Pt 7

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La cena stava procedendo in modo molto scorrevole, ma dovetti comunque alzarmi per andare a fumare la mia amatissima sigaretta, nessuno fuma tra gli invitati, così non chiesi compagnia a nessuno e mi recai in un uscita secondaria delľhotel.

Ľaria era frizzante, e le mie orecchie finalmente si sarebbero riposate dopo quel continuo brusio e musica di sottofondo che mi aveva accompagnato da quasi ormai tutta la sera.

mi sentivo osservata mentre facevo scattare ľaccendino, pensai solo pochi istanti dopo, che magari sarebbero potiti essere dei paparazzi alla ricerca dei piloti.

Mi accomodai seduta sulla balconata in marmo, feci cadere i tacchi e nel mentre aspiravo il fumo della mia sigaretta mi massaggiavo i miei poveri piedi doloranti, fino a quando non sentì un rumore abbastanza vicino, così iniziai a guardarmi intorno.

e di nuovo, pochi secondi dopo il rumore di sassi calpestati era più vicino.

sarò anche paranoica ma... dalla mia graziosa pochet, prendo il mio coltellino svizzero, il mio sesto senso mi dice che dovrei andarmene dentro.

Il rumore della porta mi prese di sovrappensiero, mi girai velocemente nella direzione dell'uscita, stringendo la mia arma longo il fianco.
Quando mi accorsi...

<<eila, non volevo spavetarti>>

<<non mi hai spaventata>>

<<Lando mi ha mandato a crecarti...>>

<< tranquillo Charles, puoi riferire a Lan che non scappo>>

<<mi è sembrato un po' preoccupato, forse dovresti davvero tornare dentro>>

<<si, poi andare, io ho bisogno di un attimo per finire questa>>
dissi indicando con lo sguardo la sigaretta stretta tra le mie dita.

<<fumi?>>

<< no, disegno...>>

un sorriso leggermente infastidito prese spazio sul volto del monegasco, fece un passo nella mia direzione...

Mentre trattenevo la mia camel tra le labbra riposi il mio coltellino nella borsa, e con un saltello scesi dalla seduta per poi guardarmi intorno...

ma quei rumori...

<<che c'è >>

<<nulla è che pensavo... no nulla>>
infilai il primo tacco, mi rimaneva il secondo, sarà stato colpa del vino o della stanchezza che il mio equilibrio venne a mancare.
e prontamente le sue mani calde accolsero il mio corpo con ľintento di sorreggermi

<<grazie, ma dovrei farcela>>

<<non direi proprio>> lo guardai sorridendo, accogliendo il suo aiuto indossai la calzatura.
spensi il mozzicone e ci recammo nuovamente all'interno del ristorante quando il mio telefono ricevette una notifica.

presi il telefono senza pensarci troppo, magari per distogliere ľattenzione dal fatto che passeggiavo con leclerc..

involontariamente rallentai il passo, riposi immediatamente via il telefono

<<tutto bene??>>

<<sisi, benissimo>>

<<dunque cerchi lavoro...>>

<<già>>

<<credo che potresti davvero proporti per qualche ruolo all'interno della formula 1>>

<<lo spero, ma la vedo difficile >>

arrivammo al tavolo e presimo posto entrambi, Lando mi lasciò un veloce e leggero bacio sulla tempia, ed io estrassi nuovamente in telefono, che ve lo dico a fare, era ale.

ale: attenta a ciò che fai

Presi coraggio e bloccai il numero.

<<Ania domani hai da fare?>>

kika si interessò ai miei programmi per la giornata di domani.

<<no a dire il vero no>>

<<A dire il vero pensavo che magari io pierre, tu lando, Charles e Charlotte potremmo andare a fare una piccola escursione...>>

<< mi farebbe piacere ma credo che la decisione spetti più a lando>>

<<Ci saremo>> Lando mi accontentò rispondendo a kika.

La serata rermino è accompagnata da Daniel e max raggiunsi la mia camera.

Poche ore dopo mi sarei dovuta svegliare e preparare per ľescursione. così preparai i vestiti più adatti che avevo ovvero un pantaloncini lungo di stoffa la mia felpona della Patagonia e un seprlice paio di scarpe da trekking.

Quella breve chiacchierata "intima" con charles era stata davvero piacevole, mi aveva alleggerito ľandazzo della serata.

Mi misi bene sotto le coperte e aspettai di sprofondare nel sonno profondo.

Questione di eventi. -Charles Leclerc Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ