Capitolo 3.

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Non appena varcai la porta le ragazze cominciarono a fare mille domande ma l'idea di lasciarle per un po' sulle spine mi piaceva parecchio, così andai in camera mia dicendo che ne avremmo parlato dopo cena. Feci una lunga doccia durante la quale ripensai a quel breve lasso di tempo trascorso con Ashton e alla meravigliosa opportunità che avevo avuto. Subito dopo cena Nicole e Karen mi trascinarono fino alla mia camera, si sedettero sul letto ed aspettarono che io cominciassi a raccontare e come immaginavo, fatto il nome di Ashton, non mi lasciarono neanche finire di parlare che cominciarono ad urlare... Ridemmo e scherzammo fino alle 2 e alla fine erano così stanche che si addormentarono in camera mia, ma io non ci riuscii. Ripensai ad ogni singola parola che mi rivolse, ad ogni singolo sguardo, ad ogni sorriso; ripensai alla foto, alle sue labbra sul mio viso. Lo feci di continuo, per tutta la notte per paura di poterlo dimenticare; non potevo farlo, non potevo neanche pensare di dimenticare un minimo particolare di quel giorno e non l'avrei fatto. 

"NAIKE, OH MIO DIO! C'È ASHTON GIÙ NEL PARCHEGGIO" mi urlò Karen all'orecchio e io mi alzai all'istante con il cuore che batteva a mille, mi affacciai alla finestra e non vedendo nessuno mi voltai e vidi le ragazze ridere come matte

"Siete delle stronze" dissi e mi buttai sul letto

"Dai suu! È tardissimo abbiamo lezione tra mezz'ora, siamo in ritardo" disse Nicole uscendo

"Owh ok" dissi tirandomi su. Mi vestii immediatamente, presi un panino alla nutella dalla sala in cui facevamo abitualmente colazione e corsi giu all'entrata dove la prof ci aspettava per andare a lezione.

"Ok ragazzi sono le 12. La lezione è terminata, potete andare" Dio solo sa quanto aspettai quella frase! Stavo morendo di fame così corsi giù con le ragazze pronta a divorare 3 McChicken quando la prof ci comunicò che avremmo mangiato in spiaggia quindi sarebbe stato consigliabile indossare un costume da bagno.

"Perché? Perche proprio oggi?" Imprecai tra me e me.

Arrivammo in spiaggia in 30 minuti e tutta la sofferenza provocatami dalla fame svanì in un attimo. Avrei pagato per fare surf, anche solo per 5 minuti; provai a chiedere alla professoressa ma niente, era irremovibile! Fu una vera e propria tortura stare lì a guardare ragazzi che si divertivano surfando, ma mi accontentai di un po' di beach volley e di qualche bagno in riva al mare... devo dire che nonostante tutto ci divertimmo davvero tanto. Fu davvero dura arrivare al college, infatti per quella sera, vista la stanchezza, la prof ci permise mi mangiare delle pizze nella sala comune a patto che saremmo stati ognuno nel proprio alloggio entro mezzanotte. Ovviamente non potemmo non accettare ma era fuori discussione! Era venerdì, cazzo e infatti da bravi ed obbedienti ragazzi restammo in piedi fino alle 3. L'indomani mattina nonostante fossero le 9 alzarsi fu un vero dramma, ci vollero ben 2 caffè e la notizia che la sera saremmo andati in un pub per svegliarmi definitivamente. Fortunatamente la giornata passò velocemente tra musei e negozi. Alle 19.30 ritornammo agli alloggi, feci una bella doccia, stirai i capelli, mi truccai un po', indossai un vestitino nero semplice, qualche accessorio, le mie Dr. Martens e non appena le ragazze bussarono alla mia porta più belle che mai, scendemmo in tempo per andare. Arrivammo presto al locale, entrammo, ci accomodammo ai tavoli a noi riservati e non ebbi neppure il tempo di aprire il menù che Nicole mi prese per un braccio facendomi notare quello che per me era ormai un trauma: quella sera era prevista una fantastica serata karaoke. Sapevo che era tutto organizzato. Era ovvio! Tutte le volte la stessa storia: uscivamo, andavamo in un locale e guarda caso mi ritrovavo a cantare in mezzo alla sala. Era un complotto! Io ho sempre amato cantare ma farlo difronte a gente che non aspetta che un tuo errore per deriderti mi metteva davvero molto sotto pressione e per questo odiavo i karaoke, ma era inutile anche solo provare ad oppore resistenza perché sarei finita a cantare lì davanti a tutti comunque, con le buone o con le cattive. Cominciai dunque a prepararmi mentalmente mentre cenavamo e non passò molto che quelle due iniziassero a tossire e schiarire la gola per farmi capire che dovevo andare. Chiesi al dj di mettere la base di All of me di John Legend, mi posizionai di fronte allo schermo, chiusi gli occhi, presi un bel respiro e gli feci segno di partire. I primi secondi furono un inferno, avrei fatto di tutto pur di poter scappare, ma passato il primo ritornello immaginai di essere in camera mia da sola e mi lasciai andare, diedi il meglio di me fino all'ultima nota. Finita la canzone stavo per dirigermi verso il dj per restiuirgli il microfono quando lo vidi appoggiato allo stipite della porta mentre mi guardava sorridendo. Cominciai a tremare, la vista mi si annebbiò ma decisi di non rifare lo stesso errore, stavolta non avrei pianto. Lasciato il microfono al ragazzo continuai a camminare verso Ashton che mi salutò agitando una mano, io risposi con un sorriso.

'Cause Now I'm Fine At All.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora