🍯30 - GRAZIE PER LA LASAGNA

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Le persone continuano a lasciarsi sfuggire l'ovvio,
le persone continuano a non vedere ciò che è semplice,
poiché pensano che la verità debba essere molto complessa.
[Osho]


Giorno della partenza
POV Margot

È il mio ultimo giorno nella Grande Mela.

Joshua ha mantenuto la promessa di accompagnarmi in aeroporto, e ora siamo seduti sulle comode poltrone, in attesa dell'apertura del gate.

Nell'aria si avverte il frastuono delle voci dei passeggeri, il rumore dei carrelli che trasportano i bagagli e l'annuncio delle partenze. Le persone attorno a noi sono immerse nei propri pensieri, ciascuno con il personale destino da seguire.

Ieri ho trascorso le prime ore del pomeriggio con Travor all'interno della caffetteria che si trova non molto lontano all'ospedale, sorseggiando bevande calde e scambiandoci memorie del passato. Il chitarrista ha intervallato racconti a lusinghe indirizzate alla Margot di un tempo, ma non ha risparmiato complimenti alla donna che sono diventata. Successivamente siamo andati a fare visita a Bob. I ricordi del passato hanno coinvolto anche il Guardian Angel, poi la conversazione si è mossa verso argomenti più seri e abbiamo affrontato la questione tumore. Infine, al momento di dire addio a Bob e a Travor, non sono riuscita a dire nulla. Li ho abbracciati calorosamente entrambi, promettendo di rimanere in contatto e di continuare a sostenerci anche a distanza.

«Ne vuoi una?» Domanda Joshua, palesando una chewingum alla menta sotto il mio naso, strappandomi dal torpore dei pensieri.

«Sì, grazie» accetto, e porto la striscia rettangolare in bocca. Mastico con forza, imitando i movimenti dell'uomo della sessantanove.

Giacomo e Sebastiano occupano le sedute di fronte a noi. Il primo è inabissato nel suo laptop – talmente assorto che se comparisse un drago non se ne accorgerebbe – mentre Sebastiano alterna lo sguardo tra lo schermo delle partenze e me, chiaramente incuriosito dalla presenza di Joshua.

Il fatto che il gigolò sia qui li tocca a malapena. Certo, avrei fatto meglio ad avvisarli prima di ritrovarselo nella hall dell'hotel. Un dettaglio che ho volutamente trascurato.

«Linda e Fabio saranno contenti del tuo ritorno» insinua Josh, scacciando una mosca dal ginocchio.

Sospiro. «Ho comunicato pochissimo con loro in questi giorni. Saranno desiderosi di sapere ogni dettaglio sulla mia settimana qui.»

«E tu dirai ogni cosa, ovviamente» stuzzica con un tono ironico.

«Ovviamente» ripeto. Poi, mi avvicino al suo orecchio e sussurro: «Mi soffermerò sulla partecipazione alla mia prima orgia, sul sesso orale scambiato con due ragazze, e sull'avventura notturna avuta con un gigolò italo-canadese.»

Josh ride, e mi chiedo se abbia sempre avuto una risata così bella.

D'un tratto muove la testa verso di me, e i nostri nasi per poco non si toccano. D'istinto abbasso lo sguardo sulle sue labbra, e lui fa lo stesso sulle mie. Quando i nostri occhi si incontrano di nuovo, le punte delle mie orecchie si scaldano. Il tempo si dilata per poi tornare a scorrere normalmente.

Joshua inclina le labbra in un ghigno, scuotendo la testa.

«Che c'è?» Chiedo, sottovoce.

«Nulla.»

«La tua faccia mostra ben altro... Dai, dimmi» Insisto, sottovoce.

Lo vedo grattarsi il sopracciglio, esitante, prima di avvicinare la bocca al mio orecchio. «Mi sta solo salendo una voglia mostruosa di portarti via dai tuoi colleghi per fotterti in bagno» è un sussurro languido che pizzica di menta e ustiona più del Sole ad agosto.

IDROMELE A MEZZANOTTEWhere stories live. Discover now