Capitolo 35.

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La sorpresa sul volto di Günter è un vero e proprio shock.

«Come, scusa?»

Cerco di essere più dritta e autorevole, prima di ripetere.

«Mi hai sentita. Accompagnami.»

Günter reagisce esattamente come uno che fino a qualche giorno prima mi aveva puntato la pistola alla testa: non capisce.

«Ti sei bevuta il cervello, Karpov?»

Faccio un verso scocciato, ma non intendo demordere. Non voglio finire di nuovo tra le grinfie di Toly.

«Muoviti.»

Mi avvio verso lo studio di mio padre e il mio cuore si solleva dal baratro quando sento i passi di Günter Schwartz seguirmi.
Toly ci aspetta finché non gli passiamo davanti e lancia un'occhiataccia al soldato dietro di me.
Una cosa positiva che ho previsto di Günter, è che è troppo spavaldo e pieno di sé per ammettere di star eseguendo un mio ordine, quindi quando Anatoliy gli chiede cosa sta facendo con me, il soldato tedesco gli sorride e gli rivolge il medio.

«Ordini da qualcuno più in alto di te, mein liebling

Al piano di sotto, mio padre è impegnato in una riunione con i Ministri di stato e non può ricevermi. Non so cosa inventarmi pur di non tornare in camera e restare da sola. Gli altri, Alek, Sascha e.. Diana, sono usciti presto per un'esercitazione e so che Toly mi sta girando attorno come uno squalo. Mi stringo nelle braccia mentre rallento il passo, cercando una buona scusa per trascinarmi Günter appresso ancora per un po'. Ma lui se ne accorge.

«Cosa stiamo facendo, esattamente?»

Mi premo una mano sulla faccia.

«Sta zitto un momento.»

Lo sento fare un verso insofferente.

«Niente da fare, vero? Devi essere davvero disperata se occuparti di quel poveraccio è l'unico tuo scopo durante il giorno.»

Alzo gli occhi al cielo; non ho voglia di sentire battute su Bucky, soprattutto perché lui non è qui. Se fosse qui, non avrei bisogno di Günter alle calcagna.

«E tu? Obbedisci ai miei ordini perché nessuno si degna di impartirtene altri? Ma che vita piena e appagante.»

Mi rivolge una smorfia e finalmente si zittisce.

«Andiamo. Devo prendere delle cose in camera e poi torneremo da mio padre.»

Una volta nella mia stanza, Günter mi chiede di usare il bagno con la sua abituale delicatezza.

«Dovrei pisciare, posso almeno fare questo?»

Gli indico la porta senza nemmeno girarmi mentre apro il baule e cerco di recuperare dei libri che in realtà non mi servono. Sto solo perdendo tempo, è inutile fingere anche con me stessa.

Sto pensando di abbandonare Günter esattamente alle porte dell'ascensore e andarmene di sotto, nella cuccetta che occupa Bucky quando è a lavoro alla base e dove ho passato..
Molte notti.
Potrebbe funzionare come nascondiglio.

Tra libri e libretti, trovo un piccolo diario dove ho scritto i suoi ricordi. Passo un dito sulla copertina di pelle e lo sfoglio velocemente. È stato il primo che abbiamo finito, tra scritte e disegni che provano a riprodurre le immagini affiorate nella sua mente.
Non so dove porterà questo mio tentativo di aiutarlo con la memoria; se qualcuno dovesse accorgersene, finiremmo entrambi nei guai.
Nascondo il quadernino sul fondo del baule e il grosso coperchio mi cade per sbaglio sulle mani, facendomi gemere. Sfilo le dita doloranti e me le stringo al petto.

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⏰ Last updated: Oct 09, 2023 ⏰

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