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Qualcuno bussa alla porta, mi sveglio di sopraffatto, tutti i pensieri tornano al presente e a quello che sta succedendo a casa mia in questi giorni.

Mi sono stancata, deve finire questa storia.

Mi alzo dalla vasca e vado in camera, con mia sorpresa trovo Ivan sulla poltrona e guarda fuori la finestra.

- ti ricordi quando passavamo la serata a leggere sul tuo balcone? Io mi addormentavo sempre sul diventato e poi tu venivo e ti accoccolavi a me.

Perchè mi deve ricordare queste cose, lo sa che mi spezza l'anima ogni volta.

- perchè lo fai?
- fare cosa?
- ricordarmi il passato...!
- perchè io non me ne sono mai liberato, è come una morsa che ti prende da dentro e non ti lascia andare, ti stritola il cuore con la sua bocca di ferro e denti aguzzi che ti spezza...

Rimango impalata per le sue parole, lo so che sensazione sta provando lui, è la stessa che provo io da quando papà lo ha allontanato da me.

- ti capisco... e tu lo sai quanto ti capisco, tu sai tutto di me, basta uno sguardo per leggerci la mente, noi due siamo le parte separate dell'Androgeno, due anime che si sono separate e si cercano per sempre.

Con questo le lacrime tornano sul mio volto, ormai è andata quel poco di ragione che mi era rimasta.

~~~
In questi anni la vita di Kira è stata un'inferno, il padre la sigillava in camera sua, non poteva andare neanche in giro per casa da sola.
Dopo qualche mese si è fatta trasferire con le brutte alla villa, poteva andare nel bosco, scendere a mare, andare nella baita e altro, era isolata dal mondo, le uniche persone che vedeva erano la servitù, ogni tanto si faceva vivi i genitori per portarla a qualche evento.

La catastrofe è stata quando il padre le ha detto chiaro e tondo che appena compiuti 18 anni doveva sposarsi con il figlio di uno dei suoi collaboratori, ogni sera uno diverso, alla conclusione delle cene lo liquidava come Dio comanda, volevano tutti la stessa cosa, entrare nelle sue mutande così sarebbe stata costretta a sposarlo, appena si appartavano alla fine riusciva a tornare a casa intatta, ognuno di loro ha passato un brutto quarto d'ora, chi con le buone e chi con le cattive, si libera di tutti, gli eventi erano sempre di più, gli accompagnatori sempre di più, la rabbia che avevo in corpo era pronta ad eruttare, non ne potevo più di questa vita.

Ogni volta che arrivava la macchina per prenderla io liquidavo all'ultimo, potevo anche essere bella e perfetta ma finivo sempre con qualcosa che faceva male, o non ero dell'umore; mio padre all'inizio acconsentiva, poi ha capito il trucco e mi trascinava alle feste, una sera è toccato a Cameron, il ragazzo più bello di tutta Los Angeles, sempre il primo nelle classifiche, la sua popolarità è sempre alle stelle, lui è stato il più difficile da buttare giù. Quella sera Cameron si presentò, non mi ispirava proprio, il padre è il fidato del mio, ogni cosa che passa per la sua scrivania poi passa anche per la nostra, io non mi fidavo di nessuno di quella famiglia, erano doppiogiochisti di prima categoria. Subito ci siamo odiati io e Cameron, non lo negavamo in pubblico e neanche in privato, molte volte pur di stare distanti l'uno dall'altro ci posizionavamo a lati opposti, io a destra e lui a sinistra, io davanti e lui dietro. Per nostra sfortuna i nostri padri avevano deciso di farci sposare, ho provato a ribattere in tutti i modi, ho puntato una pistola a mio madre per disperazione più assoluta, ma questo ha peggiorato le cose, papà si è incazzato come una bestia e mi ha punito malamente, mi ha mandato al compito militare per giovani cadetti, era come un campo tra militari e Marins, l'inferno terrestre per le persone normali, fino a una settimana dal mio 18esimo, quando sono tornata sembrava che ero andata in villeggiatura alle Maldive, per il sole forte la mia pelle non è bianco latte ma è olivastra, non ho più bisogno di abbronzarmi al mare, ho appreso molto in campo, adesso so difendermi da sola in qualsiasi caso, come se prima non sapevo farlo, secondo mio padre no, ma conosco qualcuno che può smentirlo.

Il giorno seguente al mio ritorno mi è stato imposta un'uscita con Cameron per confermare il nostro matrimonio, quella sera mi doveva fare la proposta, così la sera del mio compleanno ci sarebbe stato pure il matrimonio, ma le carte in tavola erano cambiate, ho eseguito gli ordini e fatto la brava ma la sera, dopo la cena passata nel silenzio più totale, Cameron mi fa la proposta, io rimango impassibile, i nostri genitori fanno partire una festa nel locale e io ne approfitto.

- mi spiace non sono interessata a un'imbecille come te che si fa comandare a bacchetta da quei due manichini la giù.

Senza neanche guardare i nostri genitori io li indico, guardo Cameron dritto in faccia, mo che sono tornata non voglio che la mia vita torni un'inferno.

Una volta concluso prendo la borsa con le mie cose e me ne vado, prima che oltrepasso la porta qualcuno mi prende per le spalle, questa volta no! Era mio padre e il suo caro amico, li butto atterra come nulla fosse, non si accorgono neanche dell'accaduto, si ritrovano solo a culo in terra.

- se osate ostacolare i miei piani di nuovo... non avrò pietà.

Dico lasciandoli con il mio sorriso più forzato.

- se prima ho esitato ora non se ne parla proprio, in guerra tutto è permesso e io sono stufa di questa guerra, se per finirla devo far volare qualche testa ne sarò più che fiera, che mi vedessero tutti però, all'oscuro come fate voi non è nei miei piani.

Detto ciò esco. Il resto della settimana è stato liberatorio, mio padre e tutti gli altri non si sono fatti vivi neanche per sbaglio, io e la mamma abbiamo organizzato la festa insieme alle mie sorellastre {figlie bastarde di mio padre} le ho preso dei vestiti stupendi, fatte agghindare e preparare, sembravano delle piccole principesse, per mia fortuna sono io la più grande quindi non devo niente a nessuno, mia madre non aveva più rapporti e a papà serve per forza, ma questo non gli ha impedito di farmi avere sorelle, che ho scoperto solo di recente tra l'altro, sarà una bella sorpresa quando le vedrà alla mia festa.

Per me ho preparato l'impossibile, è anche alla mamma, la festa doveva essere fatta in un ristorante ma sapendo dell'attentato che volevano fare a mio padre lui ha cambiato solo il posto, alla fine si è fatta alla villa grande, con solo i parenti e amici dei miei, io non avevo amici, tutti correvano via come conigli spaventati da un lupo e questo a me piaceva, tutti devono tremare al mio cospetto, cioè solo quelli che conosce mio padre, così non mi si avvicinano.

L'amore non si prendeWhere stories live. Discover now