CAPITOLO 24

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"Mi piacciono gli abbracci, la ricomposizione, la fine della mancanza di qualcuno"
Jonathan Safran Foer, "Molto forte, incredibilmente vicino".

Quando finalmente arriviamo sotto casa mia e in lontananza vedo Andres poggiato alla sua macchina, mentre scruta la strada davanti a se, con una tuta grigia e una felpa dello stesso colore con il cappuccio tirato su, mi sembra che il mio cuore sti...

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Quando finalmente arriviamo sotto casa mia e in lontananza vedo Andres poggiato alla sua macchina, mentre scruta la strada davanti a se, con una tuta grigia e una felpa dello stesso colore con il cappuccio tirato su, mi sembra che il mio cuore stia per esplodere.

Non so chi o cosa abbia deciso che quel giorno ci saremmo dovuti incontrare al Tyler, ma non gliene sarò mai abbastanza grata.
Amo questo ragazzo, con ogni parte di me stessa.

Scendo dal motorino e ringrazio Andrea che mi saluta e se ne va, lasciandoci soli.
Così mi giro e mi dirigo verso Andres, prima lentamente, poi quando noto che sul suo viso si sta allargando un sorriso e le sue braccia si stanno allargando per accogliermi in un abbraccio, inizio a correre verso di lui, e fra le sue braccia mi ci fiondo, letteralmente.

Lui mi afferra cingendomi per le gambe e mi stringe a se, io mi aggrappo nemmeno fossi un koala.
Quanto mi è mancato, cazzo!
Non so spiegarvi le sensazioni che sto provando in questo momento, sarebbe inutile, perchè qulsiasi parola sarebbe riduttiva.

Inspiro il suo profumo, il profumo della sua pelle, che mi inebria la mente e il cuore, e quando mi stacco da lui per guardarlo negli occhi, noto che i suoi sono gonfi di lacrime, come i miei.
Senza dirci una parola, le nostre labbra si uniscono in un bacio rabbioso, famelico. Non mi interessa se tutto il vicinato ci sta osservando, non mi interessa se i miei sono affacciati al balcone e stanno facendo altrettanto. Non mi interessa di niente e nessuno, in questo momento siamo solo io e lui.

<<Io ti devo chiedere scusa Andres, scusami se ho dubitato di te, scusami se non ti ho lasciato nemmeno il tempo di...>>.

<<Shh, no te preocupe mi nina. Io ti amo, solo questo importa>>.

E mentre lo dice, ci baciamo di nuovo, con le nostre lacrime che si mischiano sulle nostre labbra.

<<Dimmi che non andrai a Londra, ti prego>> gli sussurro sulle labbra.

<<Non l'ho mai presa nemmeno in considerazione questa opzione. Ero solo curioso di sapere cosa mi avrebbero offerto>>.

<<E cosa ti hanno offerto?>>gli chiedo, mentre torno con i piedi per terra ma rimanendo stretta a lui.

<<Molti più soldi di quelli che prendo qui, ma nessuna ragazza mora di nome Alice...Non potevo accettare>>.

Sorrido e lo abbraccio ancora più forte.

<<Credevo di averti persa per sempre>> continua Andres.

<<Questo non succederà mai>>.

Rimaniamo li in piedi, ad abbracciarci e baciarci per un tempo indefinito, finchè non sento la voce di mia madre provenire dal balcone:<<Ragazzi, scusatemi non vorrei rovinare questo momento, ma si gela qui fuori. Avanti, salite e mangiamo qualcosa, ho preparato la polenta>>.

amoRWhere stories live. Discover now