capitolo quindici

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OUTFIT

Noi cantanti abbiamo una lezione speciale con Laura Valente, la quale ci aiuterà ad esprimere meglio le emozioni attraverso la canzone, dopo Samu tocca a me, "quale canzone vuoi fare?" mi domanda Laura"Noi siamo infinito" mi alzo e aspetto che par...

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Noi cantanti abbiamo una lezione speciale con Laura Valente, la quale ci aiuterà ad esprimere meglio le emozioni attraverso la canzone, dopo Samu tocca a me,
"quale canzone vuoi fare?" mi domanda Laura
"Noi siamo infinito" mi alzo e aspetto che parta la base

NOI SIAMO INFINITO

Il tuo corpo è la somma
Di tutti i desideri
La tua testa il racconto di ciò che sei
E di quel che eri
La complicità ama il silenzio
E in questo noi due siamo bravi
Profeti e discepoli di verità e di segreti
E non è mica la fine
Semmai dovessimo sbagliare e perché
Le circostanze fanno la differenza
Capovolgo la distanza che si azzera e siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
La mia pelle è corteccia
Che si può anche scalfire
La tua giacca s'impiglia ad un ramo
E mi potrò scaldare
Io ti devo tante cose
La differenza tra luce e ombre
Tra il coraggio e l'istinto
E la paura di non fallire
E non è mica la fine
Semmai dovessimo sbagliare e perché
Le circostanze fanno la differenza,
Capovolgo la distanza che si azzera e siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
La tua libertà non è più effimera
Lei non si misura
Devi solo metterla in pratica
E non è mica la fine
Semmai dovessimo fallire
E perché capovolgo la distanza
Che si azzera e ora e sempre siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito




"Complimenti, di che parla la canzone?" mi domanda Laura
"è una dedica alla persona della quale siamo innamorati, comunque nonostante tutto l'importante è l'amore che provano l'uno per l'altro" racconto
"A te è arrivato questo?" Laura domanda a Samuele, il quale annuisce sorridendo
"anche a me, brava" sia Laura che i miei compagni si complimentano con me e mi applaudono.
Arrivati in casetta la situazione è tutto tranne che calma, per capire meglio mi fermo al bancone della cucina
"me lo aspettavo diverso Kumo" quando Giovanni pronuncia queste parole storto il naso immediatamente, voltandomi verso Elia
"che è successo?" sussurrò al ragazzo
"Kumo ha attaccato Nicholas sulla danza però non l'ha fatto con il diretto interessato. Nicho l'ha scoperto e hanno litigato" risponde sussurrando anche lui, mi blocco per qualche minuto per pensare cosa fare, mi affianca Chiara che mi sorride
"va da lui, voleva stare solo" dopo le parole della bionda corro immediatamente in camera sua, mi siedo a terra aspettando che lui facesse ritorno in camera ma quando lo fa, non mi guarda nemmeno ed esce fuori sul retro.
Sono stanca di questa situazione che mi tormenta mentalmente e sentimentalmente, mi alzo e lo seguo. Quando esco lo trovo con gli occhi rossi seduto sul divanetto
"Kumino" mi piange il cuore vederlo così, mi inginocchio davanti a lui e lo stringo a me dopo tanto
"so tutto" inizio il discorso
"sono stato un coglione, c'ha ragione lui, ho sbagliato" tira su con il naso, inizio a passare la mia mano tra i suoi capelli ricci, i miei preferiti
"l'hai detto a lui questo?" domando avvicinandomi a lui con il viso, lui nega con la testa
"lo farò, promesso" prende un respiro profondo
"ora vieni qua però" mi tira su dai fianchi, siamo entrambi stesi sul divanetto abbracciati l'un l'altro
"sono stato un coglione per tante cose in queste settimane" ammette con la testa nascosta nel mio collo
"non ho ancora capito perché" continuo a muovere la mia mano tra i suoi capelli
"mi è mancato il tuo profumo" lo sento inspirare il profumo dal mio incavo del collo
"a me sei mancato tu" ammetto silenziosa, si alza leggermente e lascia dei piccoli e dolci baci sul mio collo facendomi sorridere inconsciamente, il primo sorriso sincero e spontaneo che faccio da ormai settimane.
"Eccovi" Simone interrompe il nostro piccolo momento, ci distacchiamo velocemente, imbarazzati che qualcuno ci avesse colto in flagrante
"vi stiamo aspettando a tavola" detto questo Simone torna dentro.
La prima ad alzarsi sono io e lui mi segue a ruota, cerco di fare finta di nulla ma non riesco a smettere di sorridere, lui se me accorge infatti mi afferra da un braccio per tirarmi di nuovo in un abbraccio
"ancora un altro po' " dice Kumo stringendomi a se
"non ci ignoriamo più, promesso?" chiedo guardandolo negli occhi
"promesso" risponde e rientriamo insieme in casetta con il suo braccio sulle mie spalle.













Dopo cena era arrivato il momento della mezz'ora al cellulare giornaliera. La prima cosa che vado a vedere è la chat con Nicola, mi ha scritto le peggio cose solo perché ha visto il daytime in cui Nicholas si dichiara... se viene a sapere di Kumo?
Per la prima volta in vita mia, prendo io, una decisione dalla quale non voglio tornare indietro, lo blocco, blocco il suo contatto per mia spontanea volontà. Mi sento molto più tranquilla e leggera, non era giusto per me stessa averlo intorno. Non ha mai voluto il mio bene, l'ho capito tardi ma almeno l'ho capito.
"Cha fai tutta sola?" solo all'udire della sua voce mi si forma un sorriso sulla faccia, il secondo grazie a lui dopo tanto tempo di pianti.
"cosa?" domando, ero così imbambolata che avevo dimenticato la domanda
"cosa fai tutta sola?" Kumo scoppia in una piccola risata sedendosi accanto a me,
"mi distraggo" ammetto distogliendo lo sguardo da lui
"da cosa? Da me?" a questa sua domanda diretta torno a guardarlo ma non rispondo
"me ne vado allora, ti lascio sola?" chiede speranzoso di un mio no. No che non dico a parole, nego con la testa nascondendola dal suo sguardo
"ce ne andiamo di là?" Kumo propone e sotto lo sguardo attento e stranito di tutti ci rechiamo in camera mia.
Io l'osservo seduta sul mio letto, lui invece, mi osserva seduto dal letto di Gaia, eravamo in silenzio e distanti ma allo stesso tempo nella stanza per me c'è solo chaos. Questo senso di chaos aumenta quando lui si allunga per accarezzarmi il viso
"non so se lo sai, ma non sono più fidanzato" ovviamente lo sapevo, Chiara non parlava di altro
"me l'ha detto Chiara" ammetto
"ah bene, gliel'ho detto io di fartelo sapere" ammette anche lui con una leggera risatina, faccio finta di nulla e mi sdraio sul mio letto, lui non ci impiega molto prima di sdraiarsi accanto a me.






Ci siamo addormentati sul mio letto, guardo la sveglia è l'una di notte, muovendomi purtroppo l'ho svegliato
"scusami" dico con voce assonnata
"no tranquilla amò, è meglio così" si alza dopo poco dal letto, lo guardo uscire dalla stanza in silenzio,
non so il perché o il quando, ma lo seguo.
Apro la porta scorrevole e me lo ritrovo di fronte, nonostante la poca luce sento il suo sguardo sulle mie labbra ed automaticamente anche il mio cade sulle sue. Tra i nostri corpi non c'è nessuna distanza, prende il mio viso tra le sue mani mentre le mie sono ferme sul suo petto
"posso?" sussurra piano, la mia risposta è quasi impercettibile ma Kumo la coglie al volo e proprio in quel momento le nostre labbra si incontrano di nuovo.
"piano piano Kù" mi stacco dal bacio, un bacio dolce e atteso, così tanto atteso che non volevo correre per paura potesse finire. Kumo sorride per poi baciarmi di nuovo, questa volta però si incontrano anche le nostre lingue.
























































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