Pt 4

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Quella sera non riuscivo proprio ad addormentarmi, mi rigiravo nelle coperte e persino i social quella sera non riuscivano ad intrattenermi così afferai una felpa e uscì.
L' Italia di notte era ancora più bella, non avevo una meta e non conoscevo la città, vagavo semplicemente alla ricerca di un bel posticino dove fumare la mia sigaretta notturna.

Raggiunsi un bel vedere, che si affacciava sulla cittadina e così senza troppi problemi mi accovacciai a terra e accesi la mia sigaretta.

Dietro di me sentì il rumore di foglie essere calpestate, così senza farmi prendere dalľ agitazione cercai di guardare con la coda dell'occhio e vidi una sagoma che scomparse subito dopo.
Magari mi ero semplicemente impressionata.

Ľaria fresca della notte era bella da respirare mi aveva inebriato i polmoni e adesso mi sentivo più leggera.

Mi rialzai da terra e mi incamminai nuovamente verso ľ hotel, prima di rientrare spensi la seconda sigaretta della serata e mi diressi in camera quando vidi che qualcuno si era appena affacciato nel corridoio guardando nella mia direzione, dalla parte opposta del corridoio vedo un ragazzo corrergli incontro, solo quando misi a fuoco mi accorsi che colui che stava correndo era Daniel Ricciardo.

Un sorriso prese spazio sul mio viso, era un comportamento in suo stile, dall'altra parte ad aspettarlo c'era Max Verstappen che rideva.

Quando Ricciardo mi passo affianco mi sorrise e si scusò, non so per cosa di preciso, nel frattempo stavo cercando la chiave all'interno delle tasche della felpa con scarsi risultati, giunsi alla conclusione di averla persa così mi lasciai cadere davanti la porta pentendomi amaramente di non aver preso con me il telefono.

Sarei potuta andare da Lando ma in questo modo lo avrei svegliato e non poteva permettersi di essere distratto in questi giorni.

Guardai nella direzione dei ragazzi che prima stavano sgattaiolano come delle ragazzine ad un pijama party, notando che fossero rientrati in camera insieme e che solo io stavo abitando il corridoio di quel albergo.
Chiusi gli occhi per pochi secondi, che diventarono minuti, che diventarono ore.

Mi risvegliai e percorsi il corridoio fino ad arrivare alla finestra notando piacevolmente che era solo ľalba e che probabilmente nessuno mi aveva vista.

Andai a colazione da sola e chiesi in reception per le chiavi, me ne furono date così un altro paio.
Così finalmente avevo nuovamente accesso alla mia camera.

Occupai immediatamente il mio letto e riposai pochi minuti, prima di prepararmi per la giornata della gara.

Questa giornata era importate vedevo gareggiare Lando per la prima volta dal vivo, così indossai una lunga t-shirt della mclaren con al di sotto una minigonna nera per poi abbinarci delle décolleté nere lucide, indossai anche il cappellino, della squadra "corretta" e lasciai i capelli ricadere sulle spalle.

Appena finì di prepararmi scrissi a Lando che lo avrei aspettato nella hole per andare al paddock, nel frattempo guardai i social e mi resi conto che questa sarebbe stata la mia prima apparizione con Lando a livello pubblico, ciò inizio a suscitarmi parecchia ansia.
All'entrata era pieno di fotografi che iniziaro a scattare numerose foto a Lando  io così proseguì dritto non sapendo come comportarmi osservavo da lontano come se tutto ciò che mi circondava non fosse reale

<<Sei pronta?>>chiese il mio migliore amico

<<tu piuttosto sei pronto? sei tu quello che deve arrivare sul podio oggi>>

<<farò del mio meglio, alle premiazioni vai con i meccanici, segui loro ok?>>

<< claro, a dopo Lan stai attento>>

Gli sorrisi prima di dirigermi verso un posto più tranquillo dove ammirare la situazione generale, ľidea di Lando ieri non era per niente stata una brutta idea, avrei solamente dovuto sfoderare le mie qualità nascoste, ero sempre stata una brava lavoratrice forse con un pizzico di fortuna avrei trovato un qualsiasi posto di lavoro all'interno della formula1.

iniziai a incamminarmi verso i box sentendomi osservata, cercavo di apparire sicura di me, avevo indossato i tacchi anche per quello, la loro scomodità non mi permetteva di rilassarmi neanche un secondo, mi vennero date delle cuffie per seguire a pieno il premio.

Era stata una vera battaglia, questa competizione aveva messo alla prova tutti i piloti, e io mi pentì leggermente di non aver indossato il mio cappellino rosso vista la terza posizione conquistata dal numero sedici, Charles Leclerc

Dal giorno in cui ci eravamo rivolti parola non lo rividi.

Al primo posto ovviamente c'era Verstappen seguito dalla mia piccola papaia.

Lando era arrivato secondo e come mi aveva chiesto lo avrei raggiunto insieme ai meccanici per festeggiare, dopo che il team lo festeggiò lui venne da me, e mi abbracciò e in quel momento iniziarono le foto da parte dei paparazzi.

Ero così fiera di lui, e così gliel'ho dissi

<<sono fiera di te>>

<<e io di te>>

Mi rispose così e mi ci volle un po' per interpretarne il significato.






Stiamo entrando piano piano all'interno che dite?

Questione di eventi. -Charles Leclerc Where stories live. Discover now