🍯 8 - CESAR SALAD E SERPENTI

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POV Margot

Giunti a Brooklyn Heights, il taxi arresta la corsa nei pressi di un negozio dall'aspetto bizzarro. Joshua e io scendiamo dalla vettura, e mentre lui paga il tassista io osservo con attenzione l'insegna della cioccolateria.

«Wonka Laboratory» leggo, col naso all'insù.

«Il proprietario è un appassionato di Roald Dahl» se ne esce Joshua, mentre il taxi riparte alle nostre spalle. «Il nominativo Wonka è tratto proprio dal cioccolatiere della famosa Fabbrica di Cioccolato» aggiunge, confermando un'ipotesi che già mi era balenata alla mente.

Emetto un verso di stupore, dopodiché entriamo. Il design degli interni e la scelta degli accostamenti cromatici sono chiari e inequivocabili omaggi al film diretto da Tim Burton. Pochi secondi dopo aver messo piede in negozio, un signore attempato dall'aspetto che mi ricorda molto Stan Laurel, si avvicina a noi con aria da giullare.

Joshua non perde tempo e gli comunica di essere il nipote di Frank Neviani. L'uomo si illumina, apprendendo la notizia. I due conversano del più e del meno, nel frattempo io fisso con ammirazione il cabaret di dolci, passando poi alla sezione gelati e semifreddi.

Le pupille fremono nel leggere "Gelato al Curry". Joshua mi tocca la spalla qualche secondo dopo, avvisando sottovoce di essere riuscito a convincere Henry a farci entrare nelle cucine.

«Ci farà assaggiare qualcosa?» Investigo, nella speranza di ottenere una risposta affermativa.

«Ovviamente» risponde, facendomi l'occhiolino. «Te l'avevo detto che ero sicuro al novantanove per cento.»

A seguire veniamo scortati dal titolare nel cuore della cioccolateria. Macchinari di ultima generazione splendono di luce propria, enfatizzati dalle pareti color prugna. Vorrei poter avere gli occhi collegati a quelli di Giacomo per condividere con lui ciò che sto guardando.

Henry inizia a spiegare i processi delle lavorazioni standard per poi illustrare le ultime novità del laboratorio. Ci avviciniamo a una pasticcera intenta a mescolare del gelato all'interno di un abbattitore. Scopriamo presto che la giovane si chiama Emily, e sta preparando il Waurt: gelato al wasabi e yogurt greco con topping di caramello alla birra.

«Hai mai pensato di creare un gelato gusto Xanax? Conosco persone che ne farebbero assiduo consumo» dice Joshua, in tono scherzoso ma non troppo, facendomi l'occhiolino.

Henry gli risponde con la frase "Saresti il principale richiedente, già lo prevedo" accompagnata da una risata che svuota i polmoni.

Dal Waurt passiamo al gelato gusto bacon, dopodiché ci spostiamo nel reparto adibito al cioccolato. Henry ci fa assaggiare miscele personalmente mai provate prima come cioccolatini al peperoncino messicano, e praline cioccolato al latte e bacche tibetane.

Tartufi, dragées, bonbons e barrette; tutto squisito.

Siamo agli sgoccioli del tour quando una donna fa irruzione nelle cucine. Indossa una gonna a campana nera con fantasia a foglie, lunga fino alle caviglie. La parte superiore dell'outfit è composta da una camicia bianca legata in vita con un'asola. I capelli ramati, sono legati in una crocchia ordinata.

Appena gli occhi della donna si accorgono di Joshua, il sorriso che aveva in volto si sciupa all'istante. Muovo lentamente la testa per osservare l'uomo della sessantanove; anche la sua bocca carnosa ha assunto una forma insolita.

«Heidi, amore mio! Com'è andato lo shopping?» Chiede premuroso Henry, regalandole un bacio sulla guancia.

«Benissimo, caro» segue lei, posando la testa sulla sua spalla. Poi si gira verso me e Joshua. «E loro chi sono? Cosa ci fanno qui?»

IDROMELE A MEZZANOTTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora