Pt 28

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Il giorno dopo mi sveglio con la luce calda del sole che entra dalle vetrate, è ancora presto, saranno appena le 7 se non le 6 e mezza.
Sono così comoda al caldo sotto il mio piumone, profuma ancora di ammorbitente.
Decido con fatica di alzarmi dal letto e dirigermi in cucina per prepararmi la colazione, sento la gola un po' infiammata così stamattina piuttosto che il mio solito cappuccino opto per un the caldo e un tost.
mentre aspetto che l'acqua inizi a bollire, faccio caso che i croccantini che avevo lasciato in terrazza sono finiti, la ciotolina è vuota.
La riempio con la speranza che se è stato un gatto ad averli mangiati, tornerà e si lascierà avvicinare.

col mio the e il mio tost mi reco in camera e mi prendo un attimo per me prima di cominciare la giornata lasciando il cibo sul comodino e portando il laptop sulle mie gambe, ok sarò sincera ho cercato io l'ashtag, sul web stanno girando alcune immagini di me e di Charels alcune risalgono a settimane prima alcune invece sono di ieri.
ovviamente i commenti per la maggior parte sono negativi, o cervano di confutare creando scompiglio nei commenti.

oggi ho un intervista con i piloti della scuderia ferrari, prima di partire per il weekend, non so ancora i dettagli del mio volo, non so l'orario, con che mezzo, se da sola o con altri, oggi mi dovrò procurare queste informazioni se non voglio rimanere qui a Maranello.
dall armadio prendo un capo più casual del solito, ho questo vestito lungo beige che volevo abbinare con un giaccetto mini in pelle nero e un paio di anfibi.

preparo la mia enorme borsa in pelle sintetica, contiene perfettamente i moduli, gli appunti, il computer e tutto cio che può contenere la borsa di una donna, esco di casa e ad aspettarmi c'è una bellissima ferrari spider nera personalizzata.

Charles...
<<qualcuno vuole un passaggio per andare a lavoro>>

sorrido e mi reco verso la parte del passeggero, appena salgo in macchina:

<<Buongiorno anche a lei lord Perceval>>
<<Contessa>>
mhhh ok stamattina questo si è svegliato e ha deciso di venirmi a prendere. Fermi tutti come fa a sapere dove abito?

<< qualcuno ha delle attitudini da stolker, potrei denunciarti >>
dissi rivolgendomi al pilota

<< una volta si chiamava galanteria, e intanto in macchina però ci sei salita di tua spontanea volontà... hai cambiato profumo?>>

<<mh si, l'ho trovato in borsa e l'ho messo>>

<<preferisco l'altro>>

<< caspita mi dispiace che proverai ribrezzo a starmi vicino oggi>>

<<OH cherì, ribrezzo mai, e in che modo dovrei starti vicino?>>

panico, avevo in mente un paio di risposte in effetti...

<< era per dire Leclerc>>

<<ora mi chiami anche per cognome, se ti piace così tanto puoi anche prendertelo>>

la situazione sta sfuggendo di mano, sta iniziando a fare allusioni su noi due, IN UN MATRIMONIO.
assolutamente non nego che lo trovo affascinante, astuto, intelligente, gentile, educato, bello, e perfetto, però LUI che pensa a ME come sua moglie.
Fermi tutti, faccio un passo in dietro, era solo una battuta, lui stava scherzando e io invece prendo tutto troppo seriamente.

<< oh leclerc, io credo che piaccia più a te come suona il mio nome steguito dal tuo cognome>>

Charles pov

a questa affermazione le avrei dato pienamente ragione, ma devo ringraziare le ultime briciole di autocontollo che mi sono rimaste per non aver fatto la figura del baccalà innamorato.

sta mattina sono andata a prenderla, non nego che sono preoccupato per lei quando la so lontana da me, quei biglietti che ho accidentalmente trovato non hanno una data qindi non posso sapere a quando risalgono.
Lei avrà paura?

mi auguro che si confidi e che mi dica cosa sta succedendo, la vorrei aiutare ma se lei non me ne da modo non posso.

Anias pov

<< te la passi bene in quell'appartamento??>>

<< beh si, non è ancora casa però non mi posso lamentare, ovvio la zona non è delle migliori e poi mi impressiono facilmente quindi a volte sono spaventata però tutto sommato ci sto bene>>

<< se hai paura non ti troverai mica così bene>>

<< ok hai ragione, però è pur sempre un tetto sopra la testa e un letto sul quale dormire>>

<< quando hai paura chiamami Ania>>

<< non serve Charles, io mi arrangio>>

<< perfavore chiamami, la prima volta che hai paura non esitare a chiamarmi ok?>>

<<ok>>

era serissimo quasi mi metteva timore contraddirlo.

eravamo ormai giunti alla scuderia.

Questione di eventi. -Charles Leclerc Where stories live. Discover now