Pt 18

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<<credo che tu mia stia nascondendo qualcosa>>

<<come?>>

<<Ania, non voglio forzarti a parlare ma sappi che siamo in pensiero, sopratutto Lando e almeno a lui dovresti spiegare la situazione >>

<< ma io non dico nulla, perché non c'è assolutamente nulla da sapere, io sto bene, e questo è l'importante>>

<<io lo dico per te Anastasia, ora dimmi qual osa di te, ti va??>>

si siede di fianco a me non troppo vicino, guardandomi e confortanti con un dolce sorriso.

<<beh non saprei, cosa vuoi sapere?>>

<<mh hai sorelle, fratelli, famiglia?>>

<<Oh beh sono figlia unica e mh con i miei non ho rapporti da un po' di tempo, ľunica persona che ho a Londra è lando, nessun altro >>

<<mi dispiace, non so cosa significa, io nonostante abbia perso il mio migliore amico e mio papà ho ancora una grande famiglia>>

<<già, a volte mi manca ľaffetto di una madre, la presenza di un padre, e la complicità, i consigli, ľunione che potresti avere con una sorella o un fratello, però ormai sono abituata, e probabilmente non sono una ragazza da fratelli o sorelle, chredo di non essere una ragazza di compagnia>>

<<cosa intendi? tu sei presente per lando, e settimana scorsa facevi gruppo con tutti>>

<< è che io ci sono solo quando gli altri hanno bisogno, loro si rivolgono a me e io ne sono felice, cerco di aiutarli, di essere presente, credo di essere una brava amica, ma quando io sento a sentire il peso di qualcosa non mi rivolgo a nessuno, provo a gestirmi i miei problemi da sola, e anche non volendo allontanò le persone, Lando lo sa, eppure ho sempre paura di deluderlo, per questoo intendo che non sono di compagnia, o io ci sono per te o niente,
se tu non mi vuoi, io non ci sarò,
se io non mi vorrò, nessuno mi vorrà,  è strano e complicato ma ormai è una cosa che mi appartiene,  non devi capirla per forza>>

<<credo di averti seguita, però ciò non fa di te una cattiva amica, anzi ľunica cosa negativa ricade su te stessa>>

lo guardai, ma lui mi stava già osservando.

<<cosa hai pensato la prima volta che mi hai vista?>>
era una domanda spontanea che mi era saltata in mente in modo casuale.

<<perché questa domanda?>>

<<perché non questa domanda>>

<<Beh, pensavo che fossi impegnata con Lando e che avessi bisogno di qualcuno, a dire il vero pensavo che lando...>>

<<cosa? Che lando cosa, vai avanti>>

<<che lando ti picchiasse, ma poi mi sono reso conto che non è così, chi ti fa del male Ania, chi ti ha fatto quello>>

<< Avevi detto che non mi avresti chiesto di parlare eppure lo stai facendo,  tu mi stai dicendo che la prima cosa che hai notato di me è che fossi una ragazzina impaurita e bisognosa d'aiuto??!!
e che magari una delle persone a cui tengo di più,  mi piacchiasse e che non avessi il coraggio si lasciare tutto e scappare??!!>>

mi alzai in piedi presa dalla rabbia e dal nervosismo.

<<non volevo dire questo, io ho notato altre cose, solo che..>>

lui mi segui a ruota si alzo e cercò di avvicinarsi

<< solo che cosa??! eh, ti faccio pena, di la verità mi hai fatto ottenere tu il lavoro alla ferrari? ah?>>

<<no certo che no Ania, il lavoro lo hai ottenuto con le tue qualità>>

<<qualità che tu non vedi Lecler, mi hai chiesto di venire qui per psicoanalizzarmi e perché pensavi che avessi bisogno di te?
io, non ho bisogno di nessuno. >>

il mio telefono iniziò a squillare, mentre il pilota cercava le parole, afferrai il mio iphone per riattaccare, ma la chiamata proveniva dall'argentina.

<<devo rispondere>> dissi ad alta voce, e il monegasco capì di dover restare in silenzio.

<<Hola, quién eres?
soy su nieta >>

probabilmente Charles vide la mia faccia preoccupata

<<che succede?>>

<<Y cómo está ahora? está bien?
Claro, llego en el primer vuelo>>

riattaccai la chiamata.

<<devo andare via subito, perfavore, riportami a terra>>








Questione di eventi. -Charles Leclerc Where stories live. Discover now