CAPITOLO 16

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"La paura di innamorarsi non è forse già un po' d'amore?"
Cesare Pavese, "Vita attraverso le lettere"

Vi ricordate della partita infrasettimanale di cui vi parlavo? Bene, è stata vinta, e Andres ha segnato anche questa volta

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Vi ricordate della partita infrasettimanale di cui vi parlavo?
Bene, è stata vinta, e Andres ha segnato anche questa volta.
Tutte le previsioni che i media, i giornalisti e anche i tifosi avevano fatto, sembra che si stiano avverando: Andres sta dando veramente una smossa a questa squadra, per troppi anni rimasta nel limbo, per troppi anni senza trofei, per troppi anni con i tifosi che piano piano si stavano disinnamorando della loro squadra del cuore.

Grazie ad Andres, al suo modo di giocare, al suo talento e alla passione che sta dimostrando di avere per questa maglia, lo stadio si sta riempendo nuovamente, facendo sold out sia in casa che in trasferta a tutte le partite.
È riuscito a motivare tutta la squadra e sono tutti legati fra loro, come una famiglia, e questo li aiuta sempre nelle partite.

É anche per questo che mi piace così tanto Andres, per tutto quello che è dentro e fuori dal campo.

Siamo ormai quasi a metà novembre, il freddo comincia ad essere più tagliente. In giro si vedono già le luci di Natale e molte persone hanno cominciato la loro corsa per i regali. Abbiamo tirato fuori cappotti e cappelli, e Roma, in questo periodo, ha un fascino tutto suo, come sempre del resto.

Ma durante questo periodo, con il Natale alle porte, tutto ciò che la rende già la città più bella del mondo, adesso la rende ancora più affascinante.
Si dice che chi è nato e cresciuto a Roma, dopo un pò, stanco del caos e della vita che si conduce qui, decida di trasferirsi al Nord, o addirittura all'estero.

Bè, io sono una delle poche eccezioni a confermar la regola.
Amo Roma, amo il caos, amo la gente, amo la vita che si conduce qui. Ed in questo periodo, forse, ancora di più.
Non amo più il Natale come prima ormai da anni, ma amo sempre i profumi, i colori e l'atmosfera che ci regala ogni anno. Oggi in particolar modo, perchè mi trovo al centro, a Via del Corso, con i miei migliori amici.

Stiamo facendo una passeggiata, ammirando tutti i negozi addobbati, gli alberi giganteschi sparsi qua e la. Arriviam a Via del Babuino, dove ci sono tutti i negozi di grandi firme, come Fendi, Burberry, Prada, Rolex, e continuiamo a guardare le vetrine con la bava alla bocca, immaginando solamente alla lontana, quanto potrebbe costare quella borsa, o quella cinta, o quel vestito.

In ogni via pararrela, troviamo quelli che qui chiamiamo "IL CALLAROSTARO", e sono appunto questi signori che cuociono e servono caldarroste su strada. Per prendere un cartoccio con all'interno dieci o dodici castagne, fai prima a vendere un rene, considerando che le vendono a un euro l'una, ma oggi abbiamo fatto un'eccezione, inebriati da profumo che proveniva da questi fornelli, cosi io e i miei amici abbiamo deciso di prendere due cartocci da dividerci fra di noi.

<<Costeranno anche un occhio della testa, ma cavolo se sono buone>> esclama Andrea.

<<Buonissime, ma dopo dovrò correre al Sant'Eugenio, perchè credo di essermi ustionata la lingua>> risponde Gloria con la bocca piena.

amoRWhere stories live. Discover now