🍯24 - COMBINAZIONE DI LUCE E OMBRA

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Eppure nessuno, quanto lui,
mi tormenta il cuore
[William Shakespeare]

POV Margot

Il giorno seguente, mi ritrovo cinta dai corpi di Giacomo e Sebastiano.

Il tema trattato a cena rispecchia l'incontro avuto al mattino con l'arredatrice che si curerà dell'allestimento interno. Le loro voci si mescolano ai rumori del ristorante e all'odore delle pietanze. Benché il locale sia quasi vuoto, il cicaleccio dei commensali riempie tutto lo spazio.

Nel frastuono, le parole oscillano fino a farsi leggere, poiché il mio pensiero vola verso ciò che mi attende dopo questa boriosa cena: il vento sulla pelle, le strade che si srotolano come un nastro infinito.

Mai avrei creduto che rivedere Snake potesse suscitare una reazione devastante, tale da rimestare mille emozioni nel mio stomaco. Quando sono uscita dal taxi, la sua bellezza – che il tempo e la distanza avevano tentato di sbiadire nella mia memoria – è emersa più intensa che mai. I suoi occhi, narratori di esperienze e segreti, hanno magnetizzato il mio sguardo. Quello scenario si è fatto strada tra i miei pensieri fino a raggiungere il cervello. E ci ha fatto magione.

Volevo rivederlo.

Una parte di me non lo ha scordato.

Malva desiderava che andassi da lui.

Giacomo e Sebastiano proseguono la loro conversazione, e io sorrido, fantasticando su ciò che mi attende quando sarò sola con Neviani.

***

Joshua fa capolino ai piedi dell'hotel dove soggiorno, rallentando progressivamente fino a fermarsi.

Il battito accelera nel momento in cui mi avvicino a lui. L'uomo muove il polso e sgasa, spaventandomi. Lo rimprovero per il dispetto, ma ha ancora il casco indossato.

Forse non ha nemmeno sentito le mie parole.

Quando sono a pochi passi di distanza dal mezzo, spegne la moto. Un movimento fluido e alza la visiera.

Ci salutiamo.

«Questa è Belva» dice poi, presentando la moto.

Alzo un sopracciglio. «Le hai dato un nome?»

Josh annuisce, e solo ora noto un secondo casco appeso al suo braccio, un segno tangibile della mia prossima avventura.

Con il cuore gonfio di aspettative e incertezza, afferro l'oggetto nero e rosa.

È tardi ora per tirarsi indietro.

Lo indosso. Tuttavia, mi sento una bambina mentre tento di allacciarlo. Snake sospira, scuotendo la testa, e mi aiuta.

«Dai, adesso monta» ordina a seguire. Mi offre la sua mano per salire e sento un leggero tremore alle dita.

Sicurezza vacilla mentre mi trovo a compiere movimenti impacciati nel tentativo di superare l'ostacolo della sella. Fortuna ho indossato un paio di basici pantaloni in jeans e un piumino corto per evitare inutili intralci.

Poggio una gamba sul lato della moto e, con un piccolo balzo, cerco di posizionarmi correttamente. I movimenti sono goffi e incerti. Le gambe, un tempo stabili e forti, sembrano budini. Mi sforzo di concentrarmi e lasciare che l'emozione si trasformi in determinazione, ma sono pervasa da un fastidioso senso di vulnerabilità.

Stai riponendo la tua salvaguardia nelle mani di uno Snake?! Scendi immediatamente!

Maledetta tanatofobia.

IDROMELE A MEZZANOTTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora