CAPITOLO 14

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"Penso che profumi di un odore che mi piacerà per sempre."
M.Mazzantini, "Venuto al mondo".

Sono davanti a lui, in piedi, con solo le mutandine addosso

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Sono davanti a lui, in piedi, con solo le mutandine addosso.
Lui è seduto sul divano di fronte a me, nella stessa "mise".
Sento la musica provenire dal piano di sotto, e dalle mie spalle il rumore del caminetto elettrico. Nonostante questo, riesco a percepire i nostri respiri.

Generalmente non sono una persona con molta iniziativa, ma adesso prendo tutta quella che ho, mi accivino ad Andres e mi metto a cavalcioni su di lui, avvicinandomi poi per baciarlo. Le sue mani mi toccano, mi conoscono, mi esplorano. Prima si poggiano sui miei glutei, poi risalgono lentamente sulle mie cosce, ed infine sui miei seni nudi, e rimangono ferme lì per qualche minuto, mentre continuiamo a baciarci.

Poi le sue labbra si staccano dalle mie, e si spostano sui miei capezzoli turgidi. La sua lingua li accarezza, i suoi denti li stuzzicano, le sue labbra li baciano. Getto la testa all'indietro e sento di nuovo un gemito, ma questa volta proviene dalla mia bocca.
Le mie parti intime si muovono sopra quelle di Andres, e rimane solo un sottile pezzo di stoffa a dividerle, fino a che, da quella posizione, Andres mi abbraccia e mi capovolge sul divano, facendomi finire sotto di lui. I suoi baci questa volta, dai seni scendono fino alla pancia, poi si fermano sopra le mutandine, che mi vengono sfilate subito dopo.

Ora sono veramente nuda, in tutti i sensi. Sono nuda fisicamente e mentalmente, e sono pronta ad accoglierlo. Ma lui continua a torturami, con la sua bocca e la sua lingua che scendono sulle mie parti più nascoste, accompagnate dalle sue dita. Lancio un grido di piacere mentre la mia testa si riversa di nuovo all'indietro e le mie mani stringono i suoi capelli.

<<Andres, ti prego...>> lo imploro.

Lui continua a fare quello che sta facendo divinamente, ma nel frattempo alza lo sguardo verso di me, poi si ferma, si alza, e si sfila le mutande. Io lo guardo: se non fosse diventato un calciatore, sicuramente avrebbe trovato subito lavoro in un altro ambito, penso, mentre osservo il suo membro palesemente al di sopra della norma.

Lo avvicina alla mia apertura, e lo fa scivolare su e giù, poi mi guarda e mi chiede:<<Sei sicura Ali?>>.

<<Si, ti prego!>> esclamo.

Ho voglia di lui, ho bisogno di sentirlo dentro di me. E finalmente succede; con una spinta affonda in me, una spinta lenta ma decisa.
Il suo ritmo è lento, ma aumenta di intensità sempre di più, mentre si china su di me per baciarmi. Sono inebriata da lui e dal suo profumo, i nostri respiri sono affannati e sento il battito del suo cuore sul mio petto.

Decido di alzarmi, e tornare di nuovo sopra di lui, a cavalcioni, mentre continuo con lo stesso ritmo che avevamo trovato poco fa. Lui mi stringe di nuovo i seni e non riesce a togliere la bocca dalla mia.

<<Ali, credo che sto per...>> ma io continuo, non mi fermo, finché non lo sento tremare e raggiungere l'orgasmo dentro di me.

La sua fronte è imperlata di sudore. <<Scusami Ali, io non...>>

amoRWhere stories live. Discover now