1. Frinire (Geto)

712 26 0
                                    


Striscio i geta* rumorosamente sul parquet del corridoio, il rumore riecheggia nei locali vuoti. Quale scuola può permettersi una pavimentazione del genere? Uno spreco di soldi inutile, come il mio tempo qui. Apro la porta lentamente sperando che il prof non sia ancora arrivato. Detesto l'idea di farmi queste due settimane di corso mentre gli altri sono al mare anche se, sinceramente, non è che saltassi di gioia all'idea di condividere il mio tempo libero con quei relitti dei miei compagni. Faccio scorrere lo sguardo per tutta l'aula vuota finché non mi accorgo di una presenza seduta sul banco accanto alla finestra. È totalmente assorto nei suoi pensieri, forse non mi ha sentito arrivare. I capelli bianchi riflettono i raggi solari come la pallida luna. Un vento caldo dal profumo desertico mi solletica la pelle del viso, tra qualche minuto quest'aula sarà un forno. Ho avuto una pessima idea a mettermi i pantaloni lunghi, facevo meglio a venire in short come lui.

Sposto rumorosamente la sedia e mi accascio sopra, tanto è evidente che con quei gli occhi che vedono tutto lui mi abbia notato. Sarei un illuso a credere il contrario. È così immobile da non sembrare reale, strano solitamente è vivace e non smette di parlare neppure per un secondo. È un generatore di rumore incontenibile, l'esatto mio opposto.

Non mi posso lamentare ora, almeno ho un po' di pace con lui zitto.

Lo sbircio con la coda dell'occhio, è ancora nella stessa posizione. È la prima volta che lo vedo senza la divisa scolastica, gli short lasciano scoperte le bianchissime gambe, ha la pelle diafana come una medusa e posso intravedere le vene delle caviglie.

Un momento ma cosa ci fa lui ai corsi di recupero? Se non sbaglio è il primo della classe in tutte le materie.

«Lo senti anche tu?»

Salto sulla sedia nell'udire la voce, non mi aspettavo che mi rivolgesse la parola. Di solito ci impegniamo ad ignorarci a vicenda.

«Cosa dovrei sentire?»

Dondolo un po' appoggiandomi allo schienale della sedia.

«Niente»

Ma che c*zzo di risposta è questa? Facevo meglio a continuare ad ignorarlo che rispondergli.

Mi volto di scatto e appoggio i gomiti sul banco. Entra in classe il professor Yaga esclamando un "seduti!" poco convincente.

In quel preciso istante il frinire delle cicale irrompe nell'aula e comprendo cosa volesse chiedermi Gojo:

"lo senti questo silenzio innaturale?"

--

* sono dei sandali tradizionali giapponesi a metà tra gli zoccoli e le infradito

L'ombra (SatoSugu - Jujutsu kaisen)Where stories live. Discover now