Multiversal Disaster Arc.

Il Recupero del Titolo

--LA NOTTE PRIMA DEL RISCATTO--

La notte era sorta alta nei cieli, con la luna piena che sembrava come un occhio che tutto osservava e tutto giudicava. La città era ferma, immobile, tutto per via dei suoi cittadini che erano dentro le mura delle loro case e attendevano, con il sonno, il ritorno della luce e l'inizio di una nuova giornata. Le strade erano vuote, non c'era nessuno che camminasse o guidasse in quelle vuote e ormai semi-abbandonate strade, vicoli e marciapiedi. C'era un silenzio pesante che era così perfetto, così allettante per il lungo sonno che tutto e tutti hanno preso. Comprese quelle persone lì che, non-curanti del pericolo, erano sotto le coperte e immaginavano mondi straordinari e fantastici nel loro mondo dei sogni. Spring dormiva beatamente sul suo letto, Cassey lo faceva sotto le coperte, Wentiliana anche con Volpitium e Nagy ai piedi del letto. Era tutto così silenzioso e perfetto per un solo e lungo sonno che non si sarebbe mai potuto spezzare per via di qualche rumore o evento imprevisto. Tuttavia...la seconda possibilità accadde e successe a uno di loro, al più oscuro e misterioso di tutti. Anche lui dormiva beatamente sotto le coperte, anche lui dormiva profondamente e anche lui immaginava mondi e cose ma mentre lo faceva, all'improvviso, veloci immagini e cose bizzarre spuntarono nella sua testa con tanto di rumori ignoti e spaccatimpani. Inutile dire che Kirito, il Deviant Knight, spalancò gli occhi, corse nel corridoio e raggiunse subito il bagno dove scaricò tutta la tensione nel water, liberandosene all'istante. 

Non ha avuto tempo di accendere la luce, e quindi si trovava nel buio più totale, con solo il suo respiro affannato a fargli compagnia. Il suo cuore batteva all'impazzata e la sua mente era in subbuglio, iniziando a chiedersi cosa avesse visto e cosa non. Tuttavia, il respiro affannoso non era l'unica cosa che gli faceva compagnia e anzi, c'era qualcun altro che avrebbe potuto dare delle spiegazioni, e così avvenne. Stava per accadere qualcosa di grosso, a quanto pare...e il bello è che non era nemmeno una novità ma anzi, qualcosa di inevitabile.

Kirito: *respira affannosamente* c-che diavolo...c-che diavolo ho appena visto? Me lo sarò sognato? Forse era solamente qualche incubo? E' impossibile. Solo nella mia forma umana si manifestavano, ma adesso non più. Non era un sogno, non era un incubo...allora è-

Deviant Devil: un avvertimento.

Kirito: eh? *alza lo sguardo, vedendo il Diavolo Deviante specchiato dall'altra parte dello specchio* e cosa mi dovrebbe significare? *si mette davanti allo specchio* di quale avvertimento stiamo parlando? 

Deviant Devil: beh, sai com'è. Le cose che si rivelano utili arrivano quando meno te lo aspetti e, guarda un po' che caso, sei alla ricerca di qualcosa ed ecco che arriva qualcos'altro a darci una mano. Non sei contento? 

Kirito: affatto. Quella merda mi ha rovinato il sonno.

Deviant Devil: non dovrebbe. I Devianti non soffrono il sonno come lo soffrono le altre civiltà...ah giusto, per metà sei umano.

Kirito: mi spieghi o no cos'è che la mia mente mi ha mostrato? Hai parlato di un avvertimento, no? Chi è che mi ha mandato questo avvertimento? 

Deviant Devil: ...il tuo stesso subconscio.

Kirito: oh, perfetto. Adesso iniziamo a parlare di cose strane del tuo io, cazzate del genere? 

Deviant Devil: affatto, Deviant Knight. Questo perché se si è manifestato questo tipo di avvertimento, allora la faccenda è grave. Anzi...si dovrebbe creare una nuova parola per quanto è grave la situazione, almeno per i Devianti.

Kirito: parli come se ci hai capito qualcosa da quei flash veloci e rumori trapananti. Su, che aspetti ad illuminarmi? 

Deviant Devil: si deve sempre tutto partire da una piccola premessa, Deviant Knight. Vedete, nessuno vi ha mai parlato di questa cosa perché con voi che indossate quelle vesti, con voi che indossate quella maschera, con voi che brandite quella spada, nessuno avrebbe potuto immaginare che una figura come voi potesse essere in pericolo...ma a quanto pare, si sono sbagliati.