasciarti andare come se nulla fosse" gli parlo con il cuore in mano
"a me non sta bene sta cosa" esclama dal nulla
"mi fai passare per quello perfetto ma quella perfetta qui sei tu" continua rubandomi un sorriso
"ti ho già detto tante cose nella lettera per il compleanno ma mi hai letteralmente salvato.
Sono maturato a tal punto che non ti vedo come se dovessi ripagare un debito, ti vedo per quello che sei, sei la persona di cui io mi sto innamorando, amo tutto di te"




























































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