CAPITOLO 12

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"Lo sai come si fa a riconoscere qualcuno che ti ama? Ti ama veramente dico?""Non ci ho mai pensato

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"Lo sai come si fa a riconoscere qualcuno che ti ama? Ti ama veramente dico?"
"Non ci ho mai pensato."
"Io si."
"E ha trovato una risposta?"
"Credo che sia una cosa che ha a che vedere con l'aspettare. Se è in grado di aspettarti, ti ama."
Alessandro Baricco, "Questa storia".

Ieri il lavoro è stato un disastro: ho avuto nemmeno ventiquattro ore per decidere che piega dovrà prendere la mia vita, e credetemi, sono poche per fare una scelta del genere, e cinque di queste le ho passate al lavoro.

Non ho dato il resto a una cliente, non riuscivo a svolgere nemmeno i compiti più semplici, tipo sistemare le vetrine o i camerini. Per fortuna che ho delle colleghe d'oro alle quali ho raccontato tutto - anche se non ce n'era bisogno visto che la foto è arrivata anche a loro - e mi hanno aiutata e supportata.

Quando sono tornata a casa non è che sia andata molto meglio: mia madre non era arrabbiata ma era molto silenziosa, mio padre sembrava ancora furibondo, ma mia madre deve averci parlato perchè dopo cena viene nella mia camera e mi dice:<<Ali, non sono arrabbiato con te, sono solo preoccupato...Non sono molto d'accordo con tutta questa situazione, ma è la tua vita, e non posso costringerti a fare nulla che tu non voglia. Ho bisogno solo di sapere che, se deciderai che è veramente quello che vuoi, starai attenta>> e mi cinge le spalle con un braccio mentre io cerco di tranquillizzarlo.

Oggi è il mio giorno di riposo settimanale, oltre alla domenica fissa, e probabilmente sarà una delle giornate più stressanti della mia vita, soprattutto perchè non ho ancora preso una decisione.
È il sogno di ogni ragazza stare con un ragazzo come Andres, e non solo perché fa il calciatore; io credo sia il sogno di ogni ragazza trovare una persona come lui. Dolce, premurosa, gentile, attenta ai dettagli, educata. Quindi perché smentire tutto? Perché non confermare che tra me e lui ci sia veramente qualcosa? Bè, è semplice, perlomeno per me: perché sono nata in una famiglia semplice, perché sono una ragazza semplice, che fa un lavoro semplice. Perché non sono pronta a stravolgere la mia vita. A comparire sui giornali. A non avere più privacy ed essere seguita dai paparazzi anche mentre sono al supermercato.
Vi sembrerà strano, ma la maggior parte delle mie coetanee oggi, aspira proprio a questo: conoscere un ragazzo ricco, possibilmente anche famoso, magari sposarlo e farci dei figli, smettere di lavorare e campare con i soldi del maritino facendo l'influencer e andando sempre in palestra o dal chirurgo. Ma questo non è quello che voglio io, e so che potrei sembrare una persona così se accettassi di confermare tutto.
Io ho dei sogni, ho degli obiettivi da raggiungere, e mi piacerebbe raggiungerli da sola, e non perché sto con Andres Quiroga.

Non sento Andres da ieri, so che questa mattina aveva gli allenamenti.
Io mi sono alzata presto, ho fatto una doccia, ho messo un pantalone di una tuta grigio, una T-shirt bianca e una felpa sopra, e ora sono sul letto, in attesa del mio destino.
Ed eccolo lì, puntuale, che bussa alla mia porta, o meglio suona al mio citofono. Da una parte ringrazio che non ci sia nessuno a casa oggi, così da non vedere le loro facce in questo momento: mio papà è al lavoro, Nicolò so che è in giro a portare curriculum e mia madre è da mia nonna, ma allo stesso tempo vorrei almeno uno di loro qui con me, a tenermi la mano e dirmi che andrá tutto bene.

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